Stampa

FASE 3 CORONAVIRUS: Ricostruiamo un Servizio Sanitario Pubblico, Territoriale e Universalistico

L’Italia è stato il primo fra i Paesi occidentali ad essere investito in pieno dal Sars-Cov-2 e purtroppo ha pagato un prezzo altissimo in termini di contagio ma, soprattutto, in termini di decessi. Il nostro Sistema Sanitario Nazionale, che negli anni è stato colpevolmente depotenziato da una logica del risparmio a tutti i costi, ha mostrato tutti i suoi limiti, mentre il personale sanitario ha dato una eccellente prova di sé, anche se inviato a curare i pazienti senza le adeguate protezioni, in condizioni di evidente sproporzione numerica, e spesso senza le adeguate attrezzature.

Solo all’enorme professionalità e dedizione di Medici, Infermieri e di tutti i professionisti della sanità e al loro sacrificio, anche nel territorio della nostra Provincia, dobbiamo il buon risultato nel contenere contagi e decessi.

Qualora ve ne fosse ancora bisogno, l'epidemia ha evidenziato la necessità di avere un Sistema Sanitario universalistico, incentrato sul pubblico come unica vera garanzia per la salute della popolazione. Con il “Decreto Rilancio” il Governo ha finalmente annunciato di invertire la rotta dei tagli, indicando nel rifinanziamento e potenziamento della Sanità la prospettiva del postcoronavirus.

Noi chiediamo con forza che quello dei prossimi mesi sia l’inizio della ricostruzione del sistema sanitario pubblico, non la restaurazione di un sistema misto che ha già mostrato tutte le sue intrinseche criticità.

La pandemia ha richiesto una rapida riorganizzazione delle strutture e dei protocolli sanitari, chiedendo ad un sistema pubblico già provato in tempi normali da strutture inadeguate, carenza di personale e mancata gestione dell’appropriatezza una risposta emergenziale che ha per forza lasciato indietro la gestione delle prestazioni mediche ordinarie, già ingolfate da liste d’attesa lunghissime.

Oggi la soluzione di affidare al privato prestazioni mediche e diagnostiche deve essere solo temporanea, in attesa di un potenziamento delle strutture pubbliche, che tornino ad essere capaci di rispondere ai bisogni sanitari della popolazione,
anche in previsione di possibili recrudescenze infettive. Serve investire per adeguare come prima cosa gli organici medici ed infermieristici alle esigenze di una sanità all’altezza dei tempi e delle nuove sfide imposte dalla società contemporanea. Agli “eroi” che abbiamo consacrato nelle settimane più drammatiche dell’epidemia serve riconoscere professionalità e valore, adeguandone gli stipendi alla media europea.

L’esperienza della gestione della Sars-Cov-2, soprattutto nelle Regioni più colpite dal virus, ha reso evidente a tutti l’importanza della Sanità Territoriale, quell’insieme di servizi e competenze professionali dedicate alla prevenzione delle malattie, alla promozione della salute ed all’assistenza sanitaria primaria.

La frammentazione del SSN, con incomprensibili autonomie locali, ha di fatto limitato l’equità di accesso alle cure mediche e nella recente emergenza ha determinato inaccettabili difformità e ostacoli al contenimento dell’ondata infettiva. Occorre riorganizzare e finanziare i servizi e il sistema di cure primarie al fine di garantire la cura a chi ne ha diritto, investendo sull'appropriatezza e su reti integrate che la governino tra territorio, ospedale e professionisti.

Ricostruiamo una prospettiva a partire dal Distretto Sanitario di Base, quale prima dimensione di governance per assicurare l'integrazione sociosanitaria, l’interprofessionalita, la presa in carico del paziente e tutti gli ulteriori aspetti tipici della medicina di territorio per garantire l'universalità del servizio anche in prospettiva.

La Sanità Territoriale, anche a Faenza, non può funzionare se Ospedali di Comunità e Case della Salute restano semplicemente muri, senza personale dedicato e senza integrazione con i Medici di Medicina Generale e con il sistema socio-sanitario locale. Crediamo che uno dei compiti principali della futura Amministrazione della nostra città sia quello di completare il percorso delle Case della Salute, integrandola in un sistema che potenzi la domiciliarità socio-sanitaria nel nostro territorio.


Faenza, 16 Giugno 2020

L’Altra Faenza
Articolo Uno Faenza
Movimento 5 Stelle
Verdi Europa
Partito Socialista Faenza