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Per il ministro Poletti l’orario di lavoro non dev’essere più il parametro al quale rapportare la prestazione di lavoro e quindi la retribuzione. Lui dice che vanno presi a riferimento il risultato e la produttività. Non è un’idea nuova: è la riedizione del cottimo, un sistema iniquo di sfruttamento superato da decenni.
Siamo ad un’ulteriore fase nell’attacco del governo Renzi al mondo del lavoro. Via l’articolo 18, via i contratti, via i sindacati e i patronati. Largo invece ai voucher (riguardano già un milione e mezzo di persone), buoni perché non prevedono robe antiquate come i diritti, le indennità di malattia e di maternità, le ferie e la 13ª, una pensione per vivere.
Viene da chiedersi quale modello di società hanno in testa. Viene da chiedersi quando lavoratori e disoccupati si stuferanno e li manderanno a casa. O a lavorare davvero, ma alle condizioni che loro stessi stanno imponendoci.