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In una conferenza stampa tenutasi presso la residenza municipale il Movimento 5 stelle di Faenza ha presentato il suo candidato sindaco e la lista dei candidati al Consiglio comunale per le ormai prossime elezioni amministrative.
Si tratta di Massimo Bosi, 44 anni, faentino di nascita, ex commerciante, attivo da alcuni anni nel Movimento a Faenza.
Lo hanno presentato alla stampa Andrea Palli, storico esponente del Movimento, già candidato alle elezioni politiche del 2013, ed i consiglieri in carica della lista "Fatti sentire" Maurizio Montanari e Vincenzo Barnabè. Questi ultimi hanno annunciato che non si ricandideranno, pur considerando positiva l'esperienza del gruppo, in ossequio al principio della rotazione delle cariche e contro il carrierismo politico. Continueranno a dare il loro contributo da cittadini mettendo la loro esperienza al servizio dei futuri consiglieri.
La lista del M5s di Faenza ha ottenuto la certificazione del movimento nazionale di Beppe Grillo e sostituirà quindi alle prossime elezioni la lista civica "Fatti sentire", della quale tuttavia ambisce a raccogliere l'eredità politica. Il Movimento 5 stelle, dunque, ha rotto gli indugi ed ha deciso la presentazione di una propria lista ufficiale rinunciando ad ogni prospettiva di lista civica o di alleanze elettorali e ponendo fine alla ridda di indiscrezioni sulla persona del candidato sindaco.
La lista si compone di 18 nomi (10 donne e 8 uomini) e verrà a breve pubblicata, insieme alla bozza di programma elettorale e amministrativo, sul nuovo sito faentino del movimento.

Le pesanti modifiche della Costituzione e della legge elettorale all’esame di questo Parlamento, risultato di una legge elettorale dichiarata illegittima dalla Corte Costituzionale, stanno creando un serio pericolo di accentramento del potere di decisione nelle mani del Governo e la discussione parlamentare, per come avviene, requisisce di fatto le decisioni senza consentire la partecipazione dei cittadini; senza trascurare che lo stesso Parlamento è fortemente delegittimato dopo la sentenza della Corte Costituzionale che ha messo in mora la legge elettorale con cui è stato eletto.
Il nostro paese, colpito da una grave crisi economica, è concentrato su disoccupazione, perdita di reddito, assenza di prospettive per i giovani. Tuttavia regole fondamentali come la Costituzione e la legge elettorale sono troppo importanti per il futuro della nostra democrazia per consentire disattenzione.
La scelta non è tra cambiamento e conservazione, ma

Il caos libico non accetta scorciatoie, semplificazioni e improvvisazione. Un intervento armato non può che aggravare la situazione.
Fermare la violenza in Libia, contrastare le milizie affiliate ad ISIS e tutti i gruppi armati è possibile senza più ripetere gli errori del passato, senza gettare ulteriore benzina sul fuoco.
La situazione è drammatica in tutta la regione del Medio Oriente e dell'Africa Sub Sahariana: occorre agire con urgenza per mettere in sicurezza vite umane, per fermare le azioni criminali e terroriste, per ricomporre e riconciliare le diverse comunità etniche e religiose dell'intera regione.


Elezioni e politica: che fare a Faenza?
Appello a chi non si rassegna

Le elezioni amministrative si avvicinano anche a Faenza in una situazione complicata su molti versanti: a partire dai pericoli di guerra in varie aree del mondo, ormai giunti ai nostri confini, dal perdurare di una crisi economica che aumenta le disuguaglianze, la precarietà e la perdita del lavoro. E' ormai evidente la crisi del modello di sviluppo liberista, aggravata “dall'austerità” imposta dall'Europa.
Servirebbe un ripensamento generale nel modo di produrre, di consumare, di vivere e organizzare la vita sociale.
Non ci pensano, naturalmente, i campioni del liberismo del centro-destra, ma purtroppo neppure quelli del centro-sinistra. Sia a livello nazionale, soprattutto per le arroganti, sbagliate e conservatrici scelte del Governo Renzi; sia a livello locale, dove l'attuale Amministrazione si è accontentata della normale amministrazione, assecondando, o comunque non contrastando i poteri forti (le principali aziende e associazioni imprenditoriali, le centrali cooperative, Hera...).
Nasce anche da qui la tendenza all'astensionismo (esplosa clamorosamente alle recenti elezioni regionali) che non è solo sintomo

 Vittorio Bardi  di “Si rinnovabili No nucleare”  e Massimo Sangiorgi del “Circolo Legambiente Faenza”, intervengono di nuovo sul progetto di ampliamento di Enomondo, con una lettera aperta al Sindaco e ai Consiglieri Comunali: "crediamo sia necessario discutere pubblicamente sull'opportunità di questo progetto, a partire dal Consiglio comunale"  e concludono: "nel momento in cui si sta discutendo del PAES (Piano di Azione per l'Energia Sostenibile) a noi pare, si renda opportuno definire alcuni precisi orientamenti: la potenza degli impianti a biomasse installati nel nostro territorio non può essere aumentata".

Di seguito il testo della lettera. 

Con la scadenza degli affidamenti ad Hera del servizio idrico nei Comuni in Provincia di Rimini (così come per i rifiuti in altre provincie, tra cui Ravenna, Forlì-Cesena, ecc.) i Comitati Acqua Bene Comune, che si battono per la piena applicazione dei risultati dei referendum del 2011 contro le privatizzazioni e la vendita delle azioni da parte dei Comuni, si stanno mobilitando per chiedere l'affidamento "in house" e quindi tornare alla gestione pubblica.