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Dopo l'Assemblea del 2 ottobre ottobre

​​​​il Fatto Quotidiano ha rilanciato su
Change​.org.it il nostro appello che trovate al link;
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https://www.change.org/p/capigruppo-di-camera-e-senato-lasciateci-scegliere-i-parlamentari
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Vi invitiamo a sottoscriverlo (ha già racccolto quasi 50.000 firme e può
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assumere davvero un significato importante)
 
Coordinamento​​ per la Democrazia Costituzionale
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 e a farlo girare in modo che possa essere conosciuto dal maggior numero di cittadini.
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Catalogna: è un affare europeo

Condanniamo la violenza della Policia National e della Guardia Civil sulla popolazione inerme ai seggi in Catalogna domenica 1 ottobre ed esigiamo che si faccia luce sulle responsabilità politiche di una aggressione che non può trovare cittadinanza in uno Stato europeo del ventunesimo secolo.

Facciamo appello urgente a una mediazione internazionale, per trovare una soluzione condivisa attraverso il dialogo e l’accordo, che eviti il ricorso ad a...

Altro...

PUOI FIRMARE QUI 

Monologhetto sulla Romagna-mondo di Ivano Marescotti

 

1. La partita che si sta giocando sulla legge elettorale è una partita sulla Costituzione perché il modello di democrazia consegnatoci dai Costituenti e convalidato dal referendum del 4 dicembre 2016, è fondato sulla centralità di un Parlamento rappresentativo attraverso il quale trova espressione il principio supremo che la sovranità appartiene al popolo, per cui “tutti i cittadini hanno diritto di associarsi liberamente in partiti per concorrere con metodo democratico a determinare la politica nazionale” (art. 49 Cost.). Un Parlamento che fosse nuovamente eletto con un sistema elettorale incostituzionale e con parlamentari nominati dall’alto non offrirebbe alcuna resistenza ai ricorrenti tentativi di stravolgimento della Costituzione.

2. Malgrado due pronunce della Corte Costituzionale, che hanno pesantemente censurato il porcellum e l’italicum facendo sorgere la necessità che il Parlamento intervenga per far sì che sia restaurato un sistema elettorale omogeneo per le due Camere e coerente con la Costituzione, il disegno di riforma elettorale attualmente in discussione ripropone il carattere oligarchico e manipolativo della volontà popolare che viziava i precedenti sistemi.

3. Ancora una volta una ristretta oligarchia, composta dal capo o dai capi dei principali partiti, potrà determinare la composizione delle Assemblee parlamentari, assegnando il seggio ai propri fedelissimi ed espropriando gli elettori della possibilità di scegliersi i propri rappresentanti. Inoltre si potranno tenere fuori dal Parlamento le minoranze sgradite ostacolando la nascita di nuove formazioni politiche. Con il nuovo sistema quasi due terzi dei seggi verranno attribuiti sulla base di liste bloccate, mentre per la quota eletta con il maggioritario, la minima possibilità di scelta insita nel collegio uninominale verrà annullata mediante il meccanismo del voto unico al candidato di collegio e alle liste collegate. La volontà degli elettori, inoltre, viene ulteriormente manipolata attraverso una formula che favorisce coalizioni di facciata destinate a sciogliersi dopo il voto, a scapito delle formazioni non coalizzate e della pari dignità dei cittadini elettori.

4. Chiediamo che siano ricostruite le condizioni di legittimità democratica del Parlamento: che il prossimo Parlamento non sia eletto un’altra volta con una legge elettorale incostituzionale, che sia consentito a tutti i cittadini elettori di scegliersi liberamente i propri rappresentanti, che sia eliminato ogni meccanismo che manipoli la volontà degli elettori (come il voto unico) o che possa alterare la volontà espressa dal voto popolare. Ribadiamo con forza le richieste formulate nella Petizione popolare presentata alle Camere su iniziativa del CDC: abolizione del premio di maggioranza, dei capilista o dei listini bloccati, delle pluricandidature. Occorre quindi un sistema sostanzialmente proporzionale, che può essere compatibile sia con il voto di preferenza sia con i collegi uninominali.

5. Facciamo appello alle elettrici ed agli elettori a mobilitarsi perché siano garantite la scelta libera e diretta dei parlamentari da parte dei cittadini e la rappresentatività delle Camere.

6. Invitiamo a partecipare alla campagna i Comitati territoriali. Promuoviamo la tenuta di incontri pubblici nazionali e locali, nei quali chiedere alle forze politiche e ai loro rappresentanti nei territori di pronunciarsi contro il sistema elettorale in discussione e a favore di un sistema conforme alla Costituzione e pienamente democratico.

 

 

Basta austerità!

Fermiamo

il Fiscal Compact!

 

A fine 2017, il Fiscal Compact (Trattato sulla stabilità, coordinamento e governance nell'unione economica e monetaria), potrebbe essere inserito a pieno titolo nell'ordinamento europeo, divenendo giuridicamente superiore alla legislazione nazionale e rendendo irreversibili le politiche liberiste d'austerità.  Approvato nel marzo 2012 da 25 dei 28 Stati membri dell’Unione Europea, il Fiscal Compact si colloca nel solco di una serie di trattati e regolamenti -Maastricht, Six Packs, Two Packs- che hanno impresso una svolta monetarista all'Unione Europea e hanno consentito l'affermarsi delle politiche liberiste, con un drastico peggioramento delle condizioni di vita delle popolazioni (...)

(..)  Ma tutto questo può essere fermato: entro fine anno i Parlamenti nazionali devono discutere e decidere il destino del Fiscal Compact. Senza una forte presa di posizione dal basso, non v’è alcun dubbio di quale esito avrà la discussione parlamentare. Per questo Attac Italia ha promosso una petizione popolare online (www.stopfiscalcompact.it ), a cui tutte le reti, associazioni e comitati possono da subito aderire e che tutte le donne e gli uomini possono da subito firmare.

leggi tutto https://www.italia.attac.org/index.php/357-argomenti/finanza-neoliberismo/10608-stop-fiscal-compact

Marco Bersani
Attac Italia
Facebook: Attac Italia
Twitter: @attac_italia
 

 

Comunicato

 

Rimborsi sulle bollette Hera e posti auto:

due interpellanze de L’Altra Faenza

 

Nel corso della seduta del Consiglio comunale tenutasi la sera di giovedì 28 settembre, Edward J. Necki, consigliere de L’Altra Faenza, ha presentato due interpellanze.

La prima riguarda l’atteso risarcimento da parte di Hera agli utenti per i disservizi verificatisi nella raccolta dei rifiuti urbani nel corso del 2016 e la contabilizzazione dei conferimenti di materiali differenziati all’isola ecologica. Dalle bollette recapitate alle famiglie nei giorni scorsi non è chiaro se ciò sia avvenuto e in che misura. In ogni caso il forte ritardo nel riconoscere quanto dovuto ai cittadini ha finito per trasformarsi in una sorta di “finanziamento” improprio a vantaggio di Hera.

Su questioni come queste, che riguardano tutte le famiglie, sono necessarie correttezza e trasparenza. Edward J. Necki ha inoltre sollecitato l’Amministrazione comunale a pretendere da Hera l’emissione di bollette formulate in modo da consentire a tutti di capire e di controllare cosa stanno pagando e se hanno ricevuto quanto loro spetta.

L’altra interpellanza riguarda la recente chiusura al transito (dal 6 settembre a “fine lavori” e quindi per un tempo indefinito) da parte di Hera sul vialetto interno da piazzale Cesare Battisti a via Tolosano. Non risulta – né, stando alla risposta fornita all’interpellanza, risulta alla stessa Amministrazione comunale – se i lavori di manutenzione alle reti siano stati eseguiti. La chiusura del percorso si è tuttavia tradotta in disagi a carico dei pendolari che si sono visti sottrarre numerosi posti auto per parcheggiare in prossimità della stazione ferroviaria e ha comportato numerose contravvenzioni.

Il consigliere de L’Altra Faenza ha chiesto: 1) se è da considerarsi normale che un soggetto terzo rispetto al Comune possa occupare suolo pubblico senza specificare la data di fine lavori; 2) se, qualora i lavori non siano stati eseguiti, l’Amministrazione comunale intenda condonare le contravvenzioni elevate ai cittadini per non aver rispettato un divieto risultato illecito.

“L’Amministrazione comunale – ha aggiunto Edward J. Necki – dichiara di voler incentivare la mobilità sostenibile, dovrebbe quindi apprezzare la scelta di quanti si recano fuori Faenza per lavoro o per studio avvalendosi dei mezzi pubblici e anziché di quelli privati”.

 

Faenza, 29 settembre 2017

 

 

L’Altra Faenza

 

Avete tolto il senso alle parole - Progressi

Il 30 settembre partecipa alle manifestazioni in tutta Italia contro la violenza sulle donne Riprendiamoci la libertà!

LEGGI TUTTO L'APPELLO