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Più che le interviste e gli articoli su il manifesto o il Fatto quotidiano, o le risposte agli sprezzanti attacchi di Renzi, è stata l'assemblea nazionale dei delegati Fiom, svolta a Cervia il 27 e 28 febbraio, a chiarire cos'è la “coalizione sociale” di cui Landini, e anche Rodotà, hanno tornato a parlare recentemente.

Già nella convocazioni delle manifestazioni e degli scioperi indetti dalla Fiom, e della Cgil, nell'autunno scorso, si poteva leggere: Una manifestazione che serva ad avviare una vertenza che dovrà coinvolgere tutte e tutti, a riunificare le lotte per il lavoro e a costruire una coalizione sociale fatta di lavoratori, studenti, precari, disoccupati e migranti, capace di realizzare un reale cambiamento delle politiche economiche e sociali...; ma nella discussione svolta a Cervia si è precisato meglio cosa si vuole intendere. (Leggi l'articolo di Loris Campetti)

Nel documento finale votato, si legge tra l'altro: “Nella storia degli ultimi 100 anni la Fiom e la Cgil hanno svolto un ruolo di rappresentanza generale degli interessi del mondo del lavoro e di affermazione di un’idea di stato sociale come strumento essenziale per i diritti fondamentali della persona: lavoro, salute, istruzione.

Tutto ciò oggi è messo in discussione, compresa la trasformazione del sindacato da soggetto confederale e generale a sindacato di mercato aziendale e corporativo.

Per queste ragioni la prosecuzione di una mobilitazione capace di realizzare un reale cambiamento delle politiche economiche e sociali del Governo ha bisogno di offrire un terreno di riunificazione del mondo del lavoro attraverso la costruzione di un’ampia coalizione sociale che abbia nella realizzazione dei princìpi fondamentali della Costituzione la propria base programmatica e di trasformazione della società.

Esistono nel paese emergenze fondamentali: quella ambientale, quella del lavoro, la privatizzazione del welfare e dei servizi, quella culturale, il superamento delle diseguaglianze, quella della corruzione e dell'illegalità.

I temi su cui agire hanno una dimensione europea e territoriale: l’Europa indirizza e detta tutte le scelte dei nostri paesi ed è per noi il luogo di unificazione delle rivendicazioni politiche e sociali e di trasformazione generale, per cambiare le regole d’ispirazione liberista che oggi governano l’Ue, per l’unità e la mobilitazione delle lotte e dei sindacati europei su questi temi; il territorio è il luogo di coalizione e azione per rappresentare i bisogni e costruire i nuovi diritti e poteri di tutte le forme del lavoro subordinato.

L'Assemblea nazionale della Fiom dà, pertanto, mandato alla Segreteria nazionale di attivarsi a tal fine a partire dal coinvolgimento delle associazioni, dei movimenti e delle personalità che in questi anni si sono battute nel nostro paese per affermare tali valori e tali princìpi, per coinvolgere tutte e tutti, riunificare le lotte per il lavoro e costruire una coalizione sociale fatta di lavoratori, studenti, precari, disoccupati e migranti, capaci di realizzare un reale cambiamento delle politiche economiche e sociali. Tali iniziative dovranno svilupparsi e qualificarsi anche in diffuse azioni nei territori, in coordinamento con l’azione e l’iniziativa nazionale.

Infatti la Fiom si è già messa in moto, anche a Ravenna venerdì prossimo, 6 marzo alle 15 alla Camera del lavoro, ha indetto un incontro “con tutte le forze politiche e le associazioni con le quali è possibile avere diversi punti in comune”.

Tutte queste forze sono invitate a partecipare attivamente alla preparazione di una grande manifestazione nazionale per sabato 28 marzo 2015 a Roma, sull'insieme delle proposte definite.