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COMUNICATO STAMPA


CAPRICCI DEL DESTINO, la rassegna di letture interpretate, ideata e organizzata dal GdL “La stanza di Virginia” nell’autunno scorso, per raccogliere fondi a sostegno della Biblioteca Manfrediana, ritorna in versione estiva, come aperitivo letterario, in collaborazione con la Biblioteca stessa e con il patrocinio del Comune di Faenza.

Le letture per questa occasione sono state scelte tra grandi autori maschili, in una loro personale visione della figura femminile. Avranno cadenza mensile e si svolgeranno alle ore 19 presso il Chiostro Secentesco della Manfrediana secondo il seguente calendario:

- martedì 25 giugno ANTONIO PETROCELLI in
Il tuo sangue è terra viva , poesie d’amore di Pablo Neruda;

- giovedì 25 luglio MARCO SGROSSO in La mite
di Fëdor Dostoevkij;

- venerdì 30 agosto M.GRAZIA GHETTI in Odette Toulemonde
di Eric-Emmauel Schmitt;

- giovedì 26 settembre MARCO MANFREDI in
La morte della Pizia di Friedrich Dürrenmatt.

Il costo del biglietto è di 15 euro e il ricavato andrà ad arricchire lo scaffale La stanza di Virginia, presente all’interno della biblioteca, e dedicato alla scrittura femminile e femminista.

“Ovunque c’è stata devastazione , il racconto ricostituisce una forma, ritesse i fili, ristabilisce collegamenti spezzati.
Il racconto è zattera in mezzo al naufragio, arca di Noè dopo il diluvio, tenerezza al posto dell’orrore, voce anziché silenzio, giustizia contro la violenza, ordine nel caos, argine all’oblio.
La vita continua nel tempo del racconto”
Benedetta Tobagi

COMUNICATO STAMPA

Giovedì 25 luglio alle ore 19, nel Chiostro Secentesco della Biblioteca Manfrediana, Marco Sgrosso leggerà La mite di Dostoevskij, accompagnato dal polistrumentista Davide Fabbri, secondo appuntamento della rassegna Capricci del destino.

La Mite è un piccolo capolavoro, in quanto romanzo breve; apparso per la prima volta nel 1876 insieme alle Notti Bianche, è uno dei racconti più ispirati dell’autore che, attraverso un’analisi acutissima e spietata, apre vertiginosi squarci sulla psiche umana e, in particolare, sul travagliato e tragico rapporto tra il protagonista, voce narrante, e la donna che lui dichiara di amare, sua moglie.

In un susseguirsi di sensi di colpa e autoassoluzioni, affiora attraverso un monologo interiore, la storia di un legame doloroso a cui la maestria attoriale di Marco Sgrosso dà voce e sentimento.

Lo accompagna, con sottolineature e brani musicali di repertorio, Davide Fabbri, alla tiorba, chitarra e mandolino.

 

Anche questo evento è stato ideato dal GdL La stanza di Virginia, in collaborazione con la Biblioteca stessa e con il Patrocinio del Comune di Faenza, per ampliare la raccolta di libri destinati alla letteratura femminile di alto livello, creata con i fondi ottenuti dalla precedente rassegna.

 

P/ La stanza di Virginia

M. Grazia Ghetti