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Equologica. Oggi si chiudono le votazioni on-line. Fratoianni: la nostra comunità è un bene utile

Una manifestazione di Sinistra Italiana

 

Il primo congresso in Italia di una forza politica totalmente on-line si è chiuso domenica con numeri inaspettati: 750 persone collegate, 26 interventi esterni e, soprattutto, la voglia di diventare il coagulo di formazioni politiche diverse verso quella «cosa rosso-verde» dando gambe e forza al progetto Equologica, partito con buoni risultati a dicembre.
Con la replica del segretario Nicola Fratoianni, domenica si è concluso il secondo giorno del secondo Congresso Nazionale di Sinistra Italiana. Se sabato le 10 ore di dibattito avevano perfino portato a stravolgere il calendario delle consultazioni per il governo di Roberto Fico – la delegazione di Leu era stata spostata nella serata per consentire a tutti di seguire il congresso – domenica altre 10 ore di dibattito e confronto politico con interventi molto variegati.

Nella due giorni si sono alternati personaggi come il sindaco di Milano Beppe Sala, Maurizio Landini, associazioni come Arci, Anpi e Legambiente, il vicesegretario del Pd Andrea Orlando, Massimiliano Smeriglio, molti fuoriusciti dal M5S – in primis l’ex ministro Lorenzo Fioramonti – e tutti i partiti e movimenti a sinistra del Pd, fuori e dentro Liberi e Uguali (Leu): Articolo 1, Rifondazione comunista, Verdi italiani.

Dalle ore 12 di ieri fino alle ore 12 di oggi vengono votati online l’ordine del giorno conclusivo del congresso, i vari documenti presentati, l’assemblea nazionale di 137 membri e la commissione nazionale di garanzia. Sarà poi l’assemblea nazionale a votare i vertici del partito.
Nella sua relazione conclusiva Nicola Fratoianni aveva tirato le fila del lungo dibattito. «Per quel che mi riguarda, questi due giorni dicono che questa comunità continua ad esprimere un valore, un valore di cui credo dovremmo innanzitutto riconoscere l’importanza anche quando misuriamo la nostra fragilità ed insufficienza – ha esordito Fratoianni – . Io credo che questo piccolo partito, piccolo ma prezioso, continui ad essere per noi un bene utile per la sinistra, per gli ambientalisti, per le tante esperienze civiche di questo paese – ha aggiunto – . Proviamo a rendere merito a tutte noi di questo lavoro che con tanta difficoltà, con tanti errori, abbiamo fatto in questi anni. E che oggi, insieme, decidiamo di voler continuare a fare anche per i prossimi anni».

In questo quadro quasi tutti gli interventi interni al congresso di Sinistra Italiana hanno valutato positivamente «il passo avanti» rappresentato dalla nascita di Equologica, «rete degli ecologisti e della sinistra». Il suo carattere provvisorio è però considerato necessario per evitare precipitose unificazioni, nonostante la necessità – avvertita da tutti – di un soggetto politico che superi la «insopportabile» frammentazione esistente.
Sul territorio esistono già numerosi esempi di «reti» di sinistra ecologista che non sempre però hanno una visione nazionale e sentono l’urgenza di entrare in un movimento che ambisca ad entrare in parlamento.

Quanto alla situazione politica di queste ultime ore, Fratoianni è molto duro col presidente di Confindustria Carlo Bonomi e con le sue ingerenze sulla crisi di governo: «Se prima poteva sembrare un’ipotesi, ora sembra molto più chiaro. Il presidente di Confindustria Bonomi lo ha detto senza problemi: “il governo si era arroccato su se stesso. Nel nuovo governo vorremmo ascolto, ma vero”. Per poi aggiungere, in merito al blocco dei licenziamenti, che “nei settori che avranno una ripresa diciamo invece dateci la possibilità di liberare”.

Non ci si crede. Chiamano libertà il dramma che rappresenta, e che ha rappresentato per tante e tanti, perdere il lavoro nel mezzo di questa terribile pandemia. Davvero senza vergogna», sostiene Fratoianni – . Anche noi vogliamo essere chiari – prosegue l’esponente di Sinistra Italiana – il prossimo governo deve rinnovare ristori, cassa integrazione e il blocco dei licenziamenti. Senza se e senza ma. E ci aggiungerei anche l’introduzione del salario minimo, il rinnovo dei contratti – conclude Fratoianni – e una tassa sulle grandi ricchezze».