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Ci si può interrogare per mesi su cosa sia il Partito della Nazione, e poi accade un episodio che ti da una risposta in un minuto.
Succede che a Faenza Forza Italia presenti un ordine del giorno medioevale, in cui in nome della famiglia naturale si mettono in discussione in una volta sola laicità delle istituzioni, centralità della scuola pubblica, ruolo di organizzazioni come l'OMS, negando qualsiasi apertura all'idea che una famiglia possa essere qualcosa di diverso dal matrimonio fra un uomo e una donna finalizzato alla procreazione.
L'odg, incredibilmente, passa, perché mezzo PD, fra cui il Sindaco e la neo-eletta consiglierà regionale, vota a favore.
Il sindaco si giustifica dicendo che all'interno del documento trovava un accenno al quoziente famigliare, che lui condivide.
Per assurdo che sia, scopriamo così che la politica da quelle parti è ridotta a nulla e che comunicare valori e visione del mondo è considerato inutile, se non controproducente.
Se si condivide l'esito, magari un esito piccolo e insignificante, si può accettare con leggerezza qualsiasi premessa, anche la più aberrante.
D'altronde nel partito marmellata tutti e tutto possono avere cittadinanza, purché abbiano l'unica cosa che conta, la fedeltà al Capo, e contribuiscano al solo obiettivo dichiarato,

ovvero vincere, sempre e comunque.
Poi ci sarà chi utilizzerà la vittoria per lanciare la Festa della Famiglia Naturale e chi per introdurre il registro dei matrimoni fra omosessuali.
Il bello è che magari scoprirai solo dopo il voto a te quale dei due destini sia capitato, perché prima si è tutti giovani e innovatori, qualsiasi cosa questo significhi.
Comunque, alla fine qualsiasi problema si può risolvere con una marcia indietro e scuse di circostanza, come é accaduto anche stavolta.
Purtroppo per loro questo mondo è fatto anche di persone che della marmellata non si accontentano, nè di giustificazioni poco convinte, ma che ancora credono che la politica non possa esistere senza radici, valori e prospettive comuni.
E io sono certo che quelle persone siano la maggioranza.

Giovanni Paglia