«Questo territorio non va ricostruito, va riprogettato». In questa frase di Alessandro Liverani, tecnico forestale ed ex membro della Protezione civile, c’è tutto quello che non stiamo comprendendo di quanto accaduto a maggio in Romagna, a nessun livello, da quello regionale a quello del governo, un paese che ignora non solo la crisi climatica ma anche la sua geografia, prima dei disastri e anche dopo i disastri.

Quello in Romagna va diviso in due capitoli: le alluvioni in pianura, le frane in collina e in bassa montagna. Delle alluvioni si è parlato di più, per i 15 morti, per le immagini spaventose, per le decine di migliaia di sfollati e per il disastro economico. Ma è dalle frane che bisogna partire per avere un

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