Accedi Registrati

Login to your account

Username *
Password *
Remember Me

Create an account

Fields marked with an asterisk (*) are required.
Name *
Username *
Password *
Verify password *
Email *
Verify email *

Nella discussione sulle manifestazioni di interesse nel Consiglio Comunale nel 2020, quel progetto fu approvato a maggioranza (contrari il M5S e L'Altra Faenza) dopo la presentazione di un emendamento (votato da tutti) che aggiungeva due punti alle altre “compensazioni” previste:

Relativamente alle opere da realizzarsi per garantire l’interesse pubblico, si indica di intervenire sulla previsione della scheda di PSC relativa alla realizzazione del Parco Fluviale e dei relativi interventi funzionali a questo tra cui:

passerella ciclo-pedonale che congiunga l’argine del fiume lato Orto Bertoni – parco Baden Powell con l’argine di via Sarna;

procedere alla realizzazione del Parco Fluviale nell’ansa del fiume o diversamente alla sistemazione, per una più facile ed intuitiva fruizione, di entrambi gli argini del Fiume Lamone nel tratto compreso tra il Ponte delle Grazie e la futura passerella di collegamento.

Nel successivo Consiglio dell'Unione della Romagna Faentina, il testo fu approvato definitivamente aggiungendo nella prima riga, dopo si indica di intervenire, le parole in quota parte. Quali implicazioni debba avere questo emendamento non è chiarissimo.

Se i costi aggiuntivi di queste compensazioni fossero tali da comportare la rinuncia al progetto da parte dei proponenti, certo chi era contrario a questa urbanizzazione, non se ne dispiacerebbe. Ma naturalmente fin dall'inizio di questa vicenda si sono espresse legittimamente posizioni molto diverse, anche dichiaratamente a favore del progetto.

Le associazioni ambientaliste, anche con iniziative diverse, hanno insistito soprattutto contro il consumo di suolo e contro lo snaturamento del paesaggio, tenendo anche conto di una situazione con tante altre aree edificabili spesso incomplete e con moltissimi appartamenti vuoti, per molti dei quali ci sarebbe piuttosto la necessità di una loro riqualificazione.

A questo proposito è intervenuta anche Europa Verde:

L’urbanizzazione della zona di via Firenze, meglio identificata come Villa Ghilana, ci riconduce a considerare come il consumo di suolo per costruire nuove case non sia una necessità”. E avanzano una proposta: “Invece di concedere nuove urbanizzazioni e nuova cementificazione, semplifichiamo le norme per il recupero dell’esistente, ad eccezione degli edifici vincolati, ripensando al maggior parte delle direttive che ingabbiano la nostra città in una visione di immutabile conservazione, rigenerando la cultura locale”.

Su come potrebbe essere affrontata oggi la questione, Faenza Coraggiosa in un suo comunicato, si è espressa così:

E' doveroso che l'Amministrazione parta dai deliberati approvati dal passato Consiglio Comunale in riferimento alle specifiche manifestazioni d’interesse, sulle quali non è nostro compito oggi dare giudizi. Tuttavia, ci esprimiamo affinché, per tutte le manifestazioni d’interesse approvate e poi confermate dai proponenti, l'Amministrazione garantisca che le cosiddette “compensazioni” - ossia le opere da realizzarsi da parte dei privati a fronte delle concessioni urbanistiche - siano non solo quelle indicate dalle delibere, ma siano le più congrue per garantire l’interesse pubblico.

Ora, si sta attendendo di saperne di più sul confronto sull'Accordo operativo presentato dai proponenti all'Amministrazione.

La questione della passerella ciclo-pedonale di attraversamento del Lamone dietro il quartiere Orto Bertoni, sembra essere una delle questioni più delicate. Si sono espresse posizioni favorevoli, non solo per l'interesse di chi abita nei pressi, ma anche per il completamento del progetto di parco fluviale collegato all'anello dei 4 ponti (https://www.yumpu.com/it/document/view/47875522/anello-dei-4-ponti-per-gli-altri ) mentre per i promotori del progetto avrebbe dei costi insostenibili rispetto al valore dell'urbanizzazione.

Per rispondere alle compensazioni richieste, i proponenti intenderebbero intervenire solo sul Parco Fluviale, sostenendo, come apparso sulla stampa, che “le risorse economiche destinate alla pubblica utilità raggiungono la ragguardevole somma di oltre 700mila euro”.

Naturalmente, compresa in questa cifra, ci sarebbero 312mila, come monetizzazione del 20% di terreno edificabile da cedere per legge all'Amministrazione (come per tutte le urbanizzazioni, che in questo caso potrebbero servire per fare edilizia sociale); 358mila che comprendono opere che sono necessariamente funzionali all'urbanizzazione stessa (verde pubblico, parcheggio, strada ciclo-pedonale, innesto su via Firenze, ecc..) ed è incluso l'intervento aggiuntivo richiesto dall'emendamento, ma per il quale resterebbe ben poco.

Nella bozza di Accordo Operativo presentato (visibile sul sito dell'URF) a questo proposito si indica:

  • REALIZZAZIONE OPERE SUL PARCO FLUVIALE da eseguirsi su indicazione dell’Amministrazione Comunale per la valorizzazione e potenziamento del Parco Fluviale Fiume Lamone per la somma complessiva di € 40.000,00 oltre a IVA.

Lo scopo di questo scritto non è sostenere una tesi precostituita, a favore o contro questa o quella scelta, ma piuttosto di far circolare e richiedere informazioni.

Quali sarebbero le indicazioni che l'Amministrazione darà per valorizzare e potenziare il parco? Se deve comprendere i due argini del fiume, prima o poi, comunque questa passerella servirà? Quale sarebbe l'ordine di grandezza dei costi dei diversi interventi? La somma complessiva indicata nella bozza di Accordo si ritiene congrua?

Queste, non intendono essere domande tendenziose. Spesso, da più parti, si parla della necessità della “partecipazione”, dei “portatori di interesse”, ma più in generale di tutti i cittadini, si tratta di trovare le forme più utili per farlo, a partire da una informazione trasparente.

La partecipazione (su questa vicenda, ma soprattutto su prossime discussioni come quella sul Piano Urbanistico Generale) non può essere riservata alla necessaria trattativa tra i proponenti dei progetti e l'Amministrazione, né solo alla discussione nelle Commissioni e nei Consigli Comunali, l'assetto del territorio è un bene comune che riguarda tutti e tutti devono essere potenzialmente coinvolti.

* A cura della redazione di Qualcosa di Sinistra