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A me sembra una gran bella idea, anzi: un’ideona. Una ruota panoramica di trenta metri in piazza, a Faenza, fra il pregiato Duomo rinascimentale e la storica fontana del seicento. Così grande che si possa vedere la città dall’alto.
Bello, già me la vedo: un colpo d’occhio stupefacente. E’ un po' come mettere un Luna Park  dentro al Colosseo, organizzare le gare con i motoscafi nel Canal grande di Venezia o montare una pista per l’autoscontro fra le macerie di Pompei. Beh, cosa ci sarebbe di male?  Finalmente un po’ di vita, un po’ di brio, con tutte quelle pietracce vecchie e ammuffite. Poi sono  anni che si cerca di rianimare il centro storico della nostra città. Anni di convegni, dibattiti, studi dettagliati e proposte inutili. Ora finalmente la nostra Amministrazione comunale ha l’asso nella manica e da quello che si legge sui giornali non stanno scherzando è l’ideona che tutti cercavano.
Sì, è vero, se ad una persona normale, diciamo pure ad un faentino qualunque, capitasse fra le mani una ruota panoramica di trenta metri non penserebbe certo di metterla davanti al Duomo, magari cercherebbe di collocarla dove c’è uno spazio ampio, tipo in Piazza d’armi,  oppure al campo sportivo. A qualcuno d’altri tempi, anche solo l’idea di metterla dentro un contesto architettonico di un certo valore come la nostra piazza, parrebbe di cattivo gusto, quasi una bestemmia; un po’ come  collegare con una teleferica il grattacielo alla punta del campanile o organizzare una gara di tiro a segno ai vasi e ai piatti dentro al Museo delle ceramiche, tanto per dire. E’ vero, ma ad una persona d’altri tempi non sarebbe nemmeno venuto in mente di vendere l’Arena Borghesi ad un supermercato, o a collocarne quattro o cinque, di supermercati, a poche centinaia di metri uno dall’altro, tanto per continuare a dire.
E’ proprio questo il punto, qui non stiamo parlando di persone qualunque e d’altri tempi, questa è la moderna provincia italiana, dove i suoi fantasmagorici amministratori locali ormai viaggiano altissimi, al di fuori di ogni dimensione del tempo e dello spazio: volano sui tetti delle case, sfrecciano nello cyberspazio e dall’alto, in mezzo alle scie chimiche, come i replicanti di Spielberg vedono cose che noi umani non possiamonemmeno immaginare.
Ora capisco il perché di tante buche nelle strade, forse loro sono sempre troppo in alto per vederle.

Fabio Mongardi

nella foto la ruota panoramica che fu installata a Forlì dal 14 ottobre al 12 novembre del 2017.