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Nel programma di Ravenna coraggiosa, assieme a diversi altri punti riguardanti i temi ambientali e dell’ indispensabile svolta in campo energetico come condizione per prendere con decisione la strada della svolta ecologica, parliamo chiaramente della necessità di chiudere il pozzo estrattivo “Angela Angelina”, davanti a Lido di Dante.
Piattaforma Angela Angelina: "L'Eni non ha mai preso impegni per chiuderla"
La subsidenza, il pericolo di contaminazione del mare e il danno paesaggistico che tale installazione comporta sono elementi noti a tutta Ravenna, e in particolare  alla popolazione di quel tratto dei Lidi.
Del tutto recentemente anche l’ ARPAE (Agenzia Regionale per la Prevenzione, l’Ambiente e l’ Energia) ha avanzato al Governo una richiesta  ben precisa: cioè che i valori di subsidenza oltre i quali deve scattare il divieto di qualsiasi attività estrattiva siano portati dagli attuali 25 millimetri annui a “valori prossimi a dieci millimetri”. E’ questo il caso del punto estrattivo il questione.  Infatti, l’ARPAE individua proprio nella zona di Angela Angelina uno dei luoghi di criticità.
Siamo fermamente convinti che sul problema di Angela Angelina,  la cui chiusura, chiesta fermamente dai movimenti ambientalisti, è stata auspicata in molte occasioni da diverse parti, non si debba più tergiversare, e che il 2022 sia finalmente l’anno di avvio della dismissione. 
 
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