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La testa del corteo di Lugo

Centinaia e centinaia di lavoratrici e di lavoratori di tutte le categorie hanno partecipato venerdì 12 dicembre alla manifestazione a Lugo indetta da Cgil e Uil nella giornata dello sciopero generale. Significativa l’astensione del lavoro ovunque, a sostegno delle rivendicazioni poste al centro della mobilitazione per cambiare il Jobs act, la Legge di stabilità, la politica economica e la pubblica amministrazione.
Un lungo corteo colorato e chiassoso ha percorso le vie cittadine per raggiungere piazza Baracca dove hanno parlato giovani e delegati di diverse categorie del mondo del lavoro, il sindaco Davide Ranalli, il segretario generale della Cgil Emilia Romagna Vincenzo Colla e la segretaria confederale nazionale della Uil Tiziana Bocchi.
“Anche noi vogliamo cambiare questo paese - ha detto Colla - e per farlo vogliamo essere ascoltati, a partire da domani. Se il governo deciderà di non incontrare i sindacati significa che non intende confrontarsi con i lavoratori. Cgil e Uil dicono: ascoltateci, perché noi non ci fermeremo e se necessario andremo fino alla Corte Europea per fare valere principi irrinunciabili. Ci tolgono i diritti dall’alto, ma noi ce li riprenderemo dal basso”.
In prima fila, sotto il palco, i lavoratori dell’Iter e delle cooperative dell’edilizia, un settore colpito più di altri dalla crisi. Con un messaggio chiaro a Renzi e al ministro Poletti: “Decidete da che parte stare: o con i lavoratori e l’Italia onesta, o con i faccendieri e i corrotti”.

Le altre foto >

Dati ed elementi per un’analisi del voto nel comune di FAENZA - Elezioni regionali 2014

A Faenza il centro sinistra e Bonaccini sono ancora sopra il 50%. Ma per la prima volta il voto per il presidente è inferiore quello per le liste che lo sostengono (- 1,10%).
Il presidente (Bonaccini) ha avuto un risultato minore di quello di Errani nel 2010.
Il Pd ha ottenuto 8.186 voti in meno che alle Europee di 6 mesi fa.
La sinistra (divisa in alleati: Sel, e non alleati: L’A-ER) non ha raccolto nulla del voto di protesta.
Tuttavia grazie alla fedeltà dei suoi elettori (delle europee) ha aumentato la sua percentuale (+2,01%) con una lieve flessione di voti assoluti (- 185).

 Storico elezioni regionali. Dati %

Lista

1995

2000

2005

2010

2014

Sinistra Pres.
             Coalizione

 

57,26

53,0

64,76

63,65

52,30

46,69

51,43%
52,53

Destra Pres.
           Coalizione

 

39,75

42,34

35,2

36,6

35,29

37,22

28,38
28,25

M5s         Pres.
               Lista

 

-

-

7,89

6,51

12,06

11,84

Sin (Sel + L’A.ER)
(Rif+ComIt)

 


10,22


8,73

4,26

6,62

 

 

 

 

 

 

 Affluenza

88,29

82,57

80,61

76,52

42,40

 

 Confronto elezioni europee ed elezioni regionali 2014 Voti.

Partito

Europee 2014

Regionali 2014

Diff. voti

Europ-Reg

Diff.in %

Europ-Reg

Pd

17.061

(8875 + 381)
8.875

(- 7.805)
- 8.186

(- 45,75%)
- 47,98

CentroD

 

4.608

4.967

(5252)

+ 359
(+ 644)

+ 7,79
(+ 13,98)

M5s

 

4.752

2.081
(2.231)

- 2.671
(- 2.521)

- 56,21
(- 53,05)

Sin

 

1.349

1.164
(1.247*)

- 185
(- 102*)

- 13,71
(- 7,56*)

Ncd-Udc

 

902

531

- 371

- 41,13

 Avvertenze
Fra () aggiunti al Pd i voti solo per Bonaccini (e solo presidente per gli altri partiti)
Sin. = sommati i voti di Sel e L’AE-R.
*Fra () sommati i voti Quintavalla e Sel (operazione abusiva per possibilità di voto disgiunto)
Non considerati i centristi di Scelta civica (Monti)

 

Domenica 23 novembre a Faenza sono andati alle urne in 19.148. Erano stati 29.994 per le Europee del 25 maggio scorso, 34.708 alle Regionali del 2010, 36.885 alle Regionali del 2005 e 38.256 alle Regionali del 2000.
Gli aventi diritto al voto il 23 novembre erano 45.162 contro i 46.334 del 2000, la differenza è dunque di 1.200 elettori in meno (in realtà i residenti sono aumentati, ma com’è noto gli stranieri non hanno diritto di voto).
Ciò significa che in 14 anni si è dimezzato il numero – e pressappoco la percentuale – dei faentini che hanno votato. Infatti nel 2000 aveva espresso un voto valido il 82,57%. Nel 2014, il 23 novembre, la percentuale è scesa al 42,40%
Nel 2000 i voti non validi (schede bianche, nulle e contestate) erano stati 2.539. Il 23 novembre scorso sono risultati 645. Ciò significa che tanti non si prendono neppure più la briga di andare al seggio per manifestare il loro dissenso nei confronti della politica (meglio sarebbe dire delle formazioni politiche in campo).
Il PD ha avuto il 23 novembre scorso 8.494 voti, pari al 48,31%. Ne aveva avuti 17.061, il 58,28%, appena sei mesi fa, il 25 maggio alle Europee.
Nello stesso arco di tempo si sono registrati i seguenti scostamenti:
- Forza Italia è passata da 2.760 voti, il 9,43%, a 1.106 pari al 6,29%.
- La Lega Nord è passata da 1.242 voti, il 4,24%, a 3.861 pari al 21,96%.
- Il Movimento 5 Stelle è passato da 4.752, il 16,23%, a 2.081 pari all’11,84%.
- I partiti alla sinistra del PD, Sel e l’Altra Emilia Romagna (assieme nella Lista Tsipras alle Europee), sono passati da 1.349 voti, il 4.61%, a 1.164 pari al 6,62%.
Escludendo i partiti minori, ad aver incrementato i consensi, sia in termini assoluti che percentuali, è stata la Lega Nord. E i partiti di sinistra in percentuale con un + 2,01%.