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IL MOVIMENTO ECOLOGISTA . «Nessuna giustizia climatica in terra occupata»: contro il motto di Greta Fff Germania si sfila

Il clima e la Palestina in trenta cortei, sciopero globale dei Fridays for future Fridays in marcia a Torino - Ansa

Lo sciopero globale per il clima di oggi, anche in Italia convocato da Fridays For Future, è doppiamente controcorrente. Perché è una mobilitazione per il clima nel momento in cui la Commissione europea uscente rivede al ribasso la sua ambizione ecologica. Perché è una mobilitazione per la Palestina, altro grande tema di giornata, proprio mentre le proteste contro il genocidio sono duramente represse.

Partiamo dal clima. Il movimento emerso nel 2019 si trova ora a subire il cosiddetto black backlash, il contraccolpo nero delle destre che hanno inserito la transizione ecologica nel novero delle proprie guerre culturali assieme a immigrazione, aborto, vaccini. Cop28, l’ultimo incontro negoziale Onu sul contrasto al riscaldamento globale, si è chiuso con pochi passi avanti, e il movimento dei trattori ha contribuito a cementificare l’immagine di una rivolta popolare contro le politiche verdi – siano pensate per ridurre i pesticidi o per diffondere l’energia rinnovabile.

In questo contesto, lo sciopero di oggi serve sopratutto a tenere alta l’attenzione sul tema, anche in vista delle elezioni europee. A Bari gli studenti assieme al collettivo degli operai ex-Gkn preparano la mobilitazione contro il G7, che avrà in Puglia il suo meeting finale. A Cagliari Fridays For Future e Ultima Generazione sfilano assieme contro la siccità che già oggi minaccia di assetare l’isola. A Firenze un corteo di bici chiede l’istituzione di una zona 30 cittadina sul modello di Bologna.

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A Torino Fff porta in piazza la convergenza coi metalmeccanici minacciati dal declino del comparto automotive. «Serve una spinta decisa verso l’uscita dal fossile: se vogliamo davvero rimanere sotto i +1.5°C dobbiamo seguire le indicazioni che la scienza ci ha dato già da tempo» spiega Michele Ghidini di Fridays For Future Brescia.

Poi c’è la Palestina. In molte città il corteo è organizzato assieme alle comunità palestinesi locali, specie dalle loro componenti giovanili. «No climate justice on occupied land», non c’è giustizia climatica in una terra occupata, è lo slogan lanciato da Greta Thunberg negli scorsi mesi – che le ha procurato accuse di antisemitismo presso la stampa mainstream.

Questo stesso motto è usato oggi in tante piazze italiane, specie nei grandi centri universitari. A Roma, a Milano, a Napoli, a Bologna, a Venezia il legame tra massacro a Gaza e questione climatica è al centro della giornata. «Eni a fine ottobre 2023 ha firmato un accordo con chi colonizza la Palestina per esplorare giacimenti di gas nelle acque di Gaza, rendendosi a pieno titolo complice del genocidio del popolo palestinese» dice Martina Comparelli di Fridays For Future Milano.

Proprio la posizione sulla Palestina divide oggi i due più grandi Fff nazionali europei, quello tedesco e quello italiano. Fridays For Future Germania, infatti, ha deciso in solitaria di mantenere una posizione più morbida sulla questione, attirandosi le critiche del resto del movimento ecologista mondiale e autosospendendosi dal coordinamento internazionale del movimento. Il gruppo italiano, all’opposto, ha seguito la linea di Greta Thunberg e di buona parte della sinistra globale.

Assieme ai cortei – una trentina i principali, più altre iniziative collaterali – è previsto uno sciopero del personale scolastico proclamato dal sindacato Sisa. Le sigle ecologiste storiche (Greenpeace, Legambiente, Wwf) saranno in piazza, e anche la Cgil annuncia il suo appoggio. La mobilitazione continuerà anche domani: per il 20 è previsto un corteo nazionale unitario a Milano

 

BATTAGLIA SOCIALE. A Roma manifestazione su sicurezza sul lavoro, sanità e fisco. Bombardieri e Landini: su patente a crediti e appalti il governo ci prende in giro

 Una manifestazione di Cgil e Uil - Foto LaPresse

Mentre il governo mette la fiducia sul decreto Pnrr e dunque sulla patente a crediti per le imprese e senza approvare le modifiche concordate con i sindacati dalla ministra Calderone sugli appalti privati, Cgil e Uil hanno presentato la loro manifestazione di sabato mattina a Roma che arriva a pochi giorni dallo sciopero contro i morti sul lavoro.

Al centro del corteo che parità alle 10,30 da piazzale Ugo La Malfa (sopra il Circo Massimo) e arrivo nell’inedito piazzale Ostiense, ci sarà l’obiettivo «Zero morti sul lavoro», con un sistema di qualificazione delle imprese, una patente a punti e non a crediti, formazione e addestramento adeguati, piena attuazione al coordinamento permanente tra l’Ispettorato del Lavoro e le Asl.

Ma la manifestazione dal titolo «Adesso Basta» prevede una piattaforma ampia: rivendicare salute e sicurezza, diritto alla cura e sanità pubblica, riforma fiscale e tutela dei salari e delle pensioni.

Il tema principale della mobilitazione, ha spiegato Bombardieri, «sarà ancora zero morti sul lavoro fino a quando questa guerra civile non finirà. Il confronto non sta andando bene: sulla patente a crediti fatta dal governo che prevede un’autocertificazione, la mancanza coordinamento e di assunzioni. Anche il tema della sanità, ha proseguito il segretario generale Uil, «è assolutamente prioritario: se il governo dovesse fare un taglio di 3 miliardi, nel 2025 avremmo 6 mila posti in meno e 25 mila strutture saranno costrette a chiudere. La spesa sanitaria è inferiore del 6% sul 2021 tenendo conto dell’inflazione e il governo lo sa, per i dipendenti servirebbero 8 miliardi solo per recuperare la perdita di salario reale». Per quanto riguarda il fisco, poi, «ci sono stati 18 condoni da inizio legislatura».

«Quella sulla patente a punti è una presa in giro – attacca il segretario Cgil Maurizio Landini – perché per noi la patente a punti deve essere per tutti e non solo per l’edilizia, e deve essere un elemento che contrasta davvero e mette fuori mercato le imprese che non rispettano le norme e le leggi. Ma così non è, così come non è stato cancellato il subappalto a cascata, così come non è stata cancellata la logica del massimo ribasso e non è stato introdotto il diritto alla formazione e alla prevenzione, perché nessuno deve morire sul lavoro. Bisogna contestare alla radice questa logica e questa cultura. Per questo è necessario che la battaglia su salute e sicurezza sia legata a quella sull’aumento dei salari, sulla sanità, sulla riforma fiscale», conclude Landini

 

I Misteri del Bar Étoile

da venerdì 12 aprile

 

Regia: Dominique Abel e Fiona Gordon

Genere: Commedia, Giallo

Durata: 98’

Approfondisci
 

La sala professori

martedì 16 aprile - ore 20.45

 

Regia: Ilker Çatak

Genere: Drammatico

Durata: 98’

 

Introduzione a cura di Don Dante Albonetti

Approfondisci
 

Orari

Venerdì 12 21.00
Sabato 13 21.00
Domenica 14 19.15 - 21.00
Lunedì 15 riposo
Martedì 16 20.45 - La sala professori - cineforum
Mercoledì 17 21.00
Giovedì 18 21.00 - VO francese sott. Ita
PrezziInteroRidotto
tutti i giorni 7,50 € 6,50 €
mercoledì 6,50 € prezzo unico
cineforum 6,00 € prezzo unico
giovedì in lingua originale   6,00 € studenti e convezioni
 
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