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In occasione del convegno, organizzato da Farsi Prossimo ODV e Overall, “OLTRE LE BARRIERE SOCIALI. I CONFINI DELLA DISUGUAGLIANZA” dedicato a Damiano Cavina, che si terrà venerdì 2 dicembre ore 18,30 a Faventia Sales, via S. Giovanni Bosco, Faenza,

sarà distribuito il terzo rapporto del gruppo “Lavoro Degno” che nasce dal progetto “FRAGILITÁ e RESILIENZA” (finanziato dal Ministero del lavoro e delle politiche sociali, con il contributo della Regione Emilia-Romagna), anche in collaborazione col “Tavolo delle Fragilità” dell’URF.

Anche questo rapporto è dedicato a Damiano Cavina che del gruppo “Lavoro Degno” è stato di fatto l’ideatore e il coordinatore.

Il rapporto si intitola "FRAGILITÀ E RESILIENZA. INTERVENTI E PROGETTI VERSO UN'ECONOMIA SOCIALE" e ha l'obiettivo di aggiornare il quadro dei soggetti fragili presenti nei sei comuni della Romagna Faentina, dei servizi e degli interventi a loro favore nonché dei possibili progetti futuri per offrire loro opportunità occupazionali.

MANOVRA MELONI. Sbarra fa marcia indietro e critica sul taglio all'indicizzazione. Nella sanità prima mobilitazione il 15. Rete unica, il governo perde tempo e mette a rischio 80mila posti

Cgil, Cisl e Uil riunite nella protesta sulla sforbiciata alle pensioni Pierpaolo Bombardieri, segretario generale della Uil; Maurizio Landini, segretario generale della Cgil; Luigi Sbarra, segretario generale della Cisl - Foto LaPresse

Trascinata dalle proteste dei pensionati, anche la Cisl si allinea a Cgil e Uil e ricompone l’unità confederale nelle critiche alla manovra. Da qua a fissare una mobilitazione comune ancora ce ne passa, ma alcune categorie l’hanno già decisa, come la sanità con la cosiddetta «intersindacale» di medici, veterinari e sanitari che ha fissato per mercoledì 15 dicembre dalle 14 a piazza Santi Apostoli la prima manifestazione contro la prima legge di Bilancio targata Giorgia Meloni e governo di destra.

Ieri mattina invece si è tenuta l’assemblea unitaria delle federazioni dei pensionati alla presenza di Maurizio Landini, Luigi Sbarra e Pierpaolo Bombardieri. Soprattutto per il leader della Cisl è stata l’opportunità per correggere le improvvide dichiarazioni positive sulla manovra di martedì scorso e di criticare apertamente quanto meno i provvedimento sul capitolo pensioni: «Serve ristabilire la piena perequazione sulle pensioni perché nella fasce sopra a quattro volte la minima c’è un pezzo fondamentale degli ex lavoratori di questo paese. Non si può far cassa sui nostri anziani – ha attaccato il governo il segretario generale della Cisl – . Un’operazione che se passa come è stata costruita, nel 2023 registra risparmi per le casse dello Stato pari a 2 miliardi di euro: abbiamo fatto qualche ricerca e studiato: anche se si dovesse finanziare per interno quota 103, la spesa non va oltre 700 milioni di euro nel 2023. Chiediamo cosa si finanzia con il restante», conclude Sbarra.

Se per la Cisl le critiche alla manovra sono comunque limitate a singoli provvedimenti, molto più dura è la Cgil che domani tiene il suo Direttivo nazionale e anche con la federazione dei pensionati dello Spi è pronta a mobilitazioni in solitaria. Concetto ribadito ieri da Maurizio Landini: «È un manovra negativa perché colpisce quelli che stanno peggio, non aumenta i salari, non combatte l’evasione fiscale, aumenta la precarietà. È una manovra per noi sbagliata che va cambiata. Penso che sia anche necessario in questo senso ragionare su cosa mettere in campo per provare a cambiarla, soprattutto disegna una serie di interventi e una visione sbagliata società», afferma il segretario generale della Cgil che torna a parlare di una «necessaria mobilitazione del paese».

Per Pierpaolo Bombardieri della Uil «ci sono 3 grandi problemi: i voucher con la voglia di dire che fino a 10 mila euro non si applicano i contratti», la fiscalità con «l’idea che chi in questo paese paga le tasse è un fesso» e le pensioni con Quota 103 – per Bombardieri – continua ad essere un ambo secco che non dà risposte strutturali sul tema delle pensioni». «Questi sono i temi che dobbiamo affrontare e sono sicuro che lo faremo in modo unitario», conclude Bombardieri.

Ieri a palazzo Chigi si è tenuto un incontro governo-sindacati ma limitato ad un oggetto molto preciso: la rete unica per la banda larga. Si tratta, dopo la privatizzazione di Ita airwaya, del secondo caso in cui il governo Meloni ha ribaltato la decisione presa dal governo Draghi. In questo caso Cassa depositi e prestiti era pronta alla fusione delle due reti esistenti, conil Memorandum of Understanding firmato anche con i fondi Kkr e Macquarie e con Open Fiber possa naufragare firmato a maggio. Fratelli d’Italia però è contraria all’ipotesi e Giorgia Meloni ha dato tutto il dossier nelle mani del sottosegretario Alesio Butti. Ma per il governo ieri all’incontro c’era solo il capo di gabinetto Gaetano Caputi.

No allo «spezzatino» di Tim che mette a rischio 80 mila posti di lavoro fra i 43 mila di Tim e l’indotto. Questa la posizione che i sindacati confederali e di categoria (Slc Cgil, Fistel Cisl e Uilcom) hanno espresso nel corso dell’incontro: «Siamo d’accordo sul lavorare per la rete unica; abbiamo però ribadito che siamo contrari a qualsiasi idea di spezzatino il che vuol dire disperdere il patrimonio di un’azienda come Tim e abbiamo indicato al governo la necessità di prendere decisioni e di agire rapidamente, ma non abbiamo avuto risposte. I sindacati hanno ribadito la necessità «nei prossimi giorni di avere una risposta precisa su quello che il governo pensa di fare». «La situazione non rimane congelata, precipita», sintetizza il Fabrizio Solari della Slc Cgil.

 

Assemblea con il segretario generale Cgil Maurizio Landini: "Il sindacato esiste se le persone che lavorano si mettono insieme per cambiare la società"

Materiali grafici - XIX Congresso CGIL 'Il lavoro crea il ...

https://www.collettiva.it/copertine/lavoro/2022/11/26/video/perugina_il_congresso_entra_in_fabbrica-2525706/

 

Una colata di fango si è staccata dalla montagna e ha travolto Casamicciola, provocando due morti, dispersi e molti danni. Fracassi, Cgil: "Serve un piano straordinario e una legge quadro per il contrasto al dissesto idrogeologico"

https://www.collettiva.it/copertine/italia/2022/11/26/video/frana_a_ischia_ennesima_tragedia_annunciata-2526893/

Fango, massi e una colata di acqua e terra hanno travolto questa mattina all’alba Casamicciola, a Ischia, dove un nubifragio che si è abbattuto nella notte sull’isola ha causato allagamenti e danni dappertutto. Il bilancio provvisorio di questa tragedia è al momento di due persone morte e 9 dispersi, ma si teme che il numero delle vittime potrebbe salire.

 

 

I soccorritori, vigili del fuoco, operatori della protezione civile, carabinieri, sono in azione da ore per mettere in salvo la popolazione, a cui un’ordinanza dei sindacai dei comuni dell'isola, concordata con il prefetto, chiede di non uscire di casa, di evitare al massimo gli spostamenti per non intralciare le operazioni di soccorso.

Dalle ricostruzioni dei testimoni (nel video le immagini inviateci da iscritti e delegati Cgil presenti sull'isola), la frana si è generata nella parte alta di Casamicciola: si è staccata dalla montagna trascinando con sé alberi e auto che sono arrivati fino al lungomare, e travolgendo almeno una decina di casa. Un fiume di fango che continua a colare dalla montagna e che sta rendendo difficile la ricerca dei dispersi.

 

 

 “Il contrasto al dissesto idrogeologico dovrebbe essere la priorità – dichiara Gianna Fracassi, vicesegretaria generale Cgil -. Richiamata quando accadono tragedie ma poi sempre dimenticata. Serve un piano straordinario e una legge quadro, come chiede da anni la Cgil”.

"Il dramma di oggi è peggiore di quello provocato dalla frana del 2009, a Casamicciola si è staccato in pezzo di montagna spazzando via tutto quello che ha trovato sul suo percorso – aggiunge Nicola Ricci, segretario generale Cgil Napoli e Campania -. Ma il problema è sempre lo stesso. La politica, il governo deve mettere in campo azioni per prevenire i dissesti idrogeologici e ambientali, che non possono essere delegati ai forestali o agli ingegneri naturalistici. Ci vuole una politica strutturale di prevenzione e mitigazione sui territori a rischio. E Ischia è un territorio a rischio, per i terremoti e per le frane. Qui non si fanno interventi e in più c’è molto abusivismo, ma anziché risolvere i problemi, si prosegue con i condoni e i contro-condoni”.

La frana di questa mattina si è abbattuta nella stessa zona dell’isola dove nel 2009 ci fu un’altra tragedia in cui morì una ragazzina di 13 anni. Si tratta di un’area soggetta a smottamenti: quando ci sono allerte meteo come quella annunciata nei giorni scorsi, molti degli abitanti lasciano le loro case, in attesa che il maltempo passi.

 

“Quando succedono drammi come questo non c’è un unico colpevole, ma diversi responsabili - dichiara Giuseppe Mele, segretario generale Fillea Napoli -. Case che sorgono dove non dovrebbero, edifici con una qualità costruttiva bassa, danni mai riparati del terremoto (dell’agosto 2017, ndr). E poi la mancata sistemazione idraulico forestale del territorio. Un processo franoso si verifica quando non c’è cura della vegetazione, sul profilo della montagna si creno calanchi, e così non si riesce a ridurre l’energia cinetica dell’acqua”.

I soccorsi e le ricerche sono rallentati dal maltempo, da una pioggia che non ha mai smesso di cadere. L’isola è rimasta divisa in due per ore, mentre le strade interrotte hanno impedito l’arrivo tempestivo dei mezzi. “Alcune zone sono tuttora interdette, piazza Bagni, la parte sopra piazza Maio, che è stato l’epicentro del terremo di cinque anni fa, e poi la zona di Rarone dove c’è stata la frana principale – racconta Luigi Baldino, della Fillea di Napoli, che è di Casamicciola e sta vivendo in prima persona la tragedia -. Terra e fango hanno continuato a venire giù anche dopo il primo grande smottamento. Il problema è che in questi 12 anni, dall’alluvione del 2009, dovevano essere fatti diversi interventi: bisognava mettere in sicurezza i costoni della montagna, le cave da dove si convoglia terra, acqua e pietre. E invece non è stato fatto nulla, i soldi stanziati non sono mai stati spesi”.

(Ha collaborato Mattia Carpinelli)

L’incontro
La bilancia sociale non sempre segue le logiche dell’uguaglianza e dell’equità, per questo riteniamo sia importante parlarne e agire concretamente. Come associazione di volontariato che agisce per le fasce più in difficoltà della comunità e per la sensibilizzazione dei giovani, abbiamo pensato a questo incontro “Oltre alle barriere sociali” sperando possa diventare un appuntamento annuale su tematiche di attualità e legate ai valori della giustizia sociale, quest’anno in particolare al tema delle migrazioni.

 

Farsi Prossimo ODV, insieme al Comune di Faenza, all’Unione dei Comuni della Romagna Faentina, alla rete Overall e all’Università di Bologna, vuole continuare e ricordare l’opera che Damiano, per tanti fratello e compagno, ha profuso per alcuni decenni nella comunità locale a sostegno delle persone meno privilegiate dalla società e che, suo malgrado, non ha potuto più portare avanti.

Invitiamo la comunità tutta, i giovani, gli studenti, gli operatori delle associazioni, professori e volontari a partecipare per una promozione e pratica comune della solidarietà.

Legge di bilancio: un manifesto ideologico, classista e reazionario. Landini (Cgil) non esclude lo «sciopero». Giorgetti: «A fine marzo altre risorse contro il caro-energia». «Opzione donna»: dietrofront.

 Maurizio Landini (Cgil) - Ansa

Il segreto di Pulcinella della legge di bilancio che è stata inviata a Bruxelles è stato rivelato dalla ministro dell’economia leghista Giancarlo Giorgetti nella premessa al «Documento Programmatico di Bilancio». A fine marzo, dopo avere fatto due conti sui risparmi in cassa, il governo stanzierà nuove risorse per tamponare l’emergenza-caro bollette con un’inflazione che, presumibilmente, sarà cresciuta ancora per di più dell’attuale 11,9% in presenza di una recessione tecnica e di un sostanziale blocco dei salari che aggraverà la crisi sociale.

LA «MANOVRA» del governo Meloni è dunque a tempo e per di più condizionata in