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“Prima di tutto la pace”. Con questo slogan, sabato 21 settembre, ad Assisi, si svolgerà una nuova significativa Marcia della pace. Cento Enti Locali e oltre duecento associazioni di ogni parte d’Italia hanno annunciato la partecipazione. Per la prima volta dopo molti anni, sono stati invitati a partecipare i leader nazionali delle forze politiche e i neoeletti parlamentari europei.

“Contro la follia bellicista e la corsa al riarmo – scrivono i promotori della Fondazione PerugiAssisi – contro tutte le stragi impunite, il cambiamento climatico, l’informazione a senso unico e la censura, ricostruiamo insieme una coscienza, una cultura e una politica di pace che si esprima attraverso la cura degli altri, dell’umanità e del pianeta”.

La Marcia di Assisi di svolgerà in occasione della Giornata Internazionale della Pace indetta dall’Onu, nell’immediata vigilia del Summit del Futuro che riunirà a New York i Capi di Stato di tutto il mondo.

Il programma prevede quanto segue:

Ore 9.30 Incontro nazionale delle Costruttrici e dei Costruttori di Pace (Domus Pacis, Assisi, Santa Maria degli Angeli) – Ingresso consentito sino ad esaurimento dei posti

Ore 15.00 Partenza della Marcia da Santa Maria degli Angeli

Ore 17.00 Conclusione della Marcia in piazza del Comune di Assisi

La Marcia è promossa da: Fondazione PerugiAssisi per la Cultura della Pace, Coordinamento Nazionale degli Enti Locali per la Pace e i Diritti Umani, Rete Nazionale delle Scuole per la Pace, Centro Diritti Umani “Antonio Papisca” e Cattedra Unesco “Diritti Umani, Democrazia e Pace” dell’Università di Padova, Rete delle Università per la Pace (RUniPace) con l’adesione del Comune di Assisi, della Provincia di Perugia, del Comune di Perugia e di numerosi Enti Locali e associazioni.

Incontro nazionale delle Costruttrici e dei Costruttori di Pace
Domus Pacis, Assisi, Santa Maria degli Angeli
Ore 9.30-14.00

Intervengono tra gli altri

Agnese Coppola Negri, Presidente Consiglio Comunale di Baronissi (SA)
Alessandro Saggioro, Coordinatore del Dottorato Nazionale “Studi per la Pace”, Sapienza Università di Roma
Alessia Bettini, Vice Sindaca Comune di Firenze
Alfio Nicotra, Associazione delle ONG Italiane
Aluisi Tosolini, Coordinatore della Rete Nazionale delle Scuole di Pace
Andrea De Domenico, ex Direttore dell’Ufficio Onu per il Coordinamento degli Affari Umanitari nei Territori Palestinesi Occupati (OCHA)
Antonella Di Pietro, Consigliera Comune di Bologna
Benedetta Squitteri, Assessora Comune di Prato
Camilla Laureti, Parlamentare Europea
Carolina Morace, Parlamentare Europea
Dario Tamburrano, Parlamentare Europeo
Emiliano Manfredonia, Presidente Nazionale Acli
Fabiana Cruciani, Dirigente Scolastica dell’ITTS “A. Volta”, Coordinatrice della Rete Nazionale delle Scuole di Pace
Ferdinando Bonessio, Consigliere Roma Capitale
Flavio Lotti, Presidente Fondazione PerugiAssisi per la Cultura della Pace
Francesca Benciolini, Assessora Comune di Padova
Francesco Tagliaferri, Sindaco Comune di Vicchio (FI)
fratel Antonio Soffientini, Comitato promotore Arena di Pace, Fondazione Nigrizia
Gianfranco Pagliarulo, Presidente Nazionale Anpi
Giulio Marcon, Sbilanciamoci
Giuseppe Giulietti, Fondatore di Articolo 21
Guido Barbera, Presidente del Cipsi
Leoluca Orlando, Parlamentare Europeo
Luisa Addario, Assessora Comune di Corato (BA)
Marco Mascia, Coordinatore della Rete delle Università Italiane per la Pace (RUniPce) Università di Padova
Marco Tarquinio, Parlamentare Europeo
Marta Bonafoni, Coordinatrice Segreteria Nazionale del Partito Democratico
Marzia Marchesi, Assessora Comune di Bergamo
Matteo Ricci, Parlamentare Europeo
Maurizio Mangialardi, Vice Presidente Assemblea Legislativa delle Marche
Max Brod, Giornalista approfondimento Rai, No Peace No Panel
Michele Santoro, Pace, terra e dignità
p. Alex Zanotelli, Missionario Comboniano
p. Enzo Fortunato, Coordinatore della Giornata Mondiale dei Bambini
p. Marco Moroni, Custode del Sacro Convento di San Francesco d’Assisi
Roberto Reale, Giornalista e scrittore
Silvana Amati, vicePresidente della Fondazione PerugiAssisi
Simone Pizzi, Presidente Consiglio Comunale di Ancona
Stefania Proietti, Sindaca di Assisi e Presidente della Provincia di Perugia
Vittoria Ferdinandi, Sindaca Comune di Perugia
Vittorio Molinari, Assessore Comune di Modena
Walter Massa, Presidente Nazionale Arci
Yousef Hamdouna, Responsabile dei progetti di EducAid nella Striscia di Gaza

Il leader della Cgil interviene al Labour 7. “Nessuno si salva da solo”. Sindacati e imprese abbiano pari dignità nella costruzione del bene comune

 

“Nessuno si salva da solo”. Il mondo del lavoro è atteso da sfide globali che rendono quanto mai necessario, più che in passato, il reciproco riconoscimento di lavoratori, sindacati, imprese, governi. Dialogo sociale, quindi, certamente. Ma anche contrattazione, un piano di riconoscimento più alto, dove i diritti di chi lavora siano riconosciuti e tutelati. Diritti a salari non poveri, alla cura, alla formazione.

“Nessuno si salva da solo”, ripete Maurizio Landini, segretario generale della Cgil, nel suo intervento conclusivo al Labour 7, il summit dei sindacati che ha preceduto il G7 sul Lavoro di Cagliari, in Sardegna (qui il documento finale del vertice). Non si affrontano macro temi come intelligenza artificiale e lavoro, transizione verde e digitale, invecchiamento e formazione “ognuno nel suo Paese e ognuno da solo, ma c'è la necessità, sia sul piano sindacale sia sul piano politico, di essere in grado di avere linee e posizioni comuni”, ha spiegato Landini.

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Non lasciare fare al mercato

Il messaggio che questo L7 consegna ai governi dei “Grandi” per Landini è inequivocabile: “È necessario non lasciare fare al mercato ma rimettere al centro il lavoro e l'intelligenza, non quella artificiale ma l'intelligenza delle persone che attraverso il loro lavoro possono cambiare il modello di sviluppo e di produzione” che, negli ultimi decenni di globalizzazione, ha impoverito lavoratrici e lavoratori.

“La tecnologia non è neutra e, quindi, dobbiamo mettere i lavoratori nelle condizioni di poter discutere come viene utilizzata, per quali fini, chi la controlla e utilizza i dati. Il problema non è essere contro, ma come si utilizza. La logica è il modello sociale da affermare, e non il mercato, e al centro deve esserci la persona”.

Libertà e democrazia nel lavoro

Ma, se si parla di libertà e democrazia, cardini dei sistemi di convivenza contemporanei, allora bisogna anche riconoscere che “una persona per essere libera non deve essere precaria - scandisce Landini -, deve avere uno stipendio dignitoso, non deve rischiare di morire sul lavoro, deve avere garantiti per tutta la vita alcuni diritti fondamentali: alla cura, alla sanità pubblica, alla formazione e all'istruzione”. Temi per i quali il dialogo sociale non basta, insiste Landini, ma occorre appunto la “contrattazione collettiva”, perché “è il momento di realizzare degli accordi, non solo di ascoltarsi reciprocamente”.

Per affrontare la complessità di questi temi, e i “processi di cambiamento che ci riguardano tutti, compreso il cambiamento climatico” occorre un di più di “responsabilità sociale” da parte delle imprese, occorre “l'umiltà” di comprendere che processi simili si governano solo con “l'intelligenza collettiva di tutti”.

La sfida della contrattazione

“Quando parlo di contrattazione e non semplicemente di dialogo sociale – spiega il numero uno della Cgil – chiedo che venga riconosciuto che esistono due soggetti. Esiste l’impresa, il capitale. Ma esiste anche il lavoro, esistono le persone. Questi due soggetti devono avere pari dignità e la contrattazione deve essere proprio finalizzata a ricercare quella mediazione tra questi due interessi per un bene comune”.

Non lasciare fare al mercato, ha proseguito Landini, significa rilanciare “politiche industriali che utilizzino le risorse pubbliche per indirizzare e costruire un nuovo modello di sviluppo, un nuovo modello di lavoro e combattere le diseguaglianze, aumentare i salari, anche introducendo una legislazione che rafforzi la contrattazione collettiva e i salari minimi”.

Giustizia sociale e felicità

Ma, per Landini, “vuol dire anche tassare le grandi ricchezze” che sono aumentate in questi anni mentre il lavoro si è impoverito. È nato “un modello sociale ed economico che non va bene, e non è un caso che la crisi della democrazia, il fatto che molte persone che non vanno più a votare e non si sentono più rappresentate, siano proprio quelle che lavorano”.

“Abbiamo bisogno che il lavoro e la giustizia sociale tornino ad essere i cardini delle politiche economiche e sociali”: questo è “il messaggio da indicare ai ministri che si incontrano” al G7.

Giustizia sociale e “felicità”, conclude Landini. Felicità (pubblica e individuale): è un concetto alla base della tradizione democratica moderna, ma spesso dimenticato o trascurato. A quanto pare, non da Landini: “Io non riesco ad essere felice se le persone che devo rappresentare stanno male, se non sono nella condizione di arrivare alla fine del mese. Per essere felice ho bisogno che quelli che sono attorno a me abbiano la possibilità di essere felici”.

Felicità, di tutti o di nessuno. È un bel tema. Non solo per un G7.

A Cagliari il summit dei ministri e il Labour 7 con Maurizio Landini sono separati. Nel cuore di chi lavora tre priorità: salario, sicurezza, stabilità

foto Cgil sarda (facebook) foto Cgil sarda (facebook)

Non c’è stato il clima d’attesa che aveva caratterizzato l’ipotesi di ospitare il G7 del 2010 alla Maddalena, con le grandi opere rimaste incompiute in un arcipelago appena liberato da un pezzo di servitù militare. Di quella fase, è rimasta la delusione per l’opportunità sprecata. Poco importa se, a quattordici anni di distanza, un piccolo pezzo dell’evento internazionale si svolge a Cagliari dal 10 al 13 settembre, quello sul Lavoro, con i summit dei sindacalisti e dei ministri dei quattro continenti, in giorni e sessioni separati. Ancora oggi, se in Sardegna dici G7 – o G8, com’era ai tempi – dici La Maddalena, Bertolaso e Berlusconi.

Era stato Prodi a far sognare l’arcipelago al Nord della Sardegna, che aspettava una riscossa in chiave turistica dopo lo smantellamento della base navale americana. Nel 2009 invece, Berlusconi spostò in Abruzzo il vertice dei capi di governo che si sarebbe dovuto svolgere l’anno dopo a La Maddalena. Il G7 del Lavoro in programma a Cagliari, richiama alla memoria quella ferita inferta all’Isola. Al posto della riscossa, La Maddalena incassò l’abbandono dei cantieri per le strutture che avrebbero dovuto ospitare Barack Obama e gli altri.

È rimasta una delle più grandi incompiute nella storia della Sardegna. Sopra quella ferita, ci mise un po’ di sale anche Renzi: sembrava propenso a risarcire l’Isola dalla beffa, ma il G7 del 2017 si svolse in Sicilia. Ancora una volta, la Sardegna ci aveva creduto, ancora una volta era rimasta delusa.

A Cagliari il summit dei ministri del Lavoro e il Labour 7 dei sindacati

Sette anni dopo, la Meloni ha scelto la Puglia per il vertice dei leader di Stato. E l’Isola, terra natìa della ministra Calderone, ospita il summit dei ministri del Lavoro, oltre al Labour 7, che riunisce i sindacati dei sette Paesi, con il segretario generale della Cgil nazionale Maurizio Landini che oggi, 10 settembre, al T-Hotel, svolgerà il suo intervento sul tema della pace e della democrazia.

Le sale conferenze sono al primo dei quindici piani della Torre di cristallo, le vetrate dell’ultimo svettano su una città che stenta a riprendere i ritmi post-agostani. Dietro le quinte dell’hotel c’è il fermento dei grandi eventi: oltre un anno di preparativi nella struttura carbon free da aprile, che al Labour 7 ha riservato 180 delle sue 207 camere, coinvolgendo nell’organizzazione i suoi 120 lavoratori e lavoratrici più qualche rinforzo esterno.

Dal quindicesimo piano si vede l’intero Golfo degli Angeli: il mare del Poetto e il cuore della città vecchia con il Bastione che porta il nome del primo viceré piemontese, San Remy, il terminal crociere e poi il porto canale, il villaggio dei pescatori di Giorgino e, in lontananza, l’area industriale di Macchiareddu. Nella luce che contraddistingue il settembre cagliaritano, si può persino intuire che quei puntini laggiù, sul parco di Molentargius, sono i fenicotteri rosa.

Un orizzonte che racconta economia e lavoro di un’isola che non vuol vivere solo di turismo ma che attrae sempre più visitatori: due milioni 760 mila passeggeri – il 7,6 per cento in più dell’anno scorso – nella stagione estiva non ancora conclusa all’aeroporto di Cagliari-Elmas dove, in queste ore, atterreranno sindacalisti e poi ministri di Stati Uniti, Giappone, Canada, Francia, Gran Bretagna, Germania e Italia.

In venti secondi l’ascensore riporta dal quindicesimo al piano che vedrà riuniti i sindacalisti, oggi e domani, per discutere di pace e democrazia, lavoro e futuro, intelligenza artificiale, cambiamento climatico, welfare e invecchiamento. Dall’11 al 13 settembre si svolgeranno invece, nelle sedi istituzionali, le riunioni del G7 del Lavoro.

“Stipendi più alti e lavoro ai giovani”

“Se potessi, ai ministri chiederei di spendersi per aumentare gli stipendi e garantire ai giovani un lavoro buono e sicuro, anzi, lo chiederei più che altro alla Calderone, che è originaria di Bonorva e lo sa come vanno male le cose in Sardegna”. Enrico Corda, 40 anni – da diciotto barman al T-Hotel per 1.500 euro al mese e un contratto collettivo che la Confindustria si ostina a non rinnovare – in poche parole aggancia le vite quotidiane di migliaia, milioni di lavoratori e lavoratrici, alle discussioni e agli indirizzi che verranno tracciati in questi giorni dai grandi Paesi.

Ai ministri si appelleranno anche gli operai della Portovesme srl, con un presidio a Cagliari per denunciare il tradimento di Glencore che, con l’annunciata chiusura della linea zinco, manda in fumo mille buste paga.

Perché se nella regione che ospita il summit, la disoccupazione giovanile sfiora il 27 per cento e fra gli under 30 nove contratti su dieci sono precari, nel resto del Paese non va tanto meglio: i salari sono i tra i più bassi d’Europa e il lavoro fa tre vittime al giorno. Ma come diceva quel vecchio detto, tutto il mondo è Paese. I salari e la sicurezza sono le ragioni dello sciopero annunciato pochi giorni fa dai lavoratori della raffineria Marathon, nell’ex metropoli industriale Detroit. E sempre negli Stati Uniti, ci sono volute sei settimane consecutive di sciopero prima che Ford, Stellantis e General Motors si piegassero alla firma degli accordi sull’incremento di salario più alto degli ultimi decenni.

Insomma, nella sala colazioni di un hotel cagliaritano come in una catena di montaggio dell’automotive a settemila chilometri di distanza, o fra i cantieri delle opere incompiute nell’arcipelago della Maddalena, c’è una sintonia di pensieri e rivendicazioni nella testa e nel cuore di chi lavora: salario, sicurezza, stabilità. Di queste cose i sindacalisti vorrebbero parlare con i ministri, e invece non è possibile, perché i due eventi, L7 e G7, si sfiorano ma non si incrociano, se non nel pomeriggio di domani, quando la Calderone parteciperà alla conclusione dei lavori del Labour 7.

Eppure, nella tre giorni quei ministri toccheranno questioni che hanno a che fare con i destini di un mondo del lavoro investito dalla quarta rivoluzione industriale. Per dire, chissà quante volte, nella sala conferenze del T-Hotel verrà pronunciata la parola innovazione; chissà quante volte il pensiero andrà alla Volkswagen, che pochi giorni fa ha annunciato la chiusura di uno stabilimento in Germania per la prima volta nella storia proprio perché non ha saputo e voluto innovare. Dentro quello stabilimento, ci sono le teste e i cuori dei lavoratori e delle lavoratrici, sono loro a pagare il prezzo di scelte industriali e politiche sbagliate.

Il segretario della Cgil Sardegna Fausto Durante, che di G7 ne ha vissuti altri quattro quand’era responsabile delle politiche internazionali per la Cgil nazionale, nota le differenze: “Nei G7 a cui ho partecipato in Canada, Giappone e Germania, i sindacati venivano coinvolti attivamente nelle interlocuzioni con i ministri del Lavoro, alle quali partecipavano anche i capi di governo dei Paesi ospitanti”. Un segnale, anche se formale, di rispetto e attenzione per il mondo del lavoro che “qui in Italia non si coglie – aggiunge Durante – e che caratterizza Paesi in cui il sistema di relazioni sindacali e industriali è consolidato secondo uno schema di confronto strutturato”.

Nelle quattro giornate cagliaritane non ci sarà quell’interazione ma nessun ministro potrà ignorare la voce del lavoro che i sindacalisti del Labour 7 e delle organizzazioni sindacali europee e internazionali porteranno nell’Isola del Mediterraneo per farla riecheggiare in ogni continente. In quel coro di voci ci sarà anche quella di Enrico Corda, che in una pausa lavoro fra un caffè e l’altro, alla conterranea Calderone idealmente dirà: “Si ricordi di noi ministra, ce la metta lei una buona parola con la Confindustria”

 

Primo confronto con il nuovo presidente di Confindustria, Emanuele Orsini, alla Festa del Fatto Quotidiano: “Pessimo il nostro rapporto con il governo” 

Nuove idee su lavoro, salario e imprese", al via la terza ...

 

“Dobbiamo mobilitarci per difendere i lavoratori e la nostra industria”. Dal palco della Festa de Il Fatto Quotidiano Maurizio Landini riparte dalla mobilitazione. Dalla necessità urgente di cambiamento, un’istanza che la Cgil sta portando avanti su tutti i fronti della sua azione.

L’occasione è il primo confronto diretto con Emanuele Orsini, diventato lo scorso 24 maggio, nuovo presidente di Confindustria. Landini incalza, dice le cose come stanno, Orsini, complice forse anche il collegamento da remoto, sembra più timido, dribbla alcune delle domande dei moderatori, Salvatore Cannavò e Gianni Barbacetto.

Referendum, una “primavera dei diritti”

La necessità urgente di cambiamento è alla base dello sforzo enorme messo in campo dalla Cgil in questi mesi di raccolta firme. Prima per i quattro referendum targati Quadrato rosso e poi per quello sull’autonomia differenziata, condiviso con un ampio schieramento di cui fanno parte la Uil, i partiti politici del Centro Sinistra e una larga rappresentanza della società civile e dell’associazionismo.

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Quattro milioni di firme raccolte sui quattro quesiti che riguardano il lavoro, circa un milione su quello per abrogare la Legge Calderoli, firme queste ultime che verranno consegnate a fine settembre in Cassazione. Una “primavera dei diritti”, la definisce il segretario della Cgil, il cui obiettivo, oltre al cambiamento, sarà anche quello di riportare le persone alla partecipazione democratica.

Di fronte alla diplomatica non risposta di Orsini sulla posizione di Confindustria rispetto allo SpaccaItalia, “a fine mese raccoglieremo i risultati di uno studio e ne parleremo tutti insieme”, Landini è netto: “La nostra volontà è precisa: cancellare totalmente l’autonomia differenziata”.

“Se Italia e Unione Europea si trovano a dover fare i conti con il mondo intero, davvero il governo pensa che si possano trovare soluzioni ai grandi quesiti globali dividendo il Paese? Di fronte alla complessità delle sfide che ci troviamo di fronte, in un momento storico che richiederebbe una politica industriale, fiscale, economica continentale, davvero si pensa di trovare risposte nella proprio regione o nel proprio comune? Qui sono in discussione lo stesso assetto costituzionale e persino la sopravvivenza dell’industria del nostro Paese”.

Landini: “Se i salari sono bassi, vanno aumentati”

In apertura il nuovo presidente di Confindustria parla della via del dialogo come l’unica percorribile da sindacati e Confindustria al fine di portare beneficio al Paese. Un principio condivisibile sulla carta, ma le prove di dialogo su alcuni punti, a cominciare proprio dalle battaglie referendarie, scricchiolano e su alcuni temi la distanza sembra ampia. Sui salari la vecchia ricetta prospettata dalla nuova guida di Confindustria, “bisogna legarli alla produttività”, trova la risposta di Landini, semplice ma essenziale. 

“Perdonate la catalanata, ma in ultima analisi se i salari sono troppo bassi occorrerebbe semplicemente aumentarli”. Logica ferrea che strappa un applauso alla platea. L’analisi del segretario della Cgil è ampia, profonda, non si accontenta della superficie, ma cerca di guardare oltre. Ne esce fuori un’idea complessiva di Paese, una consapevolezza delle cose che andrebbero fatte, che non si ferma all’efficacia immediata, ma cerca di strutturare una visione economica e sociale complessa e molto diversa dalla attuale.

Landini: “Il nostro rapporto con il governo è pessimo”

Anche per questo Landini non ha problemi a dire esattamente le cose come stanno: “il nostro rapporto con il governo è pessimo”. All’8 settembre, di fronte alle riforme sulle quali l’Europa incalza, il governo con chi si confronta? Inviti al tavolo con i sindacati per ora non ce ne sono. Il segretario è un fiume in piena e strappa applausi a scena aperta. Era prevedibile che giocasse in casa, ma a tratti la distanza da Orsini va molto oltre il collegamento da remoto del leader degli imprenditori.

In palio c’è la vita delle persone, ricorda Landini. “Dobbiamo rimettere al centro il lavoro e valorizzarlo – è l’ultimatum lanciato al governo, ma anche alle imprese –. La domanda cui dare una risposta è quella della libertà delle persone. Una persona è libera grazie al lavoro che fa, al salario che percepisce, se questo salario le permette una vita dignitosa, se può usare la propria intelligenza per partecipare alle decisioni su cosa produrre e come, se può andare a lavorare senza rischiare di infortunarsi o di morire. La contrattazione è lo strumento e il rapporto con Confindustria è importante non solo per fare contratti e accordi, ma per affrontare i temi del futuro”.

Federconsumatori ha tracciato la mappa delle agevolazioni regione per regione.

 

I costi da affrontare per l’anno scolastico 2024/2025 saranno notevoli: il monitoraggio dell’O.N.F. – Osservatorio Nazionale Federconsumatori ha rilevato un rincaro medio del +6,6% rispetto al 2023.

Complessivamente la spesa per il corredo scolastico (più i “ricambi”) ammonterà quest’anno a circa 647,00 euro per ciascun alunno. A questa si aggiungono i costi dei libri di testo: per ogni studente in media si spenderanno 591,44 euro per i testi obbligatori + 2 dizionari. La variazione rispetto al 2023 è del +18%.

Di fronte a queste spese molte famiglie saranno costrette a ricorrere a strategie per risparmiare, rinunciando anche, in molti casi, all’acquisto di materiali nuovi ogni anno (specialmente zaini e astucci).

Nonostante tattiche, scambi e rimedi, le spese risultano comunque proibitive, specialmente per le famiglie che si trovano in maggiore difficoltà.

Per sostenerle, sono state disposte diverse le misure, a livello comunale e regionale, sottoforma di bonus e borse di studio.

Nel complesso, si tratta di misure utili e necessarie, anche se non ancora sufficienti ad alleggerire in maniera determinante il carico della spesa scolastica sui bilanci familiari.

 

A livello nazionale sono stati disposti alcuni bonus e agevolazioni per l’istruzione e la formazione:

  • La Carta Cultura Giovani: destinata a chi compie 18 anni, purché l’ISEE del nucleo familiare sia inferiore a 35.000 euro. La carta prevede un bonus di 500 euro per l’acquisto di prodotti culturali, corsi di formazione, di libri e quotidiani, biglietti per cinema e teatri o per l’ingresso ai musei. Per il 2024, il termine per richiederla era il 30 giugno, gli acquisti, invece, devono essere effettuati entro il 31 dicembre.
  • La Carta del Merito: è legata ai risultati conseguiti dallo studente e destinata solo a coloro che si diplomano entro i 19 anni con una votazione di 100 o 100 e lode. Anche questa carta prevede un bonus da 500 euro, è cumulabile con la Carta Cultura Giovani; anch’essa, doveva essere richiesta entro il 30 giugno e si può spendere fino al 31 dicembre.
  • Su base regionale è attivato il bonus scuola 2024/25, anche detto voucher scuola o bonus libri:un aiuto economico per sostenere il diritto allo studio e offrire buoni per l’acquisto dei libri scolastici. Per richiedere il contributo è necessario consultare il bando della propria Regione o Comune di residenza, in cui sono specificati requisiti e termine entro cui presentare la domanda. È necessario, però, prestare attenzione alla scadenza per la presentazione della domanda, che spesso termina nei mesi estivi.
  • La Carta Giovani Nazionale: è un’iniziativa governativa che si rivolge ai cittadini italiani ed europei residenti in Italia di età compresa tra 18 e 35 anni compiuti. Consente di ottenere sconti e agevolazioni su attività culturali, negozi, trasporti, ristorazione e alloggio anche nei paesi europei aderenti al circuito. È valida online e su tutto il territorio nazionale è si può scaricare direttamente dall’app IO.
  • Esistono, poi, bonus di diverso tipo, attivati per aiutare le famiglie a sostenere le spese per le gite scolastiche (il cui termine per il 2024 è scaduto a maggio e prevedeva agevolazioni ai nuclei familiari con ISEE fino a 15mila euro); per la musica(una detrazione fiscale per le spese sostenute per l’iscrizione dei ragazzi a bande, cori e scuole di musica, spettante alle famiglie con reddito complessivo non superiore a 36.000 euro e figli di età compresa tra i 5 e i 18 anni); per i trasporti pubblici (quello statale prevedeva uno sconto di 60 euro sull’acquisto di abbonamenti mensili o annuali per i nuclei con ISEE al di sotto dei 20.000 euro, oltre a quelli disposti a livello regionale o comunale); per le spese sostenute per la pratica sportiva (una detrazione del 19% per le attività svolte dai figli di età compresa tra i 5 e i 18 anni presso associazioni sportive e impianti sportivi).

Per ulteriori agevolazioni ci si può informare presso le segreterie scolastiche, sui siti di Comuni e Regioni, per sapere quali bonus saranno disponibili anche per il 2025 e quali parametri presentano.

Molto spesso, infatti, le famiglie sono penalizzate proprio dalla mancata conoscenza di tali agevolazioni, che andrebbero, oltre che potenziate, anche promosse e sponsorizzate di più dagli enti erogatori, per far sì che chi ne ha maggiormente bisogno non perda l’occasione di usufruirne. È bene prestare attenzione, inoltre, ai bonus stanziati da enti privati.

 

Di seguito, un quadro regione per regione dei principali incentivi scolastici previsti per l’anno scolastico 2024/2025.

 

 

ABRUZZO

In Abruzzo, il bonus libri può essere richiesto dagli studenti residenti nella Regione che frequentano le scuole secondarie di primo e secondo grado. Per ottenere il contributo, si deve avere un ISEE non superiore a 15.493,71 euro. La richiesta va presentata al proprio Comune di residenza. Esistono, poi, alcune agevolazioni locali, ad esempio a L’Aquila è possibile usufruire di un’iniziativa promossa dall’amministrazione comunale che prevede, per i ragazzi che compiono la maggiore età nel 2024 e residenti nella Città dell’Aquila, la distribuzione di un voucher del valore di 50 euro da spendere per l’acquisto di libri nelle librerie aquilane aderenti.

Inoltre, Ebter Abruzzo (Ente Bilaterale per il Terziario) ha stanziato un Fondo straordinario di 8.000 euro per erogare un contributo a titolo di rimborso per l’acquisto di libri scolastici, strumenti digitali e strumenti musicali in favore di dipendenti di aziende del settore Commercio, Terziario e Distribuzione della Regione Abruzzo che hanno figli frequentanti le scuole secondaria di primo grado e secondaria di secondo grado per l’anno scolastico 2024/2025 (la domanda va presentata entro il 15 novembre 2024), sul sito dell’Ente.

 

CALABRIA

Sul sito della Regione ancora non sono stati pubblicati aggiornamenti, ma sul portale del Comune di Catanzaro sono riportate informazioni relative all’erogazione dei voucher, è riportato, infatti, che: “Nei primi mesi di ogni anno scolastico la Regione Calabria assegna ai Comuni calabresi i fondi destinati ai “buoni libro”, invitando le amministrazioni comunali ad avviare le necessarie procedure per determinare la graduatoria degli aventi diritto.” La fornitura gratuita o semigratuita dei libri di testo spetta agli alunni frequentanti le scuole secondarie di I e II grado, appartenenti a famiglie il cui reddito sia pari o inferiore al valore ISEE di 10.632,94 euro.

Per usufruire dei buoni libro è necessario che i genitori degli studenti interessati (o lo studente stesso, se maggiorenne) presentino richiesta compilando l’apposita modulistica, a cui allegare copia dell’attestazione ISEE e del documento di riconoscimento in corso di validità.

La determinazione dell’entità del fondo è determinata da un apposito atto del Comune, tenendo conto del numero degli aventi diritto. A Catanzaro, i cittadini potranno presentare domanda del 2 settembre al 3 novembre 2024.

 

 

CAMPANIA

Il bonus libri per l’anno scolastico 2024/2025 è un’iniziativa della Regione Campania destinata agli studenti delle scuole secondarie di primo e secondo grado residenti nella regione. Possono richiedere il bonus gli alunni provenienti da nuclei familiari con un indicatore della situazione economica equivalente (ISEE) del 2024 fino a 13.300 euro. Il beneficio sarà prioritariamente assegnato agli studenti della Fascia 1, e cioè con un ISEE fino a 10.633 euro, e, se vi sono ulteriori risorse disponibili, viene esteso anche agli studenti della Fascia 2 con un ISEE fino a 13.300 euro.

La domanda deve essere presentata da un genitore o dal tutore per gli studenti minorenni, mentre gli studenti maggiorenni possono presentarla direttamente, per fare richiesta basterà consultare il sito del proprio Comune e seguire le indicazioni fornite.

Il termine per presentare la domanda è diverso da comune a comune: per Napoli il termine è il 20 settembre, per Caserta il 6 settembre, per Salerno il 15 ottobre, per Benevento l’8 novembre, mentre per Avellino il termine è scaduto il 4 aprile 2024.

 

EMILIA ROMAGNA

L’Emilia-Romagna finanzia borse di studio con fondi regionali a studenti iscritti al primo e secondo anno delle scuole secondarie di secondo grado e al secondo e terzo anno di percorsi di Istruzione e Formazione Professionale (IeFP) presso enti accreditati. L’erogazione è a cura della Provincia o Città Metropolitana di residenza.

Ci sono poi le borse di studio finanziate con fondi statali che sono rivolte agli studenti degli ultimi tre anni delle scuole secondarie di secondo grado.

contributi per i libri di testo sono destinati a studenti con difficoltà economiche per l’acquisto di materiali didattici, anche digitali. L’erogazione avviene tramite il Comune o l’Unione dei Comuni.

Possono presentare domanda di aiuto tutti gli studenti nati dal 01/01/2000, con ISEE 2024 fino a 15.748,78 euro. Le domande si possono presentare dal 4 settembre al 25 ottobre 2024 esclusivamente online attraverso l’applicativo ER.GO SCUOLA.

La definizione degli importi dei benefici dipende dalle domande ricevute e dalle risorse disponibili, con priorità per coloro che rientrano nella prima fascia di ISEE. Per garantire un corretto accesso, le famiglie devono avere pronti un indirizzo e-mail, un numero di cellulare, l’attestazione ISEE valida e le credenziali SPID. Ulteriori informazioni saranno disponibili sui siti dei Comuni e delle Province, e sarà possibile anche ricevere assistenza dai CAF convenzionati per la presentazione delle domande.

 

FRIULI VENEZIA GIULIA

La Regione ha riaperto, del 23 maggio al 4 giugno 2024, i termini per richiedere il contributo Dote Scuola, un’iniziativa destinata alle famiglie che risiedono in Friuli-Venezia Giulia e che hanno figli iscritti alle scuole secondarie di primo e secondo grado, sia statali che paritarie, con un reddito ISEE non superiore a 35.000 euro. Inoltre, nel momento in cui si richiede la Dote Scuola, è possibile anche chiedere contributi per le spese di ospitalità presso strutture convittuali e per le Borse di studio statali, tutto attraverso un’unica domanda. Per ulteriori informazioni sul bonus è possibile visitare il sito di ARDiS FVG. Dote Scuola è cumulabile con analoghi contributi statali e comunali.

Esistono, infatti, da Trieste a Udine, agevolazioni a livello comunale: per accedere basta visitare il sito del Comune di residenza, facendo attenzione alle date di presentazione della domanda.

Esistono, poi, delle apposite agevolazioni dedicate agli abbonamenti scolastici ai trasporti, validi per dieci mesi, dall’inizio delle scuole fino alla conclusione dell’anno scolastico. Sono pensati principalmente per gli studenti con meno di 27 anni, che possono beneficiare di uno sconto del 50% sul costo degli abbonamenti fino al 28 ottobre, un’iniziativa regionale volta a promuovere l’uso dei mezzi pubblici e a supportare le famiglie.

Per accedere a questo sconto, gli studenti devono presentare un’autocertificazione su una piattaforma online, dimostrando di risiedere in Friuli-Venezia Giulia, di avere meno di 27 anni, di frequentare un istituto riconosciuto e di utilizzare il bus per recarsi a scuola. È anche possibile accedere a sconti previsti dalla “formula famiglia”.

 

LAZIO

La Regione Lazio eroga fondi ai comuni per assicurare il diritto allo studio, specialmente per le famiglie in difficoltà economica, durante l’obbligo di istruzione e formazione stabilendo criteri e modalità di sostegno.

I comuni, seguendo il piano e le relative istruzioni, pubblicano bandi per le famiglie e gestiscono l’erogazione dei contributi, rendicontando poi le spese alla Regione. L’iniziativa si estende agli studenti della scuola secondaria di I e II grado con famiglie a basso reddito (ISEE inferiore a 15.493,71 euro).

La presentazione della domanda ha termini differenti all’interno della Regione. I residenti a Latina avevano tempo fino al 26 agosto per richiedere l’agevolazione sull’acquisto dei testi scolastici, a Viterbo il termine scadeva il 31 agosto 2024 e a Rieti, Frosinone e Roma la data ultima è il 6 settembre.

Gli importi del buono sono stabiliti dalle delibere comunali: a Roma, ad esempio, per l’anno scolastico 2024/25, il valore del buono libro è pari a 173,00 euro per classi prime della secondaria di primo grado e seconde e terze per le secondarie di secondo grado e istituti di IeFP; 150,00 euro per le seconde e terze delle secondarie di primo grado e per le seconde, quarte e quinte delle secondarie di secondo grado, nonché per seconde e quarte di istituti di IeFP.

 

LOMBARDIA

La Regione Lombardia conferma anche per il 2024/2025 il programma Dote Scuola, un’iniziativa che fornisce supporto finanziario per il percorso educativo di studenti e studentesse di età compresa tra i 3 e i 21 anni, residenti in Lombardia e coinvolti in corsi di istruzione regolari o formazione professionale. Il programma rientra nelle politiche di contrasto all’abbandono scolastico.

Il sistema Dote scuola prevede quattro bandi:

  1. Il buono per l’acquisto di materiale didattico, per acquistare libri di testo, dizionari, computer, monitor, tablet, e-pencil, lettori di libri digitali, stampanti, programmi e sistemi operativi a uso scolastico, anche per disturbi dell’apprendimento e disabilità, strumenti per l’archiviazione di dati, tastiere, mouse, strumenti per il disegno tecnico e per il disegno artistico, mezzi di protezione individuali ad uso laboratoriale, strumenti musicali ma anche biglietti per mostre, musei e teatri. Il bando per l’anno scolastico 2024/2025 si è chiuso il 16 maggio 2024, e i fondi devono essere utilizzati entro il 31 gennaio 2025. Potevano accedere gli studenti entro i 21 anni di età residenti in Lombardia, frequentanti l’a.s. 2024/2025 in scuole secondarie di I e II grado, statali o paritarie, o istituzioni formative accreditate, con ISEE non superiore a 15.748,78 euro.
  2. Il buono Scuola, che supporta le spese di iscrizione e frequenza per scuole primarie e secondarie, sia paritarie che statali per l’anno scolastico 2024/2025, sarà aperto nell’autunno 2024.
  3. Merito è un programma volto a premiare gli studenti che raggiungono risultati eccellenti. Si considerano tali gli studenti che abbiano conseguito una valutazione media pari o superiore a nove, nelle Classi terze e quarte del Sistema di Istruzione; una valutazione di cento e lode, all’esame di Stato del Sistema di Istruzione o valutazione finale di cento all’esame di diploma professionale del IV anno del Sistema di Istruzione e Formazione Professionale (IeFP). Le domande per il bando relativo all’anno scolastico 2023/2024 saranno aperte in autunno 2024.
  4. Sostegno disabili si rivolge alle scuole e serve a coprire parte dei costi per il personale docente che offre attività di sostegno in scuole paritarie dell’infanzia non comunali e in tutte le scuole primarie e secondarie. Le domande per l’anno scolastico 2023/2024 potevano essere presentate dal 22 maggio al 30 luglio 2024.

 

PIEMONTE

La Regione mette a disposizione delle famiglie il voucher scuola, un buono economico per affrontare le spese scolastiche di studenti che si iscrivono per l’anno scolastico 2024/2025. Questo incentivo è fornito dalla Regione Piemonte e può essere richiesto da un genitore o dallo studente stesso se maggiorenne. La domanda si presenta attraverso il Portale Piemonte Tu.

Esistono due tipologie di voucher, che non possono essere cumulati e richiedono una scelta al momento della domanda: il Voucher “Iscrizione e frequenza” e il Voucher per libri di testo, materiale didattico e trasporti:

  1. Il Voucher “Iscrizione e frequenza” è destinato a coprire le spese di iscrizione e frequenza delle scuole paritarie. Le famiglie devono avere un ISEE non superiore a 26.000 euro per accedere al voucher. Le famiglie con un ISEE non superiore a 15.748,78 euro possono utilizzare parte del voucher per l’acquisto di libri di testo, ricevendo 150 euro per la scuola secondaria di primo grado e 250 euro per quella di secondo grado.
  2. Il Voucher per libri di testo, materiale didattico e trasporti consente di acquistare libri di testo (nuovi o usati), materiali didattici, dotazioni tecnologiche come computer e software, e coprire spese legate a trasporti scolastici e attività extracurriculari. Copre anche le esigenze specifiche degli studenti con disabilità o disturbi di apprendimento. È importante notare che gli studenti iscritti a scuole paritarie possono scegliere solo uno dei due voucher, e non è possibile convertire i voucher in altri buoni per acquisti diversi da quelli scolastici. Per accedere al voucher, gli studenti devono essere residenti in Piemonte, iscritti a scuole primarie o secondarie (statali o paritarie) e non devono avere già conseguito un diploma di scuola secondaria. È richiesto che l’indicatore ISEE della famiglia non superi i 26.000 euro.

Il termine per presentare la domanda era il 28 giugno 2024.

 

PUGLIA

Sono state avviate le procedure per l’assegnazione delle borse di studio e per la fornitura gratuita o semigratuita dei libri di testo per il 2024/2025 in Puglia.

Possono accedere al beneficio gli studenti e le studentesse che abbiano un ISEE (attestato da una certificazione in corso di validità) non superiore ad 11.000,00 euro (limite che si innalza a 14.000,00 euro nel caso di famiglie numerose con 3 o più figli).

Per quanto riguarda i libri di testo, l’iniziativa è rivolta agli studenti delle scuole medie e superiori, le richieste possono essere inviate dal 5 al 16 settembre 2024 (si era già aperta la possibilità di presentare domanda dal 17 giugno al 31 luglio 2024).

I Comuni assegneranno il beneficio agli aventi diritto sulla base delle risorse assegnate dalla Regione Puglia, erogando il contributo secondo gli importi e le modalità dagli stessi definite (buoni libro oppure rimborso delle spese sostenute oppure comodato d’uso).

 

SARDEGNA

In Sardegna, la Regione concede contributi ai Comuni della Sardegna al fine di promuovere interventi per favorire il diritto allo studio, in particolare:

  • La fornitura gratuita, totale o parziale di libri di testo: si tratta di rimborsi spese per l’acquisto dei libri di testo sostenute nell’anno scolastico in corso. Possono presentare la domanda gli studenti maggiorenni o i genitori/tutori degli studenti minorenni delle scuole secondarie di primo e secondo grado, appartenenti a famiglie il cui Indicatore della situazione economica equivalente (ISEE) non sia superiore a 20.000,00 euro. Per presentare la richiesta è necessario essere in possesso della documentazione giustificativa della spesa sostenuta per l’acquisto dei libri di testo (per i libri di testo già acquistati) o dell’elenco dei libri di testo adottati dalla scuola per la classe di riferimento (per i libri di testo non ancora acquistati). La domanda deve essere presentata al proprio Comune di residenza entro i termini previsti dall’avviso pubblicato sul sito istituzionale.
  • Delle borse di studio regionali: Sono previsti dei contributi per le spese didattiche sostenute nell’ultimo anno scolastico concluso con riferimento agli studenti delle scuole pubbliche primarie e secondarie di primo e secondo grado. Per la borsa di studio possono presentare la domanda al Comune di residenza gli studenti maggiorenni o i genitori/tutori degli studenti minorenni delle scuole pubbliche primarie e secondarie di primo e secondo grado appartenenti a famiglie il cui ISEE non sia superiore a 14.650,00 euro.

Le scadenze per accedere ai fondi variano da comune a comune, a Cagliari si poteva fare domanda entro il 30 agosto, a Sassari entro il 4 settembre, a Oristano il 26 agosto, a Olbia i termini sono stati prorogati al 16 settembre.

 

SICILIA

In Sicilia si potrà chiedere il bonus libri per avere la fornitura gratuita e semigratuita dei libri di testo per chi frequenta la scuola secondaria. Questo sarà gestito tramite il Portale cedole librarie, e per la prima volta coinvolgerà direttamente i Comuni nella gestione e nel pagamento del bonus. Per accedere al beneficio i nuclei familiari devono avere un ISEE fino a 10.632,94 euro.

Chi intende richiedere il bonus libri 2024/2025 dovrà monitorare gli avvisi pubblicati sui siti web e i principali canali usati dal Comune di Residenza e seguire regole e istruzioni per la richiesta del contributo. Ad esempio, il Comune di Catania riporta che: “Le istanze devono essere presentate presso le scuole di appartenenza, dopo l’attivazione delle procedure di erogazione del contributo da parte della Regione Siciliana – Dipartimento dell’Istruzione e della Formazione Professionale.”

 

TOSCANA

La Regione Toscana ha rinnovato il suo impegno a favore del diritto allo studio per l’anno scolastico 2024-2025 allocando un totale di 5,5 milioni di euro destinati ad aiutare studenti e studentesse provenienti da famiglie in difficoltà economiche. Questo stanziamento è composto da un milione di euro di fondi regionali e da 4,5 milioni di euro provenienti da risorse statali ed è rivolto a chi ha un indicatore ISEE che non supera i 15.748,78 euro. Possono chiedere il contributo gli studenti e le studentesse residenti in Toscana. I contributi erogabili variano da un minimo di 130 euro a un massimo di 300 euro, ma l’importo preciso di ciascun sostegno sarà stabilito in base ai criteri definiti dai singoli comuni. Per quanto riguarda le scadenze, è importante ricordare che la richiesta deve essere presentata entro il 20 settembre 2024 (scadenza unica per tutti i comuni della Toscana). Gli interessati dovranno recarsi presso il comune di residenza per ricevere informazioni dettagliate, consultare il bando e comprendere le modalità di accesso al contributo.

Inoltre, sono stati approvati riferimenti specifici per le studentesse e gli studenti che risiedono nelle isole minori, come l’Isola del Giglio e Capraia, che frequentano scuole secondarie di secondo grado. Per ulteriori informazioni, è consigliabile visitare il sito ufficiale della Regione Toscana o quello del proprio comune di residenza.

 

TRENTINO ALTO ADIGE

A Bolzano, la Giunta provinciale ha approvato il bando di concorso per l’assegnazione delle borse di studio per l’anno accademico 2024/2025 che frequenteranno istituzioni universitarie o scuole e istituti di istruzione e formazione tecnica superiore. Sono bandite borse di studio per un totale di 11,8 milioni di euro. Alle studentesse e agli studenti può essere concessa una borsa di studio annuale se, oltre al soddisfacimento dei requisiti d’accesso generali, hanno raggiunto il merito di studio necessario, non hanno superato l’età massima e la durata legale del corso di studi e non beneficiano di altre sovvenzioni per lo stesso corso di studi. L’ammontare della borsa di studio dipende dalla situazione economica del nucleo familiare, la cui valutazione si basa sul “valore della situazione economica” (VSE); il VSE è redatto nell’ambito della “Dichiarazione Unificata di Reddito e Patrimonio” (DURP). Si potrà presentare domanda dal 23 settembre al 4 novembre. La graduatoria sarà pubblicata entro il 13 febbraio 2025, mentre l’erogazione delle borse di studio è prevista per marzo del prossimo anno.

 

C’è tempo fino al 15 settembre per rinnovare o richiedere l’Alto Adige Pass abo+, l’abbonamento elettronico annuale per alunne e alunni, apprendisti, studentesse e studenti, utilizzabile illimitatamente e in modo flessibile su tutta l’area del trasporto integrato altoadigemobilità. La quota forfettaria annuale per ottenere l’abo+ è pari a 20 euro per alunni delle scuole elementari, medie e superiori; 150 euro per studenti universitari.

 

UMBRIA

Il bonus scuola per l’anno 2024-2025 della Regione Umbria rappresenta un’importante iniziativa volta a sostenere le famiglie nell’acquisto dei libri di testo per gli studenti delle scuole secondarie di primo e secondo grado, offrendo una fornitura gratuita o semigratuita dei manuali necessari per l’istruzione. L’accesso al bonus scuola è riservato a tutti gli alunni che frequentano le scuole secondarie e ciò include sia le scuole medie che le scuole superiori. Tuttavia, è necessario che le famiglie degli studenti soddisfino un requisito fondamentale: possedere un’attestazione ISEE che non superi i 15.493,71 euro e che sia in corso di validità, limite stabilito per garantire che il supporto economico sia assegnato prevalentemente a coloro che ne hanno più bisogno. Per richiedere il bonus è necessario che la domanda venga presentata presso il proprio Comune di residenza e questo può essere fatto da un genitore, da chi rappresenta il minore oppure dallo studente stesso se maggiorenne. È importante prestare attenzione alle tempistiche di presentazione della domanda, che deve avvenire entro il giovedì 3 ottobre 2024. La domanda deve essere corredata dalla documentazione attestante la spesa sostenuta per l’acquisto dei libri di testo e dalla dichiarazione di non essere beneficiari di altro contributo o sostegno pubblico di altra natura per l’acquisto di libri di testo e di altri contenuti didattici, anche digitali. Una volta terminata l’istruttoria che compete ai Comuni, sulla base del numero complessivo delle domande ammissibili, la Regione approva il piano regionale di riparto delle risorse tra i Comuni che determineranno gli importi dei contributi da attribuire agli studenti.

Fino al 10 giugno 2024 si poteva presentare la domanda per le borse di studio rivolte agli studenti delle scuole primarie e secondarie di primo e secondo grado in Umbria. L’importo delle borse di studio è differenziato in base al grado scolastico con 150 euro per gli studenti delle scuole primarie 250 euro per quelli delle scuole secondarie di primo grado e 400 euro per gli studenti delle scuole secondarie di secondo grado. I beneficiari di questo sostegno economico sono gli studenti appartenenti a nuclei familiari che presentano un ISEE in corso di validità fino a un massimo di 25 mila euro. Inoltre, è richiesto che gli studenti abbiano frequentato almeno il 50 per cento delle attività didattiche totali previste dal calendario scolastico (2023/2024) dall’inizio dell’anno scolastico fino al 28 febbraio 2024. Le domande possono essere presentate da studenti maggiorenni oppure, nel caso di minori, da chi esercita la potestà genitoriale.

 

VALLE D’AOSTA

In Valle d’Aosta sono disponibili diverse forme di agevolazione per gli studenti della scuola secondaria di primo e secondo grado. Le opportunità includono borse di studio destinate ad alleviare le spese scolastiche delle famiglie, voucher per la frequenza di collegi e convitti, e anche borse di studio specifiche come quelle intitolate a Brivio (ad oggi per il 2024/2025 risultano attive queste ultime due forme di agevolazione).

I voucher, sono concessi a minori e giovani adulti che risiedono in Valle d’Aosta e a coloro che affrontano gravi problemi socio-familiari e sono segnalati dai servizi sociali o socio-sanitari.

Le borse di studio e i premi di studio “Ugo e Liliana Brivio” sono un’iniziativa significativa promossa dalla Regione in ricordo della professoressa Liliana Brivio e di suo fratello Ugo Brivio, che hanno dato un importante contributo durante la Resistenza contro il nazifascismo. Questa iniziativa non solo celebra la loro eredità culturale, ma promuove anche l’istruzione e la formazione dei giovani. Le borse di studio sono destinate a studenti meritevoli che si distinguono per l’impegno e i risultati accademici, contribuendo a un percorso educativo che riflette i valori che Ugo Brivio ha imparato nel suo campo di studi in chimica pura, offrendo così ai beneficiari opportunità di crescita personale e professionale.

 

VENETO

Il sistema di sostegno economico per le famiglie con studenti, in Veneto, offre diverse opzioni utili per affrontare le spese legate all’istruzione. Tra questi strumenti troviamo il Buono Libri, un contributo finanziato con risorse statali per la fornitura gratuita o semigratuita, dei libri di testo e dei contenuti didattici alternativi per l’anno 2024/2025. Il contributo è rivolto agli studenti residenti in Veneto che frequentano istituzioni scolastiche secondarie di primo e secondo grado, statali e non statali, istituzioni formative accreditate, o in istruzione parentale. La domanda può essere presentata da un genitore, dal tutore dello studente minore, dal genitore affidatario o dallo studente stesso se maggiorenne. Lo studente deve appartenere ad un nucleo familiare con ISEE 2024 rientrante nelle seguenti f asce : Fascia 1: da € 0 a € 10.632,94 – contributo massimo concedibile € 200,00, Fascia 2: da € 10.632,95 a € 15.748,78 contributo massimo concedibile € 150,00.

La domanda può essere presentata dal 16 settembre al 18 ottobre 2024 nella pagina internet dedicata e consegnata al Comune secondo le disposizioni dell’amministrazione locale.

 

ALTRE REGIONI

Non risultano reperibili, al momento, informazioni relative alle agevolazioni previste dalle Regioni Basilicata, Liguria, Marche e Molise.

 

REGIONI BUONI LIBRI
Si/No Fascia 1 Isee Fascia 2 Isee Scadenza per presentare domanda
ABRUZZO Si   15.493,71 euro n.d.
BASILICATA n.d.      
CALABRIA n.d.      
CAMPANIA Si fino a 10.633,00 euro 13.300,00 euro Varia nei comuni
EMILIA ROMAGNA Si fino a 10.632,94 euro 15.748,78 euro 25-ott-24
FRIULI VENEZIA GIULIA Si*   35.000,00 euro 04-giu-24
LAZIO Si   15.493,71 euro Varia nei comuni
LIGURIA n.d.      
LOMBARDIA Si*   15.748,78 euro 16-mag-24
MARCHE n.d.      
MOLISE n.d.      
PIEMONTE Si**   26.000 euro 28-giu-24
PUGLIA Si 11.000,00 euro 14.000 euro (fam. num.) 16-set-24
SARDEGNA Si   20.000,00 euro Varia nei comuni
SICILIA Si   10.632,94 euro Varia nei comuni
TOSCANA Si   15.748,78 euro 20-set-24
TRENTINO ALTO ADIGE n.d.      
UMBRIA Si   15.493,71 euro 03-ott-24
VALLE D’AOSTA n.d.      
VENETO Si  10.632,95 euro  15.748,78 euro 18-ott-24

 

Un’interessante agevolazione è poi la Carta dello Studente. È una tessera che attesta il proprio status di studente e offre diversi vantaggi. Conferisce sconti su trasporti pubblici, negozi, ristoranti, musei, mostre, concerti, spettacoli teatrali e attività culturali. Questo aiuta a ridurre le spese quotidiane degli studenti, rendendo più accessibile la loro vita sociale e culturale.

Alcune carte prevedono anche servizi di supporto come consulenze psico-pedagogiche, orientamento professionale e accesso a biblioteche e a materiali didattici, facilitando così il percorso di studio.

Possedere la Carta dello Studente permette di entrare in contatto con una rete di studenti e giovani, facilitando la creazione di legami e scambi di idee e esperienze.

Per ottenere la Carta dello Studente è sufficiente essere iscritti a un istituto di istruzione superiore o a un corso di studi riconosciuto, compilare un modulo di richiesta fornito dall’ente erogatore e presentare una documentazione attestante la propria condizione di studente.

“IoStudio – la Carta dello Studente” viene consegnata al primo anno di corso della scuola secondaria di secondo grado, direttamente dalla segreteria scolastica e ha una validità di 5 anni.

 

FONDO UNICO PER IL DIRITTO ALLO STUDIO

Una ulteriore agevolazione è quella prevista dalle borse di studio istituite con il “Fondo unico per il Diritto allo Studio“, una iniziativa del Ministero dell’Istruzione e del Merito per il contrasto alla dispersione scolastica e il potenziamento del Diritto allo Studio, dedicata agli studenti delle scuole secondarie di secondo grado con reddito basso.

Gli studenti beneficiari sono stati individuati nei mesi scorsi dalle rispettive Regioni tramite apposito Bando, o sulla base di graduatorie già esistenti e finalizzate all’erogazione di analoghi benefici.

 

Tutti questi strumenti rappresentano sicuramente un supporto importante per le famiglie, ma nella gran parte di casi non sono sufficienti a sostenere i costi per l’istruzione: i fondi limitati consentono di erogare agevolazioni per lo più destinate alle famiglie che si trovano ad affrontare maggiori difficoltà economiche, ma non bastano per ridurre i costi legati all’istruzione per le famiglie di ceto medio, fortemente impoverite dalla raffica di rincari degli ultimi anni. Per questo è necessaria un potenziamento dei fondi destinati a promuovere il diritto allo studio, per consentire, in maniera proporzionale, un accesso più ampio alle agevolazioni.

Impennata di reati ai danni delle coste e del mare italiano: nel 2023 crescono circa del 30% gli illeciti accertati. A dominare l’assalto del cemento illegale.

L’impatto dell’illegalità sulle regioni costiere del nostro Paese, sul mare e sulle sue risorse – un patrimonio dal valore inestimabile di storia, bellezza e biodiversità – ha subito un’impennata nel 2023, con una crescita generalizzata in termini di reati, persone denunciate e sequestri.

Gli illeciti penali accertati dalle forze dell’ordine e dalle Capitanerie di porto sono stati 22.956, con una crescita del +29,7% rispetto al 2022, a una media di 8,4 reati per km di costa, uno ogni 119 metri.

Ciclo illegale del cemento (10.257 reati, +11,2% rispetto al 2022), ciclo illegale dei rifiuti e mare inquinato (6.372, +59,3%), pesca illegale (4.268 illeciti penali, +11,3%) si confermano i reati più diffusi. Preoccupante anche la violazione delle normative che regolano la nautica da diporto: 2.059 illeciti penali accertati nel 2023, + 230% rispetto al 2022.

Questi, in estrema sintesi, i numeri raccolti nel nostro dossier Mare Monstrum 2024 che ogni anno restituiscono una fotografia puntuale dei principali fenomeni di aggressione al patrimonio naturale delle regioni costiere che purtroppo aumentano a un ritmo sempre più intenso.

Il ciclo illegale del cemento, come evidenziano i dati, rappresenta la quota più significativa dei reati ambientali analizzati anche in questa edizione di Mare Monstrum a causa, principalmente, della miriade di abusi edilizi che continuano a sfregiare l’Italia. Un assalto senza fine, un fenomeno devastante per lo sviluppo sociale, ambientale ed economico dell’intero paese che colpisce principalmente il Sud, in particolare le regioni a tradizionale insediamento mafioso, e le aree costiere, le perle estive del Belpaese. L’abusivismo edilizio lungo le coste, inoltre, fa da moltiplicatore dei fenomeni d’inquinamento, a causa degli scarichi diretti in mare degli immobili costruiti illegalmente.

Nel rapporto, oltre ai focus sulle aggressioni criminali alle coste, troverete anche le 10 proposte che abbiamo avanzato al Parlamento e al Governo per tutelare in maniera più efficace lo straordinario patrimonio ambientale marino del Belpaese. 

In memoria di Angelo Vassallo, il sindaco pescatore di Pollica che ha dedicato la sua vita alla tutela del mare e delle coste del Cilento. 

Rapporto Mare Momstrum 2024

Sintesi dei dati nel nostro comunicato stampa