Accedi Registrati

Login to your account

Username *
Password *
Remember Me

Create an account

Fields marked with an asterisk (*) are required.
Name *
Username *
Password *
Verify password *
Email *
Verify email *

Ucraina Ucraina, l’inviato degli Stati uniti Witkoff vede Putin a Mosca mentre una bomba nell’auto fa saltare in aria un generale

Il tenente generale Yaroslav Moskalik, vice capo del principale dipartimento operativo dello Stato maggiore delle forze armate russe, è stato ucciso da un ordigno esplosivo piazzato nella sua auto a Balashikha, vicino Mosca foto Ap Il tenente generale Yaroslav Moskalik, vice capo del principale dipartimento operativo dello Stato maggiore delle forze armate russe, è stato ucciso da un ordigno esplosivo piazzato nella sua auto a Balashikha, vicino Mosca – Ap

Da tempo al di fuori della contesa militare vera e propria, la Crimea è però sempre più al centro della disputa diplomatica in merito alla guerra in Ucraina. Ancora una volta, il presidente statunitense Donald Trump ha reiterato l’affermazione per cui la penisola annessa illegalmente dalla Russia nel 2014 è stata «persa per colpa di Obama», che in quell’anno si trovava alla Casa Bianca, e che sarà «molto difficile» per Kiev riaverla indietro. Non solo: stando ai documenti ottenuti in esclusiva dall’agenzia Reuters e pubblicati ieri, pare che Washington abbia messo nero su bianco la propria disponibilità a riconoscere de jure il controllo di Mosca sulla regione (scrivendolo fra i diversi punti in una bozza di accordo per un cessate il fuoco presentato agli alleati).

DAL LATO UCRAINO non sembrano prenderla bene. Il ministero degli esteri per esempio ha ribadito che Kiev non è disposta ad accettare formalmente alcun cambio di sovranità sul proprio territorio. Similmente, il rappresentante dei tatari di Crimea (minoranza indigena della penisola che nel 1944 subì le deportazioni di Stalin) ha affermato che una mossa di questo tipo costituirebbe una grave violazione del diritto internazionale, citando – come ha fatto pure il presidente ucraino Volodymyr Zelensky qualche giorno fa – una dichiarazione ratificata proprio dagli Stati Uniti nel 2018 che lo impedirebbe. D’altra parte, però, le autorità del paese hanno anche più volte ammesso che una riconquista militare della regione è al momento improbabile e l’orizzonte della cessione di territori in cambio della fine della guerra non è più un grosso tabù discorsivo in Ucraina: in un’intervista alla Bbc anche il sindaco della capitale Vitaliy Klitschko ha detto che uno scenario del genere è possibile, anche se per le persone sarebbe dura da digerire. Una delle ultimi indagini statistiche dell’Istituto di Sociologia di Kiev mostra un 39% della popolazione aperto a questa soluzione (è il dato più alto dall’inizio dell’invasione, che comunque oscilla in rapporto al tipo di garanzie di sicurezza che si riceverebbero a compensazione).

A OGNI MODO il conflitto prosegue e anzi nella giornata di ieri conosce pure qualche episodio significativo. Se da un lato i missili e droni del Cremlino si abbattono imperterriti sulle città e i villaggi ucraini (stando ai dati ufficiali, ieri ci sono stati in totale 8 morti e 22 feriti con una piccola strage nella zona di Dnipro che ha lasciato senza vita tre persone), a Balashikha, cittadina vicino a Mosca, il generale di alto rango delle forze armate Yaroslav Moskalik è rimasto vittima di un’autobomba poche ore prima che nella capitale russa atterrasse l’inviato statunitense Steve Witkoff in visita ufficiale. Ancora non c’è alcuna rivendicazione, ma non sarebbe la prima occasione in cui l’Ucraina riesce ad agire con omicidi mirati in territorio nemico: a dicembre per esempio fu ucciso sempre tramite un ordigno esplosivo un altro luogotenente dell’esercito, Igor Kirillov, mentre chiacchierato fu l’assassinio di Darya Dugina, figlia del noto agitatore ultranazionalista Aleksandr Dugin e propagandista che, però, non rivestiva ruoli militari. Il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov comunque non ha dubbi: «Con questo atto terroristico, il regime di Kiev ha mostrato ancora una volta il suo vero volto», ha commentato.

CON UN PO’ di ritardo rispetto agli eventi, arrivano ieri le notizie di altre morti significative. Un’inchiesta pubblicata da iStories ha ricostruito il decesso in battaglia nelle fila russe di Michael Gloss, figlio della vice-direttrice per l’innovazione digitale presso l’agenzia di intelligence della Cia: il cittadino statunitense avrebbe perso la vita circa un anno fa in Donbass, non troppo tempo dopo essersi arruolato. Media ucraini riportano inoltre che settimana scorsa un’autobomba avrebbe colpito nella città russa di Bryansk un ingegnere di alto profilo e il suo assistente, il cui lavoro era importante per lo sviluppo di alcuni sistemi in uso alle forze armate. Intanto, Mosca fa sapere che i colloqui fra il presidente Vladimir Putin e Witkoff sono durati almeno tre ore. Laconico il funzionario Kirill Dmitriev: «Ci sono progressi».

La redazione consiglia  :

Da Usa ed Europa due bozze “di pace” molto diverse tra loro