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Il segretario generale della Cgil a Potenza torna all'incontro di ieri a Palazzo Chigi: "Metodo sbagliato. Non c'è alcun confronto, così non si ascoltano lavoratori, pensionati e giovani"

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"Il metodo non può essere quello di essere chiamati la domenica sera per provvedimenti già decisi, così il confronto sindacale non esiste". Così il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, commentando l'incontro col governo in occasione del Primo Maggio. "Essere chiamati dopo quattro mesi senza confronto - aggiunge -. Un metodo di questa natura significa non riconoscere a lavoratori, pensionati e giovani il ruolo che il sindacato deve avere per far crescere e migliorare questo Paese".

"L'abbiamo detto in modo molto chiaro, bisogna cambiare il metodo che è sostanza. Nel merito, i cambiamenti sul cuneo contributivo vanno nella nostra direzione, è un primo risultato ma è un'una tantum, transitorio e non strutturale. Un aumento di 50-60 euro al mese che si aggiungono a quelli già ottenuti. Una misura importante, ma insufficiente a rispondere al problema del potere d'acquisto dei salari".

Nello stesso provvedimento, intanto "si allarga la precarietà: si ragiona sull'aumento dei voucher nel turismo, si liberalizzano i contratti a termine, si fa cassa tagliando sul reddito di cittadinanza. Tutto questo è sbagliato, significa non dare un futuro ai giovani. Intanto si vuole fare una riforma fiscale che va verso la flat tax, senza affrontare il problema di fondo

della redistribuzione di ricchezza nel Paese. Non è quello che serve". 

Insomma, conclude Landini, "ci stanno mettendo delle toppe. Ci vuole una strategia, la gente non arriva a fine mese e molti giovani se ne vanno. I soldi vanno presi dove sono, non da chi è povero, dagli extra profitti e dall'evasione. Il Primo Maggio dunque non è solo una ricorrenza importante per il lavoro, ma l'occasione per rilanciare una mobilitazione che continuiamo, è solo l'inizio".