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Nelle stesse ore in cui Lidl ha inaugurato un nuovo discount nell’area ex Cisa i vertici di Allegion hanno dichiarato di voler tagliare le retribuzioni dei lavoratori stravolgendo metodi e contenuti di relazioni che appartengono alla storia dell’azienda. Non si tratta di una beffarda coincidenza, ma del risultato di scelte ingiuste, di regole che antepongono il profitto e gli interessi della finanza alle condizioni e ai diritti delle persone.

L’abbiamo già denunciato con forza: dov’era un’industria che costituiva un fiore all’occhiello per Faenza si insedia un’altra grande struttura commerciale che va ad aggiungersi alle troppe già esistenti. La delocalizzazione di gran parte delle lavorazioni meccaniche della Cisa è avvenuta in attuazione di un piano industriale sbagliato, di un’operazione che ha comportato la perdita di quasi 130 posti di lavoro e lo svilimento di un marchio apprezzato nel mondo. A pagarne le conseguenze secondo lor signori devono essere sempre gli ultimi: i lavoratori e le loro famiglie, le piccole imprese, il nostro territorio.

L’Altra Faenza esprime ancora una volta vicinanza e sostegno ai lavoratori in lotta e alle loro rappresentanze sindacali. Chiede che la città e le sue istituzioni si schierino risolutamente nel respingere pretese che, se attuate, comporterebbero un ulteriore impoverimento della nostra comunità a scapito di tutti.

E’ necessario cambiare registro. La buona occupazione, retribuzioni e diritti da Paese civile, devono tornare al centro dell’azione politica ad ogni livello, dall’Amministrazione locale al governo nazionale. Slogan e chiacchiere devono lasciare il posto a una reale volontà di costruire un futuro migliore, un futuro i cui tratti distintivi non siano il declino economico e sociale, la crescente disuguaglianza, la precarietà, il vuoto di speranza per i giovani.

Faenza, 8 giugno 2018

L’Altra Faenza