Stampa

 ll forum con D'Alema, Fratoianni, Falcone, Acerbo, Asor Rosa e Villone. Identità, programma, unità. Per parlare a chi resta a casa e a chi ha cambiato partito. In questa delicata fase che precede le prossime tempeste elettorali, cerchiamo di capire se le iniziative al Brancaccio e a piazza Santi Apostoli abbiano isolato i protagonisti o al contrario abbiano mescolato le carte

Il manifesto lavora, non da oggi, per la costruzione di un processo unitario della sinistra, a volte anche spingendo il cuore oltre l’ostacolo. Lo abbiamo fatto avventurandoci in un dibattito, largo e partecipato, dal titolo «C’è vita a sinistra», per contrastare la penosa coazione del «pochi ma buoni», quella sindrome tafazziana che spinge la sinistra a riprodursi per scissioni infliggendosi una sconfitta dopo l’altra.

A volte ci sembra di combattere una battaglia donchisciottesca perché di fronte alle nostre divisioni, da un lato c’è una destra aggressiva e dall’altro un partito renziano neocentrista: liberale sui diritti civili, liberista sui diritti sociali.

In questa delicata fase che precede le prossime tempeste elettorali, cerchiamo di capire se le recenti iniziative – l’assemblea del Brancaccio e la manifestazione di piazza Santi Apostoli – abbiano avuto l’effetto di recintare e isolare i protagonisti in campo, o al contrario siano stati positivi tentativi di mescolare il panorama e allargare l’orizzonte. (Norma Rangeri)

LEGGI TUTTO SULL'INSERTO DE il manifesto

https://www.facebook.com/ilmanifesto/?hc_ref=NEWSFEED