Stampa

La discarica Tre Monti rimane chiusa. No del Consiglio di Stato alla riapertura

Pubblicata il 31 maggio 2018 da Leggilanotizia.it

Vai alla sezione Cronaca »

La discarica Tre Monti rimane chiusa. No del Consiglio di Stato alla riapertura
Roma, 31 maggio 2018. Il Consiglio di Stato dice no e la discarica Tre Monti rimane chiusa. Stamattina (giovedì 31 maggio), il Consiglio di Stato non ha ravvisato, come da manuale: “l'esistenza del pregiudizio grave ed irreparabile dedotto quale motivo di sospensione della sentenza”. Confermando, e non solo implicitamente, il grave giudizio di illegittimità già stabilito dal Tar emiliano romagnolo con la sentenza del gennaio scorso. Provvedimento che aveva di fatto sancito la chiusura del sito di via Pediano, ora unicamente utilizzato per lo smistamento dei rifiuti.

Discarica chiusa, quindi, e il Consiglio di Stato rimanda la decisione finale alla sentenza definitiva attesa entro fine anno. E' chiaro che se venisse confermato il giudizio del Tar sarebbe praticamente impossibile procedere con le ipotesi di ampliamento della discarica di via Pediano.

Ma già con questa decisione del Consiglio di Stato gli elementi per riflettere su scelte passate e future non mancano.

Alla spicciolata sono cominciate anche ad arrivare le dichiarazioni dei candidati alle prossime elezioni amministrative imolesi del 10 giugno. Prima fra tutte quella della candidata del M5s, Manuela Sangiorgi. "Siamo felici, un grazie anche a tutto il M5s di Imola, alle associazioni ambientaliste e al comitato Vediamoci Chiaro. Oggi era attesissima l'udienza al Consiglio di Stato che doveva deliberare sulla richiesta di sospensiva della sentenza del Tar che ha bloccato la sopraelevazione della discarica di via Pediano, di fatto ponendo termine all'afflusso di rifiuti speciali da tutta Italia. Nonostante tutti i timori che i giudici potessero accogliere le istanze di Hera e della Regione a guida Pd, è stata invece presa la decisione giusta: no alla sospensiva, la discarica rimane chiusa. Questo è un grande risultato, ottenuto anche grazie all'azione del Movimento 5 stelle, che da sempre chiede lo stop alla discarica e la sua bonifica”.

Il procedimento giudiziario non si è ancora concluso - la sentenza arriverà più avanti – ma questo non smorza l'entusiamo della candidata pentastellata che aggiunge: “è ancora una vittoria non definitiva, perché l'ultima sentenza è attesa per fine anno, e ancora non si parla dell'ampliamento, ma oggi esultiamo. Il principio in base al quale gli affari di un gruppo privato valgono più della salute dei cittadini non è passato. Il 10 giugno i cittadini imolesi avranno la possibilità di cacciare quel partito che è andato contro il principio di precauzione e ha portato avanti progetti dissennati, più volte fermati dalla magistratura. Se il 10 giugno i cittadini lo vorranno, il M5S al governo della città avvierà immediatamente il processo di bonifica dell'area”.

Nell'altro versante della vallata, quello di Riolo, l'esponente del popolo della famiglia, Mirko De Carli “saluta con piacere la decisione del Consiglio di Stato che ha negato la sospensiva richiesta nei confronti del Tar per la questione della discarica Tre Monti". E prosegue: “Sarebbe ora che il Pd e le sue presenze sul territorio la smettessero di insistere in una posizione che ormai è già stata chiaramente bocciata dalla storia, dalle normative e depennata dalla lista dalle buone pratiche nella gestione dei rifiuti. La magistratura dimostra di sapere tenere ferma la posizione del buon senso di fronte all'ostinazione di chi non si rassegna a dover accettare che una determinata opera è nociva per la salute dei cittadini, oltre che profondamente irrazionale”.

Anche Filippo Samachini, candidato sindaco di Sinistra Unita, accoglie con favore la decisione del Consiglio di Stato: "Come Sinistra Unita Imola siamo sempre stati a favore della chiusura della discarica, contrari alla sopraelevazione e all'ampliamento. Affinchè Imola possa essere autosufficiente dal punto di vista dei rifiuti la nostra proposta è quella di attuare una raccolta differenziata porta a porta, a tariffazione puntuale, sul modello di Treviso. La quota di indifferenziato che comunque si continuerà a produrre, potrà trovare smaltimento in altri siti sparsi sul territorio emiliano romagnolo. Imola ha già dato il suo contributo ed è ora che diventi una città a rifiuti zero". 

Come scritto qualche giorno fa la tegola giudiziaria che si è di nuovo abbattuta sulla politica ambientale imolese, e più in generale della Regione, potrebbe definitivamente mettere a repentaglio l'ampliamento della discarica. Il cosiddetto “quarto lotto” che avrebbe consentito di seppellire 1.125.000 tonnellate di rifiuti speciali nei meravigliosi - e tutelati - calanchi della collina rimane ancora nei desiderata ma comincia a scricchiolare. Tanto che la procedura è ancora ferma sul tavolo della Regione e tutti gli atti prodotti vivono una sorta di torpore estivo e cominciano a prendere polvere in viale Aldo Moro.

In ultimo riportiamo che avevamo chiesto un commento sulla sentenza anche alla candidata sindaco Carmela “ Carmen” Cappello, a traino Pd e altre liste ma, dal suo Ufficio stampa ci hanno purtroppo fatto sapere che “al momento non riescono a mettersi in contatto con la candidata”.
Le elezioni sono vicine, una risposta arriverà di certo.

(Verner Moreno)