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Fratello solo Continua l'arrivo dei cardinali a Roma. Attese oltre 170 delegazioni da tutto il mondo. I primi posti riservati a Italia e Argentina. Con 133 votanti, sarà l’elezione più affollata della storia della Chiesa

Cardinali in Piazza San Pietro foto Ap Cardinali in Piazza San Pietro – foto Ap

È già stata realizzata la tomba di Papa Francesco, una struttura in marmo con solamente l’iscrizione “FRANCISCUS” e la riproduzione della sua croce pettorale, allestita nel loculo della navata laterale tra la Cappella Paolina e la Cappella Sforza della Basilica di Santa Maria Maggiore, dove papa Bergoglio aveva esplicitamente chiesto di essere sepolto. Mentre a San Pietro, anche ieri, decine di migliaia di persone, cattolici ma anche molti laici, si sono messe in fila per rendere omaggio alla salma del papa.

Un serpentone diretto nella basilica fino ai piedi dell’altare della Confessione, dove si trova il papa, posto su una pedana leggermente sopraelevata e adagiata su un tappeto.

Aumentano intanto i cardinali già arrivati a Roma. Che si sono riuniti ieri per la terza seduta la Congregazione generale, che ha il compito di guidare questa fase di “sede vacante” e che ha discusso dei rapporti tra la Chiesa e il mondo.

Sono riunioni in cui i cardinali si confrontano, comprendono i diversi orientamenti esistenti e cominciano a tessere relazioni e alleanze. Fino a sabato, giorno dei funerali, non si conoscerà però la data esatta in cui avrà inizio il conclave (prevedibilmente tra il 5 e il 10 maggio). Alle esequie sono attese oltre 170 delegazioni da ogni parte del mondo. Il protocollo prevede che i primi posti siano assegnati ai presidenti di Italia e Argentina (il Paese natale del Papa); poi i sovrani cattolici regnanti, il gran maestro dell’Ordine di Malta e poi i sovrani regnanti non cattolici. Infine i capi di Stato in ordine alfabetico francese, la lingua della diplomazia. Le autorità civili verranno fatte sedere sulla parte destra del sagrato guardando la basilica. I cardinali saranno tutti schierati davanti all’ingresso.

Se alle Congregazioni partecipano sia i cardinali elettori (sotto gli 80 anni), che i non elettori, al conclave prenderanno invece parte solo i 133 elettori, due in meno dei 135 aventi diritto. Ci sono state infatti due defezioni per motivi di salute: il cardinale Antonio Canizares Llovera, 79 anni, arcivescovo emerito di Valencia, e il cardinale Vinko Puljic, anche lui 79enne, arcivescovo emerito di Sarajevo.

Quello del 2025 sarà comunque il conclave più affollato della storia della Chiesa: agli ultimi due (2005 e 2013) avevano partecipato infatti “solo” in 115. 109 dei cardinali elettori sono stati creati da Francesco. Tra loro in teoria c’è anche Angelo Becciu, già prefetto del dicastero delle Cause dei Santi. Lui però, in seguito allo scandalo finanziario che lo ha travolto, nel 2020 fu rimosso dal papa dalla carica e gli furono revocati i «diritti connessi» al cardinalato. Una formula vaga, che pareva indicare che non avrebbe potuto partecipare ai concistori (la riunione tra il papa e i cardinali) e al conclave. Solo che nel 2022 Becciu, su esplicita richiesta del papa, venne invitato al concistoro convocato per la creazione di venti nuovi cardinali e alle riunioni sulla riforma della Curia romana.

Lui allora disse di essere stato «reintegrato» dal papa, ma non venne pubblicata alcuna nota ufficiale vaticana a confermarlo. Anzi, sul sito del Vaticano il nome di Angelo Becciu compare tra i cardinali «non elettori».
«Non esiste alcun impedimento formale o giuridico alla mia presenza tra gli elettori del nuovo pontefice», ha detto però Becciu subito dopo la morte di papa Francesco, annunciando la sua partenza dalla Sardegna per Roma. L’ultima parola spetterà, probabilmente, alla Congregazione Generale.