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TERZO MANDATO. Boccia chiude: «La legge va bene così». Ricci e Nardella protestano. Il capogruppo fa retromarcia: «Discutiamone». Schlein vuole frenare la corsa di De Luca nel 2025 in Campania

 Il capogruppo Pd in Senato Francesco Boccia - LaPresse

Le polemiche a destra sul terzo mandato per sindaci e governatori contagiano anche il Pd. Se i primi cittadini e alcuni presidenti di regione premono su Schlein perché il partito discuta dell’emendamento leghista al decreto elezioni, ieri il capogruppo in Senato Francesco Boccia ha usato parole molto dure: «Noi siamo totalmente in disaccordo sulla eliminazione del limite dei mandati perché significherebbe, soprattutto nei piccoli comuni, creare dei piccoli satrapi. Se c’è una legge che ha funzionato negli ultimi 30 anni è proprio quella sui piccoli comuni».

Se la destra dovesse andare avanti con le modifiche, dice Boccia, «è evidente che vada rafforzato il potere dei consigli comunali, perché sono loro che controllano l’operato dell’esecutivo. Se c’è questa discussione aperta siamo pronti ad affrontarla».

Una posizione che ha fatto infuriare i sindaci dem. «Questa non può essere la linea ufficiale del Pd», attacca Matteo Ricci, sindaco di Pesaro e coordinatore dei sindaci dem. «Invece avere parlamentari in carica per 4 o 5 legislature senza aver mai preso un voto direttamente che cosa crea? I parlamentari a vita? Il Pd trovi una sede dove discuterne internamente».

Contrariato anche il primo cittadino di Mantova Mattia Palazzi: «Mi chiedo se Boccia stia dando dei satrapi a tutti i sindaci sotto i 5 mila abitanti che già oggi non hanno limite dei due mandati o se sono satrapi tutti i sindaci di 25 su 27 Paesi europei che non hanno limite dei mandati. Qui non ci sono satrapi ma amministratori eletti che andrebbero quantomeno rispettati. Nessuno ha chiesto mandati illimitati. Chiediamo di non fare distinzioni totalmente prive di logica tra Comuni sotto i 15 mila abitanti e gli altri: il limite di due mandati esiste solo in Italia e Polonia».

Anche il sindaco di Firenze Nardella ha aperto all’ipotesi della Lega, così come il governatore della Toscana Giani. Boccia corre ai ripari: «Apprezziamo il lavoro dei nostri sindaci e siamo aperti alla discussione. Certo, se la legge deve essere modificata bisogna dare più poteri alle assemblee elettive che fungono da contrappeso».

Dal Nazareno spiegano che «le divisioni su questo tema sono a destra». L’opinione è che Meloni non regalerà questa opportunità alla Lega, per poter agguantare la presidenza del Veneto. In ogni caso, se si arriverà al voto sulla proposta dei salviniani, «andrà fatta una discussione seria tra noi». Ben sapendo che Schlein non vuole dare a Vincenzo De Luca la possibilità di correre per la terza volta in Campania. «Discutiamone al più presto», l’appello di Ricci