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Dopo la giornata di mobilitazione del 27 novembre e dopo aver esposto le ragioni della protesta al Prefetto, i sindacati Cgil, Cisl e Uil sono tornati in piazza e davanti ai supermercati sabato 5 dicembre assieme agli operatori dei Patronati Inca, Inas e Ital. Con queste iniziative, e con quelle che seguiranno, intendono richiamare l’attenzione dei lavoratori, dei pensionati e dei cittadini sulle pesanti conseguenze dei tagli decisi dal governo alle risorse destinate ai Patronati stessi e ai centri di assistenza fiscale, i Caf.

“Tagliare i fondi dei Patronati – affermano – vuol dire negare la gratuità delle tutele assistenziali, colpire i diritti dei più deboli, abbattere il sistema assistenziale italiano”.

E’ bene sapere che non si sta parlando di soldi dello Stato, ma di una modestissima quota prelevata dal monte contributi previdenziali pagati dai lavoratori dipendenti. E che i Patronati sindacali forniscono gratuitamente consulenza, assistenza e tutela a tutti, iscritti e non iscritti.

Un taglio era già stato importo lo scorso anno, qualora dovesse seguirne in altro – per di più sull’attività già svolta – i Patronati non sarebbero più in condizione di continuare a fornire un servizio gratuito.

Il risultato, com’è evidente, si tradurrebbe in un minore accesso alle diverse prestazioni previdenziali ed assistenziali da parte di persone che pur ne hanno diritto. E in un ulteriore colpo inferto alle organizzazioni dei lavoratori.