È terminata con l’adesione di oltre 19 mila cittadini, la più grande petizione lanciata post-alluvione per sollecitare la realizzazione delle opere di pubblica sicurezza nel bacino fluviale dei fiumi Marzeno e Lamone
“L’iniziativa lanciata dal Comitato Borgo Alluvionato con l’adesione, di altri Comitati Alluvionati faentini e romagnoli,di aziende, associazioni e pubblici servizi è andata oltre le aspettative, a testimonianza di un diffuso stato di insicurezza ancora vivo, dopo le molteplici alluvioni del 2023 e del 2024 che hanno smentito una volta per tutte la ricorrenza cinquecentenaria comunicata a più riprese in pubblico nei giorni successivi alla prima alluvione” si legge in una nota stampa degli organizzatori della raccolta firme.
Le firme verranno consegnate il 16 maggio 2025 alle 14,30 a Bologna nella sede della Regione, congiuntamente alle autorità competenti: Regione Emilia Romagna, Autorità di Bacino del fiume Po Commissario Straordinario alla ricostruzione che hanno già dato la disponibilità formale ad accogliere una delegazione di Alluvionati Arrabbiati in rappresentanza di tutti i cittadini e comitati che hanno aderito alla raccolta firme.
Il testo della petizione sottoscritta da 19.036 persone:
Le casse di espansione
Già previste in uno studio pubblicato nel 2010 per mitigare le piene che scendono a valle. Riducendo la massa di acqua, fango, detriti, il beneficio si estende a tutta la pianura fino a Ravenna.
• Le aree allagabili
Da attivare SUBITO per essere pronti, in caso di necessità, ad allagare aree agricole ovviamente indenizzate, per evitare che sia il fiume a decidere dove esondare, mettendo a rischio come successo più volte in pochi anni, quartieri e paesi densamente abitati.
• Il monitoraggio e la manutenzione ordinaria e straordinaria dei fiumi
Per intervenire tempestivamente laddove si ravvisano situazioni di potenziale pericolo come per esempio dislivelli arginali fra una sponda e l’altra, erosioni arginali evidenti, crepe segnalatrici di possibili rotture, e altro che possa recare danno alle persone o alle cose.
“Siamo certi che le persone che chiedono sicurezza, in realtà sono molte di più dei firmatari che si sono recati ai banchetti, d’altronde un territorio può vivere in costante stato di allarme ad ogni pioggia intensa ? Lasciamo agli enti competenti le risposte”.