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È la prima di cinque giornate di sciopero dei giornalisti. Per la libertà di informazione, contro la precarietà. Saccone, Slc: “Siamo al loro fianco”

Oggi, 6 maggio, incrociano le braccia i giornalisti e le giornaliste della Rai. È la prima delle cinque giornate di mobilitazione proclamate dall’Assemblea dei Cdr e dei fiduciari di redazione a larghissima maggioranza (8 i contrari e un astenuto). Ma non è solo l’Azienda pubblica ad essere colpita.

Certo non siamo né la Polonia e nemmeno l’Ungheria – vorrebbe da dire per il momento – ma dal punto di vista della libertà di informazione non ce la passiamo tanto bene, anzi peggioriamo. A certificarlo è l’Ong Reporters Sans Frontières che ha appena pubblicato la classifica 2024 per la libertà di stampa e l’Italia retrocede di ben cinque postazioni. Certificando ciò che da tempo dicono giornalisti e giornaliste, sindacati, associazioni e quanti hanno a cuore l’articolo 21 della Costituzione che non solo tutela la libertà di informare ma anche quella di essere informati.

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