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Domenica 23 novembre a Faenza sono andati alle urne in 19.148. Erano stati 29.994 per le Europee del 25 maggio scorso, 34.708 alle Regionali del 2010, 36.885 alle Regionali del 2005 e 38.256 alle Regionali del 2000.
Gli aventi diritto al voto il 23 novembre erano 45.162 contro i 46.334 del 2000, la differenza è dunque di 1.200 elettori in meno (in realtà i residenti sono aumentati, ma com’è noto gli stranieri non hanno diritto di voto).
Ciò significa che in 14 anni si è dimezzato il numero – e pressappoco la percentuale – dei faentini che hanno votato. Infatti nel 2000 aveva espresso un voto valido il 82,57%. Nel 2014, il 23 novembre, la percentuale è scesa al 42,40%
Nel 2000 i voti non validi (schede bianche, nulle e contestate) erano stati 2.539. Il 23 novembre scorso sono risultati 645. Ciò significa che tanti non si prendono neppure più la briga di andare al seggio per manifestare il loro dissenso nei confronti della politica (meglio sarebbe dire delle formazioni politiche in campo).
Il PD ha avuto il 23 novembre scorso 8.494 voti, pari al 48,31%. Ne aveva avuti 17.061, il 58,28%, appena sei mesi fa, il 25 maggio alle Europee.
Nello stesso arco di tempo si sono registrati i seguenti scostamenti:
- Forza Italia è passata da 2.760 voti, il 9,43%, a 1.106 pari al 6,29%.
- La Lega Nord è passata da 1.242 voti, il 4,24%, a 3.861 pari al 21,96%.
- Il Movimento 5 Stelle è passato da 4.752, il 16,23%, a 2.081 pari all’11,84%.
- I partiti alla sinistra del PD, Sel e l’Altra Emilia Romagna (assieme nella Lista Tsipras alle Europee), sono passati da 1.349 voti, il 4.61%, a 1.164 pari al 6,62%.
Escludendo i partiti minori, ad aver incrementato i consensi, sia in termini assoluti che percentuali, è stata la Lega Nord. E i partiti di sinistra in percentuale con un + 2,01%.