Regionali In Calabria stravince Occhiuto. Tridico non ferma l’astensione. Il centrosinistra non era unito da vent'anni, ma non basta
Il vicepremier e segretario di Forza Italia Antonio Tajani con Roberto Occhiuto – Ansa
In Calabria votano in pochi. Il 43%, un punto in meno di quattro anni fa. E quei pochi si schierano a grande maggioranza con il centrodestra di Roberto Occhiuto. Il presidente uscente che si era dimesso e ricandidato in piena estate prende il 57,2% dei voti. Pasquale Tridico, parlamentare europeo del M5S ed ex presidente Inps attorno al quale si era riunito tutto il centrosinistra, si ferma al 41,9%. «È stata una campagna violenta e con toni che a volte ci hanno fatto soffrire, dall’altra parte si sono presentati raccontando una Calabria che per fortuna non esiste più e che si sta affrancando dall’assistenzialismo», rivendica Occhiuto.
TRIDICO PARLA ancora da capo dell’alleanza regionale e questa volta da leader dell’opposizione a Occhiuto. «Da qui parte un nuovo impegno – afferma a botta calda – Da parte di tutti noi e da parte mia, un impegno da parte di tutte le forze progressiste per portare le persone a sperare in una Calabria di sviluppo. Ed è possibile se facciamo vedere il segno della politica. Nei prossimi giorni con le forze progressiste ci organizzeremo per fare opposizione e organizzeremo anche il nostro disegno politico».
OCCHIUTO è il primo presidente che riesce a farsi confermare: prima di lui, si sono avvicendate molte amministrazioni di centrodestra e qualcuna di centrosinistra che tra guai giudiziari e beghe interne alla coalizione non erano arrivate al secondo mandato. Occhiuto invece ha giocato un azzardo da pokerista, prima che le inchieste che lo coinvolgono giungessero al termine e prima che le mire di Fratelli d’Italia sulla regione lo logorassero ha fatto saltare il banco e gestito dalla parte del manico la campagna elettorale. Anche perché ha capito che il modello «presidenzialista» del sistema regionale consente a chi si dimette per ricandidarsi immediatamente di giocare più parti in commedia, da una parte fa il concorrente dall’altra decide tempi e modalità delle elezioni successive. Di fronte a tutto ciò centrosinistra e 5 Stelle si sono ritrovati in piena estate all’angolo, hanno pensato di poterne uscire quando hanno trovato la convergenza attorno alla figura di Tridico, che in effetti pareva essere partito col piede giusto. «Il tempo non ha giocato a nostro favore: abbiamo messo in piedi una coalizione nuova e abbiamo avuto appena venti giorni per la campagna elettorale» dice Nico Stumpo, primo a parlare per il Partito democratico.
CHE LA SUA candidatura non fosse decollata davvero si è capito quando i dati sull’affluenza hanno confermato che l’alta astensione non è stata scalfita. Va detto che il fenomeno è anche figlio dello spopolamento: si calcola che quasi un terzo degli aventi diritto sia iscritto ai registri dei residenti all’estero oppure viva in altre regioni, per motivi di studio o di lavoro. Per le elezioni amministrative non esiste il voto per corrispondenza, dunque la lontananza ha incoraggiato l’astensione e all’abbandono dei territori ha corrisposto la diserzione delle urne. «Tanti elettori non sono fisicamente qui, per motivi di studio o lavoro – riflette ancora Tridico – La disaffezione dei cittadini verso la politica riflette un trend nazionale che in Calabria è ancora più forte. La politica deve dare risposte e poter fare le cose, nel centrosinistra bisogna non avere paura di fare proposte radicali che coinvolgano l’economia che in questa regione è molto povera».
LE ULTIME proiezioni sui dati reali confermano l’effetto trascinamento di Occhiuto su Forza Italia, primo partito della Calabria con il 19,3%. Il Pd, che pure aveva presentato anche la lista Democratici e progressisti che ha raccolto il 6%, si piazza secondo con il 14,1%. La lista Occhiuto presidente si attesta al 12,5%, FdI al 10,1%, la Lega con il 8,9% (non c’è stato alcun effetto Vannacci). La lista Tridico presidente arriva al 6,8%, pareggiando il risultato del M5S. I centristi di Casa riformista-Iv al 4%, Avs al 3,7% lotta fino all’ultimo per superare lo sbarramento del 4%.
ERA DA VENT’ANNI, quando fu eletto Agazio Loiero, che il centrosinistra calabrese non si presentava unito. Ma non è bastato. Questo, al di là della contingenza, è un dato politico sul quale riflettere. Per il responsabile organizzazione del Pd Igor Taruffi, «l’unità del centrosinistra è e rimane infatti una condizione indispensabile per vincere e governare. Come dimostra il fatto che nelle ultime regionali le uniche che hanno cambiato colore sono state Sardegna e Umbria riconquistate dal centrosinistra. E come abbiamo detto fin dal primo giorno i conti di questo turno elettorale andranno fatti alla fine». Al Nazareno fanno notare che Marche e Calabria insieme contano circa 3 milioni di abitanti. E che nelle prossime settimane voteranno regioni come Toscana e Puglia che contano oltre 4 milioni di abitanti ciascuna. O la Campania, che ne ha 6 milioni. Ribadisce Taruffi: «Solo dopo il 23 novembre potremo fare una valutazione politica ed un bilancio più compiuto».
