L'annuncio di Donald Trump nella notte Saranno liberati gli ostaggi israeliani e circa duemila detenuti palestinesi. Le truppe dell'Idf pronte a ritirarsi dalla Striscia di Gaza. Il presidente Usa invitato da Netanyahu alla Knesset
Paramedico palestinese segue l'annuncio di Trump sull'accordo di pace. Ospedale Al-Aqsa, Striscia di Gaza centrale – AP Photo/Abdel Kareem Hana
Israele e Hamas hanno raggiunto a Sharm el Sheik l’accordo per la prima fase del cessate il fuoco. Ad annunciarlo, intorno all’una di notte italiana, è stato il presidente Usa Donald Trump. “Sono molto orgoglioso di annunciare che Israele e Hamas hanno entrambi firmato la prima fase del nostro piano di pace. Ciò significa che tutti gli ostaggi saranno rilasciati molto presto e Israele ritirerà le sue truppe secondo una linea concordata, come primo passo verso una pace forte e duratura. È una giornata storica”. Quindi, ha ringraziato i mediatori di Qatar, Egitto e Turchia, “che hanno collaborato con noi per rendere possibile questo evento storico e senza precedenti”.
Ora la palla passa al governo israeliano che si riunirà in queste ore per approvare ufficialmente il piano, quindi l’esercito israeliano si ritirerà. Settantadue ore dopo, si prevede che Hamas inizierà a rilasciare gli ostaggi ancora vivi. Contestualmente, circa duemila prigionieri palestinesi saranno liberati dalla carceri israeliane, “inclusi 250 che stanno scontando l’ergastolo”, secondo quanto riportato da Al Jazeera. Secondo la Bbc, Israele ha però respinto il rilascio di Marwan Barghouti. Ancora incerta la liberazione di Abdullah Barghouti, Ahmed Saadat, Hassan Salama, Abbas al-Sayyed.
In una nota, l’esercito israeliano ha comunicato di aver avviato i “preparativi operativi” per attuare l’accordo, ritirandosi dalla Striscia. Ma intanto “le truppe continuano a essere schierate nell’area pronte per qualsiasi sviluppo operativo”. L’Idf dovrebbe però mantenere un ingente schieramento a Rafah, zona di confine con l’Egitto.
A Gaza, secondo quanto prevede l’accordo, entreranno immediatamente 400 camion al giorno nella primissima fase. Hamas ha sottoscritto l’impegno a deporre le armi, ma non uscirà dal processo politico che sarà guidato, nel ruolo di garante, da Qatar e Turchia.
La fase successiva del piano di Trump prevede la creazione di un organismo internazionale, il Board of Peace, per supervisionare l’amministrazione postbellica di Gaza. Trump presiederà il consiglio, che includerà altri leader mondiali, tra cui l’ex Primo Ministro britannico Tony Blair.
Non appena comunicato il raggiungimento dell’accordo, Benyamin Netanyahu ha avuto un colloquio telefonico con Donald Trump, che ha accettato l’invito del premier israeliano di intervenire alla Knesset: “Probabilmente nei prossimi giorni visiterò Israele e potrei rivolgermi alla Knesset. Vogliono che tenga un discorso alla Knesset e, se lo desiderano, lo farò sicuramente. Per raggiungere questo accordo si sono uniti gli sforzi di tutto il mondo, compresi i Paesi ostili, e questo è un grande risultato. La mia chiamata con Netanyahu è stata fantastica, lui è molto contento e dovrebbe esserlo anche lui”.
Il segretario generale Onu, Antonio Guterres, ha accolto “con favore l’annuncio di un accordo per garantire un cessate il fuoco e il rilascio degli ostaggi a Gaza, sulla base della proposta avanzata dal Presidente degli Stati Uniti. Elogio gli sforzi diplomatici di Stati Uniti, Qatar, Egitto e Turchia nel mediare questa svolta disperatamente necessaria. Esorto tutti gli interessati a rispettare pienamente i termini dell’accordo. Tutti gli ostaggi devono essere rilasciati in modo dignitoso. Deve essere garantito un cessate il fuoco permanente. I combattimenti devono cessare una volta per tutte”.
Intanto Tedros Adhanom Ghebreyesus, direttore generale dell”Organizzazione Mondiale della Sanità, ha comunicato che “l’Oms è pronta a intensificare il suo lavoro per soddisfare le urgenti esigenze sanitarie dei pazienti di Gaza e per sostenere la riabilitazione del sistema sanitario distrutto
