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LA TRAPPOLA DEGLI AIUTI. Trovata la 17ma vittima dell’alluvione. Mentre altra pioggia si abbatte sulla regione

L’acqua stagnante fa paura, come la nuova allerta rossa Conselice - Getty Images

Alla fine l’alluvione ha restituito un altro corpo. Fiorenzo Sangiorgi era un agricoltore sessantottenne di Fusignano, un piccolo comune in provincia di Ravenna. Mercoledì 17, nel pieno del nubifragio, si trovava nelle campagne di Belricetto, dove aveva i suoi campi. Non è chiaro perché fosse lì quel giorno. Quel che è certo è che la piena lo ha portato via: è stato visto scendere dal furgone ormai bloccato e cedere alla forza dei flutti. Per una settimana è stato dato per disperso, poi il ritrovamento del cadavere ha fugato anche gli ultimi dubbi sulla sua sorte. È la quindicesima vittima dall’inizio dell’emergenza.

IERI LA ROMAGNA si è ritrovata per piangere i suoi morti. A Russi, nel ravennate, quattrocento persone hanno assistito ai funerali dei coniugi Delio Foschini e Dorotea dalle Fabbriche. 71 anni lui, 73 lei, erano anche loro agricoltori. Pure per l’anziana coppia la data fatale è stata il 17 maggio. Sono morti nella loro casa allagata. In chiesa, oltre alla cittadinanza riunita, anche la ministra Anna Maria Bernini in rappresentanza del governo.

L’Emilia-Romagna non smette di aver paura dell’acqua. Sia di quella accumulata da una settimana e ormai stagnante, che rischia di diventare il perfetto brodo di coltura per batteri e muffe. Sia di quella che nuove perturbazioni devono ancora scaricare sul terreno.

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CONSELICE, PROVINCIA di Ravenna, è uno dei posti in cui gli allagamenti non possono dirsi conclusi. Non solo cantine e garage interrati, ma intere strade sono ancora sommerse. Una situazione che rischia di diventare un problema di carattere sanitario. L’acqua dei rubinetti scorre ed è potabile, fanno sapere dal Comune. Ma non sono altrettanto sicure le pozze che ancora bloccano il paese. L’Ausl parla di pre-allarme: ancora non si registrano infezioni, ma è necessaria la massima prudenza.

Un vademecum diffuso dalle autorità sanitarie raccomanda di evitare in ogni modo il contatto con l’acqua stagnante e invita a entrare in luoghi chiusi e allagati solo protetti da mascherine e occhiali – oltre che guanti e scarponi. L’amministrazione, intanto, si prepara ad offrire gratuitamente il vaccino antitetanico a chiunque ne farà richiesta. Lucia Vastano, giornalista che ha casa proprio a Conselice, ci dà conto della preoccupazione dei residenti.

«Nelle pozze si iniziano a vedere infestanti. Le persone sono spaventate, l’informazione viaggia ancora molto spesso per passaparola». La stampa locale parla della possibilità che i residenti vengano evacuati per il rischio di epidemie. Un’ipotesi che però non ha ancora avuto conferme ufficiali. In paese sono entrate in azione le idrovore, e il livello dell’acqua è iniziato a calare.

IN SERATA, INTANTO, un’ondata di maltempo proveniente da nord è tornata a colpire la regione. Nuova pioggia che si abbatte su terreni fradici, infrastrutture fragili, comunità stanche e spaventate. A Monterenzio, in provincia di Bologna, un ponte è crollato lasciando alcune case isolate. Si tratta di uno dei comuni più colpiti in assoluto dalle frane: oltre 150 nelle ultime settimane. Nella cittadina di Pavullo, in provincia di Modena, sono tornate le esondazioni. Un canale tombato, il Cogorno, ha sommerso alcune strade. Per ora niente morti e feriti, ma la paura è tanta.

Mentre la situazione meteorologica e sanitaria evolve, le persone continuano a convivere con i problemi che da giorni segnano tutta la regione: fango e frane. A Faenza la melma ha lasciato spazio alla polvere. Col caldo il fango si secca ed è più difficile spalarlo via. «Quando non lavoriamo aiutiamo chi ha bisogno con i collegamenti elettrici» ci dicono due elettricisti locali. Come loro sono molti gli artigiani che stanno mettendo a disposizione gratuitamente le proprie competenze. Giordano e Giorgio hanno una ditta di infissi e alluminio. Ora hanno fermato l’attività per lavorare con chi è in emergenza. «Dobbiamo veramente ringraziare i giovani che ci stanno aiutando in maniera determinante ogni giorno» spiegano.

LE FRANE PREOCCUPANO più in altura. Fino a due giorni fa la Regione parlava di un migliaio di smottamenti accertati in tutta l’Emilia-Romagna, di cui trecento attivi. Ieri Paride Antolini, presidente dell’ordine dei geologi dell’Emilia-Romagna, ha dato in diretta televisiva cifre ben peggiori. «Sono assolutamente molte di più, nell’ordine di migliaia».

Nella cittadina di Modigliana, inerpicata sull’appennino in provincia di Forlì-Cesena, una prima strada è appena stata riaperta. «Si passa una macchina per volta e con prudenza, ma si passa» ci dice una residente. Una svolta per gli abitanti del luogo, che fino a pochi giorni fa erano collegati al resto del mondo solo grazie agli elicotteri.
Per oggi Arpae e Protezione Civile hanno diramato una nuova allerta rossa. In Emilia-Romagna ci si prepara e si incrociano le dita