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La scena è quella consueta del mercoledì in Piazza San Pietro. Il Papa ha concluso la sua catechesi, ha impartito la benedizione e saluta alcune persone ammesse al cosiddetto baciamano. Dalla piazza si alza un coretto, sono fedeli che festeggiano qualcuno che gli è caro, che sta salutando personalmente il Santo Padre. Ieri mattina (29 agosto, ndr), accade dunque che i cresimandi della diocesi di Lucca intonino un coro scandendo il nome “Italo”, quello del loro vescovo, mons. Italo Castellani (prima di andare a Lucca è stato vescovo di Faenza, ndr), che sta appunto salutando Papa Francesco.

Tutto normale se non fosse che qualcuno si dice convinto di aver sentito un coro inneggiante a Viganò, l’ex nunzio negli USA autore del ben noto documento di accusa nei confronti del Papa. La notizia è di quelle che fanno clamore, da prima pagina. Peccato che sia falsa. Per accorgersene sarebbe in fondo bastato riascoltare con attenzione il video di Vatican News su Youtube (Udienza del 29/8/2018 al 1'04'27''), quindi a tutti accessibile, per rendersi conto che, pur non sapendo che fosse per “Italo”, sicuramente quel coro non era per “Viganò”. Fatto sta che in pochi minuti la “notizia” diventa virale sui social media e da lì – come sempre più spesso accade – passa all’informazione main stream. Apparentemente senza filtri.

Su alcuni siti di giornali, dunque, leggiamo che il Papa è stato contestato dai fedeli in Piazza San Pietro che inneggiavano al “grande accusatore” Carlo Maria Viganò. La vera notizia affiora di lì a poco, grazie alla professionalità di chi si prende la briga di riascoltare l’audio e di “scoprire” la presenza in Piazza San Pietro del gruppo di fedeli di Lucca che, per alcune ore, grazie a questa fake news sono diventati “famosi” loro malgrado. La vicenda, che ha del surreale e per alcuni aspetti anche un lato comico, è in realtà il sintomo preoccupante di un sistema mediatico che, nella ricerca esasperata dello scoop, non analizza i fatti ma li piega a ciò che sembra essere l’aspettativa del suo pubblico.