Accedi Registrati

Login to your account

Username *
Password *
Remember Me

Create an account

Fields marked with an asterisk (*) are required.
Name *
Username *
Password *
Verify password *
Email *
Verify email *

COMITATO CONTRO GLI INCENERITORI A FAENZA 
Raccolta firme contro l'ampliamento Enomondo

A seguito della recente richiesta depositata in Provincia da parte di Enomondo S.r.l. per l’ampliamento/adattamento delle centrali termiche in via Convertite 6, Faenza, si è innescato un susseguirsi di smentite, comunicati vaghi e fuorvianti da parte della stessa Società, dell’Amministrazione Comunale e degli assessori competenti.
Per questo motivo alcuni cittadini si sono riuniti spontaneamente in un comitato apartitico Contro gli Inceneritori a Faenza “CIF”.
Il Comitato propone una raccolta firme per richiedere: 

-     l’apertura di un tavolo di confronto urgente tra la società Enomondo S.r.l., il Sindaco e il Comitato per chiarire la situazione attuale e le intenzioni di sviluppo future da parte della Società;
-     il totale e completo sostegno dell’amministrazione Comunale contro l’ampliamento della potenza installata per gli impianti di incenerimento sul territorio comunale;
-     il totale e completo sostegno dell’Amministrazione Comunale contro l’aumento delle quantità di biomasse e rifiuti trattate dagli inceneritori esistenti sul territorio comunale;
-     un impegno dell’Amministrazione Comunale verso una costante verifica, e conseguente comunicazione ai cittadini, sullo stato di funzionamento e sulle emissioni complessive di tutti gli impianti presenti nel territori comunale. 

Il Comitato ritiene che l’ambito territoriale interessato stia già scontando un enorme tributo in termini di ambiente e di salute imposto dai quattro impianti di incenerimento già presenti (Caviro, Tampieri, VillaPana e Dister) e che qualsiasi intervento di ampliamento, così come l’installazione di nuovi impianti, andrebbero ad aggravare ulteriormente la situazione. 
Poiché la salute dei cittadini e l’aria che respiriamo non hanno bandiera politica, il Comitato, senza schierarsi politicamente, invita ad un appoggio e ad un impegno futuro qualunque partito o lista civica che ne condivida e sostenga la causa.

Comitato Contro gli Inceneritori a Faenza “CIF”

NASCE OGGI IL COMITATO CONTRO GLI INCENERITORI A FAENZA

Vista la recente richiesta depositata in Provincia da parte di Enomondo S.r.l. per l’ampliamento degli inceneritori presso Caviro e le risposte vaghe alle interpellanze presentate in Consiglio Comunale, alcuni cittadini esasperati e stanchi di sentirsi ignorati in decisioni importanti per il territorio, hanno deciso di riunirsi in un Comitato apartitico Contro gli Inceneritori a Faenza (CIF).
Il Comitato ritiene che:
-     l’ambito territoriale faentino stia già scontando un enorme tributo ambientale imposto dai quattro impianti di incenerimento già presenti (Caviro, Tampieri, VillaPana e Dister) e che qualsiasi intervento di ampliamento, così come l’installazione di nuovi impianti, andrebbero ulteriormente ad aggravare la situazione;
-     a fronte di quanto riportato nell’”Allegato A” della delibera comunale del 25-11-2014, dove si dichiara che “occorre perseguire l'obiettivo di non provocare emissioni aggiuntive in atmosfera in raccordo con l'indirizzo del Piano Provinciale di Tutela e Risanamento della Qualità dell'Aria (PRQA)”, il quale classifica Faenza come agglomerato ove occorre predisporre piani d'azione a breve termine per il miglioramento della qualità dell'aria, ci si chiede come questo possa avvenire con l’aumento delle quantità di rifiuti destinati alla combustione;
-   consapevoli dell’importanza che queste Aziende rivestono in termini occupazionali nel nostro territorio, riteniamo che la negazione di un ampliamento non pregiudicherebbe in nessun modo alcun posto di lavoro;
-     l’Amministrazione Comunale, benché si ostini a lasciar credere il contrario, ricopra un ruolo fondamentale nelle decisioni finali in merito all’ampliamento, come ad esempio il peso che ha nella Conferenza dei Servizi in cui si decidono le sorti di ogni progetto presentato.
Per questi motivi, il primo passo del Comitato sarà la promozione di una raccolta firme per chiedere l’apertura di un tavolo di confronto urgente tra le parti interessate, una presa di posizione dell’Amministrazione Comunale riguardo all’ampliamento degli impianti, l’installazione di nuovi e all’aumento delle sostanze combuste all’interno degli stessi. Poiché la salute dei cittadini e l’aria che respiriamo non hanno bandiera politica, il Comitato, senza schierarsi politicamente, invita ad un appoggio e ad un impegno futuro qualunque cittadino, associazione, partito o lista civica che ne condivida e sostenga la causa.  

Si invitano quindi tutti i cittadini a firmare numerosi. Ci troverete tutti i sabato mattina dal 11 Aprile e fino al termine della campagna elettorale sotto il nostro gazebo in piazza del popolo. Considerando il clima elettorale per le imminenti elezioni, invitiamo caldamente i partiti a sostenere l’iniziativa e invitiamo tutti i candidati sindaco a prendere una posizione chiara ponendo una firma.
CIF
Comitato contro gli Inceneritori Faenza 
Tel: 366 1858858 
Mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. 
Facebook: https://www.facebook.com/ComitatoCIF?fref=ts

La Costituzione Repubblicana, frutto dalla lotta di Liberazione contro il nazifascismo, è il punto culminante della storia del nostro Paese, patto di civile convivenza fra uomini liberi, nata dall’incontro delle tante culture che alimentarono la Resistenza, intesa ad impedire e prevenire qualsiasi tentazione e pratica autoritaria. La Costituzione ha insediato nelle istituzioni la libertà che ci è stata donata dalla Resistenza.
Oggi, un Parlamento eletto con una legge incostituzionale che non ha garantito il diritto degli elettori al voto libero ed eguale pretende di cambiare, a tappe forzate e a colpi di maggioranza, la Costituzione e la legge elettorale, sfigurando il volto della Repubblica.
Le modifiche costituzionali combinate con la nuova legge elettorale e con le riforme della Pubblica Amministrazione comportano uno stravolgimento dei contenuti della democrazia rappresentativa. Esse introducono un modello inedito dipremierato assoluto, che realizza un’inusitata concentrazione di potere nelle mani del Governo e del suo capo, attribuendo di fatto ad un unico partito – che potrebbe anche essere espressione di una ristretta minoranza di elettori – potere esecutivo e potere legislativo, condizionando, altresì, la nomina del Presidente della Repubblica e dei componenti della Corte Costituzionale, organismi di garanzia fondamentali per la vita della democrazia costituzionale.
Va ricordato, poi, che i partiti hanno assunto essi stessi una deriva oligarchica, sono in mano a ristrette élites e, spesso, ad un unico capo politico.
La centralità del Parlamento, posta dai padri Costituenti a presidio delle libertà dei cittadini, viene drasticamente ridimensionata ed il Parlamento ricondotto alla funzione di ratifica dei provvedimenti del Governo, a data certa, nel quadro di un generale soffocamento e compressione del ruolo delle autonomie regionali e locali. Si vuole cambiare vèrso al circuito della fiducia, non più dal Parlamento al Governo ma dal capo del Governo al Parlamento. In questo modo si realizza il passaggio da una democrazia rappresentativa ad una democrazia dell’investitura; da Repubblica parlamentare a Repubblica – di fatto – presidenziale, senza le garanzie che normalmente sono

Comunicato stampa

Il PAES - ossia il Piano di Azione per l'Energia Sostenibile - uno strumento probabilmente abbastanza sconosciuto alla maggioranza dei cittadini, seppur in ritardo, sta per essere approvato, anche dai Comuni della Romagna Faentina, come è avvenuto in gran parte dei territori limitrofi.
Si tratta di una serie di impegni degli Amministratori che hanno firmato un accordo volontario europeo - il “Patto dei Sindaci” - per raggiungere e superare gli obiettivi fissati dalla UE al 2020 (riduzione del 20% delle emissioni di Co2 e del 20% dei consumi energetici; aumento del 20% della produzione da fonti rinnovabili). Obiettivi importanti, anche per contrastare l'effetto serra e i cambiamenti climatici in corso, da raggiungere con l'impegno “a mobilitare la società civile al fine di sviluppare, insieme a loro, il Piano di Azione”, come sta scritto nel “Patto”.
Finora non si è vista una grande mobilitazione, le Amministrazioni, per discutere le prime bozze, hanno individuato come “stakeholders primari” (ossia i primi portatori di interesse) gli ordini professionali, le Associazioni di categoria, gli Istituti bancari e finanziari. Come associazioni ambientaliste abbiamo obiettato di essere stati esclusi e che molti altri sono i portatori di interesse, sia nel mondo associativo (comitati di cittadini, sindacati dei lavoratori, dei consumatori, degli inquilini, ecc.) sia, in ultima analisi, soprattutto tutti i cittadini.
Nel merito delle prime bozze del Piano, abbiamo giudicato poco ambiziose e poco adeguate le azioni, con numerosi elementi di criticità, e avanzato diverse proposte alternative.
Alcune sono state, almeno in parte, prese in considerazione: sulla partecipazione delle associazioni e

Dichiarazione di Vincenzo Colla segretario generale Cgil ER:
“Ieri il Comune di Imola ha modificato il Patto di sindacato e lo statuto della multiutility Hera consentendo ai soci pubblici di passare dal 51% al 38% di proprietà pubblica della società di gestione.
Al sindaco di Imola, che è anche Presidente dell'Anci Emilia Romagna e Presidente del Comitato di sindacato Hera, che ha dichiarato non trattarsi di una privatizzazione, rispondo invece ribadendo che questa operazione apre le porte ad una privatizzazione vera e propria, che non garantisce il governo pubblico della multiutility.
Se non si tiene saldamente in capo ai comuni la funzione di garanzia per il territorio e per i cittadini, gli enti locali non potranno esercitare un forte ruolo di pianificazione e controllo dei servizi pubblici in forma associata, né definire una politica industriale dei servizi gestiti, per garantire la qualità dei servizi offerti ai cittadini così come la qualità del lavoro, la professionalità, la salute e sicurezza di tutti coloro che operano nella multiutility.
Per noi resta inaccettabile questa decisione e ci attrezzeremo per dare risposte sul terreno sociale e dell'iniziativa sindacale; vi state preparando per portare avanti un progetto che farà perdere consenso al ruolo istituzionale. Noi siamo per rafforzare il radicamento territoriale e la tenuta pubblica che è una scelta politica strategica del controllo e della gestione del sistema fondamentale delle reti. E' una soluzione finanziaria miope, per fare cassa oggi ma che non guarda al futuro e alla necessità di fare investimenti strutturali, nel tempo, nell'essenziale servizio idrico e in quello capitale del ciclo dei rifiuti”.  
Bologna, 26 marzo 2015