"Partiremo con una campagna molto estesa, garantendo alcune migliaia di tamponi al giorno. Siamo pronti per partire immediatamente". Lo ha detto sei giorni fa a Cartabianca (Rai3) il presidente dell'Emilia-Romagna Stefano Bonaccini. Una dichiarazione contestuale al nostro comunicato stampa regionale, dove chiedevamo una campagna dedicata alla tutela della salute delle lavoratrici e dei lavoratori della sanità regionale. In quella nota sottolineavamo la grandissima adesione alla raccolta firme alla nostra petizione "Tutelare la salute di chi lavora in sanità per tutelare la salute della popolazione", che ha abbondantemente superato le 20.000 adesioni (è ancora possibile firmare su http://chng.it/nhtXT4Xh).
A distanza di sei giorni, stiamo ancora aspettando che qualcosa si muova, mentre cresce la nostra preoccupazione per la salute di chi lavora e cresce anche la tensione del personale delle Aziende sanitarie per la poca chiarezza con la quale vengono gestite le situazioni dopo lo sviluppo di nuove positività.
Sappiamo, infatti, che la Regione ha inviato alle Aziende un documento (di cui ne siamo venuti a conoscenza grazie agli stessi dipendenti) che contiene a nostro avviso un grave errore di lettura e una grave contraddizione della normativa vigente. L'indicazione che viene fornita è di far andare al lavoro il personale Covid positivo nel caso sia asintomatico. "Test per screening: tampone per screening periodico con cadenza quindicinale a tutti gli OS operanti in aree covid-19 al fine di definire le dimensioni delle forze lavoro in campo, nell'ottica di proporre, su base volontaristica, la ripresa del lavoro ai soggetti positivi ma asintomatici", c'è scritto nel secondo capoverso a pagina 2 (ricordiamo che l'art 7 del D.L. 9 marzo 2020 n.14 "Speranza" dice che gli operatori sospendono l'attività nel caso di sintomatologia respiratoria o esito positivo per COVID-19).
Inoltre, nel documento mandato alle Ausl, si dovrebbe modulare differentemente la tutela della salute degli operatori del S.S.R. a seconda che siano in zone ad elevata, moderata o massima diffusione, effettuando, in maniera differenziata, i tamponi sia per numero che per tempi. Sono passaggi che richiedono chiarimenti immediati, perché vorremmo capire la paternità di una scelta per noi assolutamente incoerente e contraria alla tutela della salute e alla normativa vigente. Di conseguenza, si rende necessario un incontro per ridefinirne i contenuti.
Per noi la salute di un medico, di una infermiera, di un OSS o di un qualunque altro operatore sanitario ha lo stesso valore da Piacenza fino a Rimini, e i protocolli di prevenzione e tutela della salute su chi lavora devono essere uguali per tutti.Poca lucidità, questa è la nostra valutazione, in un periodo molto complesso nel quale la questione primaria della salute del personale sanitario, evidenziata ormai da tutti, rappresenta la centralità della lotta a questa emergenza. Dalla Regione Emilia-Romagna ci aspettiamo un costante confronto con le rappresentanze dei lavoratori, non indicazioni unilaterali. Non ci tireremo indietro di fronte alla salute di chi lavora e di chi usufruisce dei servizi così come non lo stiamo facendo a livello nazionale.
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Ogni abitante della Terra utilizza più di 11.000 chili di materiali all’anno. Un terzo si trasforma in breve tempo in rifiuto e finisce per lo più in discarica; solo un altro terzo è ancora in uso dopo appena 12 mesi. Il consumo di materiali cresce a un ritmo doppio di quello della popolazione mondiale.
Per uscire da quella che viene chiamata economia estrattivista – e che è responsabile di buona parte della crisi climatica e ambientale, a cominciare dall’invasione dell’usa e getta – la soluzione è ormai nota e si chiama economia circolare: materiali e anche oggetti che possono essere riciclati e riutilizzati più e più volte. Qui, il nostro Paese ha tradizionalmente una posizione di forza. Siamo infatti primi, tra le cinque principali economie europee, nella classifica per indice di circolarità, il valore attribuito secondo il grado di uso efficiente delle risorse in cinque categorie: produzione, consumo, gestione rifiuti, mercato delle materie prime seconde, investimenti e occupazione.
Sul podio, ancora ben distanziate, anche Germania e Francia, con 11 e 12 punti in meno. Ma stiamo perdendo posizioni: a minacciare un primato che è anche un asset per la nostra economia è la crescita veloce di Francia e Polonia, che migliorano la loro performance con, rispettivamente, più 7 e più 2 punti di tasso di circolarità nell’ultimo anno, mentre l’Italia segna il passo.
È quanto emerge dal “Rapporto nazionale sull’economia circolare in Italia” 2020, realizzato dal CEN-Circular Economy Network, la rete promossa dalla Fondazione per lo sviluppo sostenibile e da 14 aziende e associazioni di impresa, e da ENEA. Il Rapporto è stato presentato oggi in streaming dal presidente CEN Edo Ronchi e dal direttore del Dipartimento sostenibilità dei sistemi produttivi e territoriali ENEA Roberto Morabito.
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International Day for the Elimination of Racial Discrimination 21 March 2020 #mauerspringer #walljumper #teatroduemondi #casadelteatro #unteatrosenzamuri #cittadinideuropa #senzaconfini #senzaconfinideuropa #WithRefugees #stagioneteatrale1920 #teatro #mauerspringer #walljumpers #CreativeEurope #streettheatre #teatrodistrada #némurinèfrontiere #europedirectitalia #iostocoirifugiati #europe #culture
21 marzo | Giornata internazionale per l'eliminazione della discriminazione razziale Istituita dalle Nazioni Unite nel 1966,la data è stata scelta in ricordo del massacro di Sharpeville del 1960, la giornata più sanguinosa dell'apartheid in Sudafrica: 300 poliziotti bianchi uccisero 69 manifestanti che protestavano contro l'Urban Areas Act che imponeva ai sudafricani neri di esibire uno speciale permesso se venivano fermati nelle aree riservate ai bianchi.
"Dobbiamo imparare a vivere insieme come fratelli o perire insieme come sciocchi". [Martin Luther King, Jr. - Discorso a St Louis, 22 marzo 1964]