Conferenza stampa sul pacchetto di emendamenti della nuova legge urbanistica regionale dei consiglieri Piergiovanni Alleva Silvia Prodi Igor Taruffi Yuri Torri
Oggi abbiamo presentato gli emendamenti della sinistra al progetto di legge urbanistica disegnato dal Pd allo scopo di favorire gli interessi privati e di dare il via ad una nuova esiziale cementificazione della regione.
La beffa è che tutto ciò è stato pure chiamato "Taglia cemento". La destra aspetta questo provvedimento con l'acquolina in bocca, pronta a fare affari e a lucrare dall'assenza di controllo pubblico statuito dalla maggioranza piddina.
Mi fa molto piacere condividere questa battaglia, avviata da L'Altra Emilia - Romagna tramite il convegno "Fino alla fine del suolo", con i consiglieri Igor Taruffi e Yuri Torri di Sinistra Italiana e Silvia Prodi di Mdp - Articolo uno.
Piergiovanni Alleva capogruppo regionale l'Altra Emilia - Romagna
--------------------------------------------
Questa mattina Yuri Torri ed io (Sinistra Italiana), Silvia Prodi (Art. 1 - MDP) e Piergiovanni Alleva (L'Altra Emilia-Romagna) abbiamo presentato in conferenza stampa gli emendamenti alla legge urbanistica che abbiamo unitariamente sottoscritto.
I punti fondamentali dei nostri emendamenti:
- centralità del ruolo pubblic nella programmazione urbanistica e nella gestione del governo del territorio;
- assicurare una reale riduzione nel consumo di suolo;
- puntare con maggiore decisione sulla rigenerazione e riqualificazione dell'esistente;
- assicurare la partecipazione e la centralità dei Consigli comunali nel processo decisionale.
L'unità delle forze di sinistra presenti nell'Assemblea legislativa regionale non si ferma qui.
Stiamo infatti definendo i termini per presentare un nuovo testo di legge sulla riduzione dell'orario di lavoro (primo firmatario Alleva), mentre nell'Assemblea legislativa in corso oggi sono in discussione le risoluzioni per contrastare il Ceta e i Decreti Minniti-Orlando su sicurezza e immigrazioni, entrambe sottoscritte unitariamente da Sinistra Italiana, Art.1 - MDP e L'Altra Emilia-Romagna.
Un chiaro segnale della direzione che per noi va perseguita.
Qui come altrove.
Igor Taruffi capogruppo Sinistra Italiana Consiglio regionale Emilia Romagna
--------------------------------------------------
Oggi al lavoro per presentare gli emendamenti al progetto di legge della Giunta regionale sulla tutela e l'uso del territorio, ovvero la nuova legge urbanistica.
Come consiglieri della sinistra rappresentata in Consiglio regionale stiamo lavorando congiuntamente per modificare la proposta della Giunta.
Per questo insieme a Igor Taruffi e Yuri Torri (Sinistra Italiana) e Piergiovanni Alleva (L'Altra Emilia-Romagna) abbiamo unitariamente sottoscritto e presentato numerosi emendamenti alla proposta di legge.
Il testo inizierà il proprio iter in commissione Ambiente a settembre.
Noi siamo pronti.
Silvia Prodi Consigliera Regionale Art.1 -MDP
Riavvicinare le persone alla politica,
partendo dai bisogni e dai valori della sinistra.
Il 30 settembre si terrà a Ravenna la prima iniziativa pubblica in provincia
del movimento di Tomaso Montanari e Anna Falcone.
Alleanza Popolare per la Democrazia e l'Uguaglianza della provincia di Ravenna ha organizzato un incontro di presentazione e di partecipazione sabato 30 settembre alle ore 15,30 presso la sala D'Attorre a Ravenna.
Sono invitati tutti i cittadini interessati a dare un nuovo volto alla politica di sinistra, tutte le associazioni disponibili alla creazione di una forza unitaria ed incisiva e tutte le forze politiche coscienti della necessità di una riorganizzazione dal basso.
Il 04 dicembre 2016 ha rappresentato, con la vittoria del no al referendum costituzionale, l'apice della consapevolezza e della forza che tutti insieme abbiamo un grande terreno comune su cui lavorare se abbandoniamo logiche individualiste e divisive.
Al Brancaccio di Roma, il 18 giugno 2017, è stato fondato il seme di questo lavoro di interazione e partecipazione di tutti attraverso l'adesione all'appello lanciato da Falcone e Montanari: si può dare nuova voce e nuova incisività alla sinistra, soprattutto attraverso coloro che non si sentono attualmente rappresentati, ma che vivono i propri ideali come concreta problematica del nostro paese. Lavoro, Ambiente, Migrazione, Povertà, Istruzione, Ricerca, sono solo alcuni dei temi che ci contraddistinguono e che, senza retorica, trovano il loro faro ideale nell'applicazione della nostra costituzione.
Sabato 30 settembre alla sala D'Attorre di Ravenna in via Ponte Marino presso Casa Melandri troveranno spazio tutti coloro che hanno intenzione di interagire dopo una breve introduzione esplicativa del chi siamo e cosa siamo e dopo tre brevi interventi di esperti sul temi centrali per il nostro territorio: Ambiente, Lavoro e Povertà.
Sarà un momento sia conoscitivo che partecipativo per avvicinare tutti all'idea di una sinistra unita, concreta e partecipata per decidere poi come proseguire in questo percorso.
Alleanza Popolare per la Democrazia e l'Uguaglianza di Ravenna
Comunicato
Casa della Salute, un “affaire” da chiarire
A oltre un anno dalla sua apertura, la Casa della Salute si conferma un autentico fallimento. Al punto che – secondo notizie di stampa di questi giorni – si starebbe persino pensando ad un dietrofront che avrebbe del clamoroso.
Siamo stati i primi a denunciare le incongruenze di tutta l’operazione: perché non rispondente ai requisiti previsti dalla delibera regionale n. 2128/2016, per l’ubicazione della struttura in locali assolutamente inidonei e in una parte della città difficilmente raggiungibile (soprattutto da anziani e disabili), per non aver definito per tempo i necessari accordi con i medici di base, per la mancanza di segnaletica e di spazi adeguati per parcheggi e autoambulanze, per l’aver esposto il personale a difficili condizioni di lavoro. L’elenco delle criticità sarebbe talmente lungo da annoiare chi legge.
“Chi ha causato i problemi li risolva” abbiamo scritto in un comunicato del maggio scorso. Nulla si è mosso e i vertici dell’Asl hanno maldestramente aggirato le sacrosante proteste dei faentini appioppando alla Casa della Salute la qualifica di “costituenda”.
Domanda, alla quale è doverosa una risposta chiara: a chi tocca provvedere? Stando alle informazioni delle quali disponiamo (fornite dall’Asl) gli interventi sullo stabile competono al Conad essendone proprietario, su viabilità e posti auto deve intervenire il Comune e, immaginiamo, a rendere meno macchinoso l’accesso a servizi ed uffici dovrebbe pensarci l’Asl stessa. Ma, ripetiamo, tutto resta com’è, compresi i disagi a carico dei cittadini. Che subiscono e giudicano. E si chiedono quali ragioni – o quali interessi – possano esserci all’origine di una scelta tanto irrazionale.
E’ ora che si faccia chiarezza, che si dica chi sono i responsabili di quelle decisioni. Non farlo significa essere accomunati nel giudizio, non voler rendere conto – come invece sarebbe necessario – di come si amministrano le risorse pubbliche. Non siamo mai stati smentiti quando abbiamo più volte affermato che per l’affitto di quei locali si spendono 80mila euro all’anno. La questione non è se sono tanti o pochi: visto il risultato sono semplicemente “spesi male”.
Ed è ora che si forniscano risposte chiare ai tanti che avanzano il dubbio sui possibili intrecci fra l’affare Casa della Salute-Conad e l’affare Arena Borghesi-Conad. Su quest’ultima questione la partita è ancora aperta, ma c’è chi i conti li sta facendo: sei anni di affitto (tanto durerebbe il contratto) per i locali della Casa della Salute portano nelle casse del Conad 480mila euro, Conad spenderebbe 323mila euro per acquisire la proprietà dell’Area Borghesi (nei modi e per gli scopi arcinoti, denunciati da Legambiente, da Italia Nostra e da tanti faentini che hanno firmato la petizione lanciata dalle due associazioni). Ciò significherebbe che, in realtà, a pagare per almeno i due terzi il passaggio a privati di una proprietà pubblica (l’Arena Borghesi a Conad, appunto) sarebbero i cittadini.
Aspettiamo, aspettano i faentini, che si dica finalmente come stanno le cose.
Faenza, 20 settembre 2017
L’Altra Faenza
Gli organizzatori del “Corteo popolare” che si terrà nella serata di giovedì 14 settembre hanno inviatato le forze di opposizione a “schierarsi in appoggio” della protesta contro le politiche dell’Amministrazione sull’integrazione dei Rom, sull’assegnazione delle case popolari e sulla sicurezza.
L’Altra Faenza è una forza d’opposizione, ha le sue opinioni sulle scelte compiute a Palazzo Manfredi, ma non parteciperà né darà alcun appoggio a questa iniziativa promossa dalla destra faentina. In effetti, anche se viene annunciata come “manifestazione apolitica”, senza bandiere e simboli, non v’è alcun dubbio su chi la promuove e sul suo carattere.
L’Altra Faenza non sottovaluta i disagi e l’insofferenza che da tempo parte della città esprime nei confronti delle famiglie Rom e dei loro comportamenti. Ma ritiene anche che a fare di questo “il problema” che viene prima di tanti altri ben più gravi siano la propaganda e l’intolleranza.
Possono essere alcune decine di persone – di faentini a tutti gli effetti, si badi bene – a complicare la vita di tutti? Questo “problema” viene forse prima della mancanza di lavoro e di futuro per i giovani? Del progressivo restringersi degli spazi di democrazia? Dell’impoverimento della sanità pubblica? Della condizione delle strade? L’elenco sarebbe lungo.
E ancora, per stare al concreto: provocano più danni la presenza di qualche Rom o l’evasione fiscale, la corruzione, la disonestà?
Chi viola la legge e le regole del buon vivere dev’essere punito secondo giustizia chiunque sia, a prescindere dall’etnia e dal colore della pelle. Il rigoroso rispetto delle regole e la tolleranza sono i presupposti essenziali per qualsiasi progetto di integrazione e di convivenza. E la strada maestra per assicurare una condizione di maggiore sicurezza per l’intera comunità.
Faenza, 13 settembre 2017
L’Altra Faenza
Comunicato
A quando un vaccino contro l’arroganza?
Non solo le Ong che soccorrono i migranti e i giovani dei centri sociali: fra i temi che hanno tenuto banco in un’estate torrida e schizofrenica un posto se l’è conquistato anche la disputa “vaccini sì, vaccini no”.
Le vaccinazioni – sostengono i medici e l’intera comunità scientifica – costituiscono uno dei più grandi progressi nella storia della medicina. Non è in discussione la loro efficacia per la salute pubblica, sono prive di fondamento le disquisizioni sui vantaggi in termini di costi per la collettività e su presunti gravi effetti collaterali.
A complicare la questione è stata ancora una volta una politica pasticciona con provvedimenti che anziché convincere hanno imposto, suscitando perplessità e fastidio in tante famiglie. Non è con ingiunzioni come il “decreto Lorenzin” che si affrontano temi simili. Non è ricorrendo alla minaccia – peraltro di dubbia legittimità costituzionale – di togliergli la patria potestà che si convince un genitore che chiede di essere informato correttamente.
Bisognava invece, nel pieno rispetto della Costituzione, procedere avendo per obiettivi tre cardini precisi: il diritto alla salute, la libertà di scelta consapevole, il diritto all’istruzione. Ciò vuol dire che era ed è necessaria una campagna di informazione e di chiarimento, che le persone devono essere convinte e non obbligate, che le leggi vanno fatte per il verso giusto.
Per come è strutturato, il provvedimento è invece tale da creare nuovi problemi per i tempi, per l’aggravio di burocrazia, per le coperture finanziarie, per gli uffici di Igiene, per il rischio di discriminazioni, per scelte incomprensibili e giustamente criticate.
Meno arroganza e maggior rispetto per i cittadini, più competenza e meno pressapochismo: ecco di cosa c’è un gran bisogno. Oltre che dei vaccini.
Faenza, 12 settembre 2017
L’Altra Faenza