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Dopo tanti giorni di silenzio, facciamo un pò di chiarezza su quanto accaduto negli ultimi mesi (in completa trasparenza, come piace a noi).

Come già si sa, dopo 10 anni di attiva partecipazione ai lavori del Consiglio Comunale e dell’Unione, dove i nostri rappresentanti si sono sempre distinti per essere i più presenti, i più prolifici di proposte ed i più attivi nelle discussioni, sempre in corsa solitaria, avevamo deciso, già da prima della candidatura di Isola, di confrontarci e collaborare con altri gruppi che ritenevamo potenzialmente affini al nostro modo di desiderare la Città e di vivere la nostra Comunità, per iniziare insieme a loro un lavoro di confronto sui programmi, che ci ha permesso di evidenziare una sostanziale comunione d’intenti con L'Altra Faenza, Art.1, P. Socialista e Verdi.

D'altronde la storia del nostro gruppo faentino, iniziata 15 anni fa come Meetup, parla chiaro: i temi progressisti, della tutela dell'ambiente, della solidarietà, sono sempre stati al centro del nostro operato.

Insieme a queste forze abbiamo avviato anche un confronto programmatico con Massimo Isola ed il suo partito, il PD.
Confronto durato giorni che ha prodotto un buon documento che conteneva anche alcune nostre proposte circostanziate.
Oltre al rigetto degli assurdi veti che arrivavano da alcune parti rispetto alla nostra presenza e alla certezza di partecipare all'eventuale coalizione da una posizione paritaria e senza decisioni preconcette sulla composizione dell’eventuale giunta.
Vogliamo ringraziare tutte le forze politiche sedute al tavolo per il confronto corretto, leale e positivo.

Per questo motivo avevamo deciso, come sempre con una discussione e con un voto di tutti gli attivisti nel corso della nostra assemblea pubblica, di percorrere la strada della condivisione, a Faenza come nel Paese, in ottica di poter finalmente sostenere da dentro la formazione di governo i nostri temi di sempre, che tanto apprezzamento ci hanno portato in questi anni.

Decisione per ora unica ed apripista nel Paese a livello comunale, sicuramente difficile, in salita e con tante incognite, ma secondo noi anche dal grande potenziale.
La proposta è stata inviata al vaglio dei nostri responsabili della linea politica nazionale, corredata di tutti i documenti necessari.

Responsabili che, dopo diversi giorni, non hanno ritenuto opportuno inserire la deroga allo statuto nazionale che avrebbe consentito questo tipo di coalizione.
Decisione che possiamo non condividere, ma che naturalmente rispettiamo.

Ci siamo quindi trovati ad affrontare nuovamente la possibilità di una candidatura in solitaria. Opzione che era sempre stata la nostra prima scelta naturale, ma che non aveva e non ha dimostrato di contare sull'entusiasmo e la consistenza necessari e sulla presenza di un nostro candidato Sindaco (condizione amplificata dalla situazione attuale).

Se c'è, tra le tante altre, una differenza enorme tra il M5S e la altre forze politiche tradizionali è che nel Movimento, non avendo strutture e segreterie sul territorio, nulla è scontato o dato per certo, nemmeno la candidatura alle elezioni.
Che avviene solo se un gruppo di cittadini attivi decide di mettersi in gioco e di dedicare il suo tempo alla cosa pubblica, senza nulla in cambio.

Tutto questo per annunciare che il M5S Faenza non parteciperà alle prossimi elezioni amministrative.

Una decisione sofferta e che fa male, ma che ci vediamo costretti a prendere.
Meglio farsi da parte che presentare una lista all'ultimo senza la convinzione e la spinta necessari.
Meglio chiudere con dignità.

Di certo 15 anni di battaglie non si cancellano, abbiamo scritto la storia della politica locale e ne andiamo fieri.
Molti, da una parte e dall'altra, accoglieranno questa notizia con favore e soddisfazione, pensando già come spartirsi i nostri voti e a quanto si starà meglio in Consiglio senza quei “rompipalle” dei 5 Stelle...

Ai tanti cittadini che ci vogliono bene e che apprezzano il nostro lavoro, dispiacerà, ne siamo certi.
A loro rivolgiamo un ultimo pensiero: ci rammarica davvero molto non essere riusciti abbastanza a coinvolgervi e ad allenarvi alla partecipazione....forse ora parleremmo di altro.

Un grazie di cuore a tutti quelli che hanno condiviso un pò del loro tempo con noi.
E' stata un'esperienza straordinaria.
Un saluto a tutti, oggi è un giorno triste, ma è un arrivederci, non un addio.

M5S Faenza

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 Amministrative, regionali e referendum: ipotesi italiani al voto ...

Per chi ancora rilancia la politica come l’unica alternativa all’egoismo e alla sopraffazione nel governo delle società umane, ciò che sta succedendo nel campo della sinistra a Faenza dovrebbe muoverlo a una riflessione non frettolosa.

A chi si barcamena per districare i fili delle esili ‘narrazioni’ ecologiste, progressiste e democratiche e s’interroga su come tessere nuove trame resistenti e convincenti, gli otto mesi del confronto tra L’Altra Faenza, Art1, il M5S, i Socialisti e i Verdi potrebbero offrire l’occasione di ragionare su un laboratorio all’inizio un po’ improvvisato, ma che alla fine ha prodotto un filato artigianale di nuova fattura.

Donne e uomini con biografie politiche molto diverse, con alle spalle organizzazioni dissimili, nessuna autosufficiente, tutte distanti da interessi costituiti, hanno ragionato insieme sulle modalità per avviare un nuovo corso nella politica della città.

Sullo sfondo delle lotte interne al PD, la prima spinta al confronto è venuta dall’esigenza di liberarsi - come per prendere una grande boccata d’ossigeno - da una visione grettamente pragmatica dell’azione amministrativa degli ultimi anni, alla quale le destre propongono semplicemente di sostituire un predatorio controllo dei beni pubblici e scelte populiste giustificate con paure irrazionali alimentate con cinico proposito.

Ai soggetti di quella che si è chiamata Piccola Coalizione sono stati immediatamente chiari i punti cardinali del confronto prima interno e poi esterno (col PD e, una volta candidato, con Massimo Isola): lealtà personale, confronto sulle idee e i programmi, senza veti e vincoli, priorità assoluta dell’interesse pubblico, del bene della città, così come lo possono immaginare forze legate al mondo del lavoro, dell’ecologia, dei diritti sociali, dei doveri di cittadini.

Tracciato questo perimetro è stato più facile (ma non sono mancati momenti di scontro, incomprensioni, sospetti: la politica che vuole far sintesi delle differenze non può che essere dialettica) individuare i concreti obiettivi comuni e finali.

Tutta insieme la Piccola Coalizione ha accettato di confrontarsi con Massimo Isola, tutta insieme ha elaborato un manifesto ideale con precise indicazioni programmatiche che saranno (salve improvvide decisioni di organismi nazionali) la cornice di riferimento per mettere a punto le future precise azioni di governo.

Un ottimo lavoro, ma solo l’inizio di un percorso. Ora occorre dare plasticità e visibilità a questa nuova trama.

E se gli amici del M5S - che hanno partecipato a un progetto che per il loro movimento non ha precedenti in Italia - debbono comunque rispettare uno statuto nazionale e quindi presenteranno una loro lista col simbolo, agli altri quattro sono molti a chiedere di sedersi - subito! - attorno a un tavolino per dare vita a un’unica lista ecologista, socialista e progressista.

Tra l’altro questa augurabile decisione faciliterebbe, nel nuovo consiglio comunale, il rafforzamento - ideale e organizzativo- della Piccola Coalizione.

Sono per ora discorsi solo abbozzati, ma tutti cinque siamo interessati a un coordinamento unitario, portavoce comuni e perfino alla costituzione di un gruppo consiliare unico.

Avanti insieme allora, e chissà che il filato artigianale non diventi un nuovo tessuto - alla moda! - per vestire di panni nuovi una città che vogliamo lasciare più bella ai nostri figli.

 

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Amministrative, regionali e referendum: ipotesi italiani al voto ...
 
 
Leggo sempre con attenzione gli articoli sul dibattito politico riguardante le prossime elezioni amministrative che riguardano Faenza, ringrazio ogni Persona che porta il proprio contributo di idee, sperando che ognuna di queste arricchisca e non divida, queste devono permetterci di crescere, fare sì che ogni spunto sia un volano intorno a cui il capire, il ragionare ed il costruire ci apra la mente, io per primo spesso sono convinto di una cosa, magari sbagliando, posso forse migliorarla ascoltando e confrontandomi?
 
 
Personalmente non amo le divisioni e gli arroccamenti, se posso cerco di unirmi cercando di costruire fin dove si riesce, non amo i no ma i "è possibile"?
 
Grazie per avermi dato la possibilità di esprimermi.
 
Giovanni Donati 
 
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Amministrative, regionali e referendum: ipotesi italiani al voto ...

Prendendo spunto dalle domande, che da un po' di giorni sono sul sito “Qualcosa di sinistra”, sulle prossime elezioni amministrative a Faenza, è importante sottolineare che, in questi ultimi tempi, si è prodotta una novità: una composita aggregazione locale (L'Altra Faenza, Articolo Uno, Movimento 5 Stelle, Partito Socialista Faenza, Verdi Europa) che hanno preso posizioni comuni sulla mobilità, la sanità, la scuola e stanno verificando se ci possono essere, o meno, convergenze programmatiche e metodologiche con il candidato a Sindaco Massimo Isola. 

Si tratta di forze diverse, affiliate o meno a raggruppamenti nazionali, ma che, non solo su parecchie questioni locali, hanno una forte affinità: sul contrasto alle diseguaglianze, sui diritti, sull'ambiente, su una idea di sviluppo socialmente e ambientalmente sostenibile, sul ruolo del pubblico e della partecipazione sociale. In sintesi, posizioni progressiste, ambientaliste, possiamo dire di “sinistra”, molto più precise e definite di quanto non abbia e stia esprimendo il PD, dal quale si è autonomi. 

Queste forze potrebbero pesare e fare la differenza nel profilo di una possibile alleanza di centrosinistra, e segnare sul serio una discontinuità rispetto a quelle precedenti. 

Si può immaginare che questa novità sarebbe apprezzata da parecchi elettori, che si possono riconoscere in questi valori, anche se non necessariamente schierati da vincoli di appartenenza o di passate tradizioni di voto. 

In queste ore sono in corso gli ultimi contatti e verifiche interne per ufficializzare un manifesto programmatico e questa dare il via a questa ipotesi di alleanza.

Ma nel caso, auspicabile, che l'esito sia positivo, le domande che si pongono sono:

come si presenterebbero queste forze per chiedere il necessario consenso? 

Con una lista unica, nella quale tutte le forze coinvolte dichiarano di riconoscersi? O con 4 - 5 liste separate? 

Si può comprendere che ogni forza abbia a cuore la salvaguardia della propria identità e del proprio simbolo, ma forse ci possono essere altri modi per salvaguardarli, piuttosto che presentarsi agli elettori frammentati. 

In questo caso, gli effetti negativi sarebbero almeno due: il primo è che si costringerebbero potenziali elettori che si riconoscono genericamente in questo campo, a dover scegliere un simbolo piuttosto che un altro, cosa che molti non vorrebbero fare; il secondo è un problema di tecnica elettorale, tante liste diverse, se pur alleate perderebbero molti “resti”, eleggendo meno rappresentanti.

In conclusione, visto il lavoro egregio che queste 5 forze - che qualcuno ha battezzato “piccola coalizione”- hanno fatto finora, non sarebbe possibile fare uno sforzo in più, per farci votare una sola lista, nella quale poi sceglieremo con le preferenze i candidati che più ci aggradano?

Anna Colombini

Vittorio Bardi

Alessandro Messina

Maria Rossini

Leonardo Altieri

Marco Bandini

Raffaele Morani

Daniele Carroli

Alessandra Govoni

Andrea Mingozzi

Antonella Baccarini

Mirka Bettoli

(si raccolgono altre adesioni: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. )

 

 

 

 

 

 

 

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Un bosco urbano per disinquinare da CO2 e polveri

Quando inaugurarono l'autostrada A14 (se non erro era il 1964), ai lati delle 2 carreggiate nel tratto di prato pianeggiante ed in particolare nel rivale che degradava in pendenza se l'autostrada era sopraelevata (per l'attraversamento di un fiume, una ferrovia oppure un'altra strada), era stato piantato un bosco di alberi di diverse essenze.
 
QUALCUNO MAGARI NON CI CREDERA', OPPURE SI CHIEDERA' CHE FINE ABBIANO FATTO QUELLE MIGLIAIA DI ALBERI CHE LO RICORDO CON ESATTEZZA COPRIVANO PER LUNGHI TRATTI LE SPONDE DELL’AUTOSTRADA DA BOLOGNA A RIMINI.....
 
Questi alberi furono tutti abbattuti con la realizzazione della Terza corsia e mai più ripiantumati!!
 
Si preferì probabilmente privilegiare la pubblicità indiretta grazie alla vista delle varie insegne delle aziende insediate ai lati dell’autostrada, visibili "gratis" da chi la percorreva. Con quella scelta si decise di non realizzare una cintura verde che permetteva di contenere sia il rumore che le emissioni dei gas della combustione dei carburanti.
 
Quando ebbi l'occasione di essere eletto in Consiglio comunale a Faenza chiesi più volte di intervenire presso le Autostrade per ripristinare questo tipo di cintura boschiva di protezione. Le mie richieste non ebbero seguito, ma continuo a pensare che sarebbe una soluzione di miglioramento ambientale. Della serie: se l'avevano fatto nel 1964 ed allora aveva avuto un senso anche se dell'ambiente se ne parlava molto meno che adesso, perché non realizzarlo nuovamente proprio adesso che dell'ambiente se ne parla tanto proprio perché l'abbiamo compromesso?
 
 Medardo Alpi
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