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Rossana Rossanda, fondatrice del manifesto, è morta nella notte a Roma.

Non ci sarà una camera ardente, invitiamo tutti coloro che vogliono partecipare e condividere il proprio affetto a scrivere a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Pubblicheremo tutto sul sito e sul giornale. Martedì la ricorderemo in edicola con un’edizione speciale.

L’ultimo saluto sarà giovedì 24 settembre alle 11 alla Sala della Protomoteca del Campidoglio, in Roma.

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La grande madre di una storia irripetibile

Norma Rangeri

Con Rossana che se n’è andata, se ne va anche una parte importante della nostra, della mia vita politica e personale. Avremo tempo per ragionare in modo più profondo sul lascito politico e culturale di una grande personalità della sinistra italiana come lei. Ma adesso, dopo la sua perdita, per chi ha condiviso con Rossana una lunga storia, sono i ricordi la materia viva, dolce, dolorosa, perfino traumatica che ci sommerge.

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Una indimenticabile luce che ci riguarda e che resta

Tommaso Di Francesco

Siamo all’altezza di quel rigore e di quella caparbietà necessaria? Rossana era unica. Ora giustamente tutti ricordano la sua importanza, non solo per la storia del Manifesto, per la politica e per la cultura contemporanea. Lei però non si omologava ai modelli intellettuali dominanti, era in disparte a vedere prima degli altri lo sviluppo dei processi sociali in corso e a prevederne i risultati.