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Ritroviamoci insieme a un anno dall'alluvione per un rito collettivo che attraversa le strade di Faenza

 

La Cerimonia del Fango. Menoventi guida un rito collettivo un anno dopo le alluvioni

Il 16 maggio a Faenza

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13 maggio 2024

Abbiamo ancora negli occhi le immagini delle tantissime persone di ogni età che per settimane a Faenza hanno spalato fango, con determinazione, con forza, con un potente senso di comunità e di amore per il proprio territorio, tra i più colpiti dalle alluvioni di maggio 2023 in Emilia-Romagna, Marche e Toscana. A un anno di distanza dal doppio disastro causato dallo straripamento del Lamone, il 16 maggio la città si ritrova per celebrare quel legame di comunità con una Cerimonia del Fango curata da Menoventi, gruppo teatrale che a Faenza ha la sua base. Nei mesi scorsi Consuelo Battiston e Gianni Farina (fondatori della compagnia) hanno riconfigurato il loro storico percorso di formazione MEME in tre laboratori gratuiti – per bambini, ragazzi e adulti – per elaborare la ferita collettiva attraverso il linguaggio del teatro.

La Cerimonia del Fango è nata da questi percorsi e da una rete di oltre sessanta tra realtà culturali, sportive, di volontariato, scuole, professionisti, rappresentanti dei rioni, botteghe ceramiche, agricoltori. Il 16 maggio, alle ore 19, sette parate con centinaia di cittadini coinvolti partiranno da quartieri e luoghi significativi per attraversare le strade percorse dall’acqua un anno fa e confluire in Piazza del Popolo. Qui, alle ore 19.30, avrà inizio un rito collettivo per rinnovare il legame che la comunità di Faenza ha saputo esprimere durante e dopo la doppia alluvione che ha colpito la città. “Il 16 maggio ci incontreremo nei luoghi devastati dall’alluvione. Ci raduneremo nei parchi, nelle sedi delle realtà culturali e sportive, nelle scuole, nelle botteghe, nelle strade. Come una corrente vitale ci incontreremo per dare corpo e voce ai cortei che confluiranno in piazza per celebrare la Cerimonia del fango. Vogliamo trasformare in canto le emozioni trattenute. Vogliamo sentirci un’altra volta vicini per rinnovare la forza solidale che ha tenuto in piedi la città. Vogliamo rimarcare la dignità di chi ha perduto tutto, il sorriso di chi ha dato una mano, la forza tenace di una collettività ritrovata, che non vogliamo disperdere”, raccontano Battiston e Farina.

Ogni gruppo coinvolto sarà chiamato a lasciare un segno in Piazza del Popolo per condividere simbolicamente la propria esperienza, ma anche e soprattutto per ritrovare nella compartecipazione nuove energie per ripartire e guardare al futuro. Al centro della Piazza, cuore della città, sarà allestita una scenografia, curata dall’Architetto Andrea Montesi, che accoglierà i segni e gli atti che costituiscono il rito collettivo: un grande fiume-serpente, la cui testa richiama il profilo del Ponte delle Grazie.

La Cerimonia del Fango è un progetto che la compagnia Menoventi / E Production ha ideato e organizzato, con il contributo del Ministero della Cultura (vincitore del Bando Progetti Speciali 2024) e della Regione Emilia-Romagna, il Patrocinio del Comune di Faenza, il sostegno di Gruppo HERA e di GranFrutta Zani.

"Le streghe buone" di Antonella Bartolucci /
I segnatori e i guaritori nella medicina tradizionale.
Sabato 18 maggio, ore 17.30, Bottega Bertaccini Faenza
 
Pochi lo ammettono, molti ci sono andati e continuano ad andarci. Chi non ha mai sentito parlare dei "segnatori"? I terapeuti del segno e delle mani, con le loro misteriose capacità di guarire.
 
Sabato 18 maggio, alle ore 17.30, alla  Bottega Bertaccini di Faenza avremo con noi Antonella Bartolucci che presenterà il suo libro "Le streghe buone" (Aliberti). In dialogo con l'Autrice ci sarà un nostro caro e vecchio amico, Giancarlo Cerasoli, medico e storico della medicina, autore fra gli altri di importanti libri come "Guarì guaròss" e "Mais e miseria".
 
Il libro di Bartolucci rappresenta l’interessante e prezioso risultato di una ricerca svolta sul campo che va dagli anni Novanta a oggi per studiare le pratiche semiclandestine delle guaritrici del territorio emiliano-romagnolo, pratica prevalentemente femminile e sottratta alle leggi del mercato.
Un saggio svolto fra antropologia e narrazione sull’affascinante mondo dei “guaritori-segnatori”: quegli operatori di guarigione che, attraverso le loro tecniche terapeutiche hanno come obiettivo primario il corpo. È la cosiddetta medicina tradizionale, o popolare, messa in opera nei secoli soprattutto - come si diceva - da parte delle donne. Tecniche di guarigione tradizionale che hanno le proprie origini nella credenza del potere arcano dei simboli, dei gesti, delle immagini, delle parole. Una pratica antichissima, ma che è ben lungi dall’essere morta. 
 
Alla presentazione parteciperanno anche alcune "segnatrici-guaritrici" della provincia di Reggio Emilia (S. Martino in Rio, Correggio, Casina).
 
Antonella Bartolucci è antropologa. Ha svolto ricerche presso l’Istituto per i Beni Artistici, Culturali e Naturali di Bologna (IBC) e presso il Centro studi Etno-Antropologici della facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Bologna, per la quale tiene, a tutt’oggi, seminari.
 
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BOTTEGA BERTACCINI - Libri e Arte
Corso Garibaldi, 4 - 48018 Faenza (RA)
tel. 0546-681712