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A suo tempo fu inviato un comunicato .......sulla pulizia degli argini firmato da alcune associazioni:

 Legambiente lamone Faenza ,Salvaciclisti Faenza, Fiab Faenza Forlì,Associazione Fuori dal Coro, Comitato Ambiente e paesaggio Castelbolognese ;

la recente sottoscrizione, da parte della Regione e di tutti i Comuni interessati, del “Manifesto delle Terre del Lamone” ci permette di tornare sull'argomento 

Faenza 21 12 2017 

Sul parco fluviale del fiume Lamone... e non solo...

- La recente sottoscrizione, da parte della Regione e di tutti i Comuni interessati, del “Manifesto delle Terre del Lamone”;

- la risposta dell'Assessore all'ambiente del Comune di Faenza, ad una interpellanza sul parco fluviale e il progetto Oplà;

- e, ancora prima, le proteste contro le modalità della cosiddetta “pulizia” degli argini, che abbiamo definito “Un fiume ridotto a cantiere stradale”;

ci permettono di tornare sull'argomento con alcune considerazioni e richieste specifiche.

Leggiamo che il “Manifesto” sarà uno strumento in più per la valorizzazione del Lamone, che non si concentra unicamente sull'alveo

del fiume, ampio spazio è dedicato a... i “giacimenti” del territorio: dal patrimonio naturale (il bacino del Lamone congiunge il parco nazionale delle Foreste Casentinesi e i parchi regionali della Vena del Gesso e del Delta del Po) a quello storico-artistico....Territori consacrati...anche al turismo esperienziale, cui il viaggiatore potrà approcciarsi tramite percorsi pedonali, ciclabili, ippici, ma anche riscoprendo la navigabilità di alcuni tratti di fiume...

Tutti ottimi e condivisibili proponimenti, il problema è come metterli coerentemente ed effettivamente in pratica.

Il “Manifesto”, dovrebbe preparare la definizione di un vero e proprio “Contratto di fiume”, che dovrebbe essere siglato tra la primavera e l'autunno del 2018.

Per arrivare a questi obiettivi ci sono ancora molti ostacoli da superare e comportamenti da modificare (evidenziati anche nella risposta dell'Assessore all'ambiente all'interpellanza) a partire dalla convenzione con l'Autorità di bacino, che tuttora manca; poi, nello specifico tratto del nostro territorio, dai ritardi nella realizzazione degli interventi previsti dal progetto Oplà, fino alla mancanza di una manutenzione costante degli argini del fiume, poi risolta con l'appalto ad una azienda privata interessata a recuperare biomassa da bruciare (producendo lo scempio che abbiamo visto).

Apprendiamo che, per approfondire tutta la questione, ci saranno prossimi incontri istituzionali tra i firmatari del “Manifesto”; che l'Assessore ha proposto di convocare una seduta specifica della Commissione Consigliare apposita, aggiungendo poi che, visto che gli attori interessati sono tanti, andrebbe stimolata la creazione di un tavolo.

Allora, per rafforzare lo stimolo, siamo noi a chiedere che si convochino incontri specifici tra le rappresentanze istituzionali, compresa l'Autorità di bacino, e tutte le tutte le associazioni, i comitati, i cittadini interessati, a vario titolo, alla miglior realizzazione sul Lamone di un vero parco della città, inserito nel contesto territoriale di bacino.

Oltre all'importante questione del fiume, con le stesse modalità, potrebbe essere affrontata anche l'attuale situazione del “Parco sentiero delle ginestre” di Oriolo, un sito importante, dove nel 1987 venne ritrovato il cranio di un antenato del mammut, esposto al Museo di scienze naturali “Malmerendi”.

Il sito oggi è in stato di degrado, nonostante sia pubblicizzato nei percorsi turistici della Regione, non sono più visibili i cartelli che illustravano la geologia, i caratteri ambientali, il ritrovamento del mammut; le staccionate sono marcescenti; una inutile torretta di avvistamento sta crollando (ma in primo piano sono stati invece collocati cartelli per un percorso salute, tipico di un'area verde urbana).