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Domenica 9 ottobre Marcia della Pace e della Fraternità da Perugia ad Assisi
Fermiamo le stragi ad Aleppo, in Darfur,...
Il tempo di reagire è ora!



Appello video della PerugiAssisi
https://youtu.be/dZNxHvyO5DY



Ogni giorno veniamo a sapere di una nuova orribile strage di innocenti, di uomini trucidati, di bambini affogati, di ospedali e di scuole bombardate.

Ogni giorno le guerre che si combattono nel mondo continuano a produrre ogni tipo di sofferenza disumana.

Una serie infinita d’immagini strazianti scorre davanti ai nostri occhi lasciandoci storditi, angosciati, impauriti.

Ci rendiamo conto di quello che sta accadendo ma poi continuiamo a vivere come se nulla fosse: Io che ci posso fare?

Sì, qualche immagine ci commuove più delle altre, ma non riusciamo più a piangere.

Dobbiamo reagire a tutto questo. Il tempo di reagire è ora!

Dobbiamo reagire non solo perché l’onda della violenza e della guerra è alle nostre porte. Fingere di non vedere è pericoloso e irresponsabile.
Siamo già, ora, coinvolti in tante guerre e traffici di armi.

Dobbiamo reagire perché siamo parte della stessa famiglia umana e non possiamo permetterci più di vivere nell’indifferenza. Vogliamo salvare la nostra umanità e il diritto di vivere in pace.

Il prossimo 9 ottobre ci sarà una nuova grande Marcia della Pace e della Fraternità da Perugia ad Assisi e vogliamo aprire un dialogo sulla guerra, sulle violenze di oggi, su come poterle fermare, come impedirne di nuove. Come poter soccorrere e proteggere le vittime.

Sentiamo la responsabilità di agire, insieme, con concretezza.

Il tempo di reagire è ora!

Unisciti a noi, scriviamo insieme una pagina nuova nella storia.

Partecipa il prossimo 9 ottobre alla Marcia della Pace e della Fraternità da Perugia ad Assisi.

C’è bisogno anche di te.

Invia subito la tua adesione:
Comitato Promotore Marcia Perugia-Assisi via della viola 1 (06122) Perugia, Tel. 335.6590356 - 075/5736890 - fax 075/5739337 email: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. - www.perlapace.it - www.perugiassisi.org

SOSTIENI LA PERUGIA -ASSISI CLICCA QUI

Si è svolta domenica 25 settembre a Faenza la giornata pubblica di “Puliamo il mondo 2016”. Vogliamo ringraziare tutti coloro che hanno partecipato: grazie al gruppo degli Scout Faenza 4 che ha dato il suo importante contributo; grazie alle mamme che hanno portato i loro figli lungo il viale dello Stradone per condividere questo momento di impegno civile. E, non ultimo, grazie alla stampa che ha presentato la manifestazione con ancora al centro il tema dei rifiuti: un’azione di informazione, di formazione, di educazione su quanti se ne producono, su come si smaltiscono correttamente, ecc.

A questo proposito ci permettiamo di allargare lo sguardo sull'argomento, perché non sono solo i singoli cittadini a dover fare la loro parte, ma anche, e soprattutto, chi organizza e gestisce i servizi legati ai rifiuti, in tutte le varie fasi.

Ci ricordiamo dei disservizi nella raccolta dei rifiuti della primavera scorsa, dopo il cambio di operatore scelto da Hera?

All’epoca i Sindaci della provincia (a partire da quelli di Ravenna e di Faenza) protestarono fermamente, dichiarando: «Atersir (Agenzia territoriale dell’Emilia Romagna per i servizi idrici e rifiuti, ndr) dovrà stabilire una penalizzazione per Hera da tramutare in un equo sconto nelle bollette della Tari: le bollette Tari dovranno essere “più leggere” di quelle dell’anno precedente.

Non abbiamo più avuto notizie, ma le rate della Tari già arrivate non sono “più leggere”, anzi.

A Faenza, addirittura, ci segnalano che nella seconda rata Tari, riferita al quadrimestre maggio/agosto 2016 (proprio in concomitanza col periodo critico), non sono stati calcolati alcuni conferimenti (carta, vetro, ecc.) presso la stazione ecologica di via Righi (conferimenti che avrebbero dovuto dar luogo al previsto sconto sulla parte variabile della bolletta).


Ai reclami dei cittadini, Hera, pur ammettendo la fondatezza del reclamo e il problema tecnico del Centro di raccolta, nel periodo aprile-giugno non provvede al ricalcolo della bolletta e rinvia l'inserimento dei conferimenti non riconosciuti alla terza rata Tari del 2016.
Quindi, i cittadini pagano una parte di quota variabile non dovuta e il rinvio alla terza rata Tari porterà facilmente a superare il massimale previsto e a perdere una parte di sconto in bolletta.

In conclusione, i cittadini non vengono certo motivati a fare il massimo sforzo per una pratica virtuosa di riduzione rifiuti e raccolta differenziata (a fronte di roboanti slogan su stazioni eco, rifiutologo, riciclandino nelle scuole, app varie, ecc..).

Il cittadino – che non è solo un cliente – si sente preso in giro da un atteggiamento, al limite dello sprezzante, riservatogli da un'azienda a partecipazione pubblica che fa ricadere sugli utenti gli effetti delle sue disfunzioni tecniche, peraltro ufficialmente riconosciute.

Forse è utile che ci facciamo sentire come cittadini:

  • ricordando ai Sindaci, agli Assessori, ai Consiglieri comunali, le promesse e gli impegni presi verso Atesir;

  • interpellando le Associazioni dei Consumatori, per segnalare gli importi non dovuti e fare gli opportuni ricorsi verso Hera.

Da queste vicende vanno tratti i necessari insegnamenti. Prossimamente dovranno svolgersi le gare per il nuovo affidamento del servizio di raccolta dei rifiuti; per questo, insieme a tante altre Associazioni ambientaliste e di cittadini della provincia, abbiamo chiesto agli Amministratori che le bozze del bando di gara siano note, prima dell’attivazione, per poter essere discusse nei Consigli comunali e conosciute dai cittadini.

 

 

 

in vista della COP22 di novembre a Marrakech, l’Italia ratifichi l’Accordo di Parigi entro 10 giorni

Poi Strategia e Piani di decarbonizzazione informino tutte le politiche economiche, energetiche e industriali

 

In vista della COP22, la conferenza ONU sul clima in programma a Marrakech dal 7 al 18 novembre, la Coalizione italiana Clima ritiene doveroso che l’Italia si affretti a ratificare l’Accordo di Parigi sul cambiamento climatico. La Coalizione - che è composta da oltre 200 realtà tra organizzazioni del Terzo settore, sindacati, imprese, scuole e università, nonché da migliaia di cittadine e cittadini - chiede l’immediata presentazione del disegno di legge di ratifica e una corsia preferenziale in Parlamento perché venga approvato a inizio ottobre e prima dell’avvio della sessione di bilancio.

Per consentire la ratifica comunitaria già decisa dai leader nel vertice di Bratislava, occorre, infatti, che gli Stati membri che non hanno ancora ratificato l’accordo raggiunto alla COP21 di dicembre 2015 si affrettino a farlo. Francia, Ungheria, Austria, Slovacchia hanno già firmato; in Germania la ratifica è in calendario per la prossima settimana. In Italia, per ora, ci siamo fermati all’annuncio del Presidente del Consiglio e del Ministro dell’Ambiente.

Arrivare tardi nelle ratifiche per consentire all’accordo di diventare operativo sarebbe dannoso per l’autorevolezza e l’attendibilità dell’Unione Europea. Ulteriori ritardi paleserebbero una situazione di immobilismo e minerebbero la credibilità della visione che la UE ha affermato negli ultimi 10 anni.

Attualmente l’Accordo di Parigi è stato ratificato da 61 Paesi che rappresentano il 47,79% delle emissioni. Mentre il numero dei Paesi necessari per l’entrata in vigore (55) è stato dunque superato, manca ancora la ratifica di Paesi che rappresentino un ulteriore 7% delle emissioni di gas serra. Dal momento che l’Unione Europea rappresenta il 12%, con la ratifica UE l’Accordo di Parigi potrebbe entrare in vigore (30 giorni dopo che le condizioni per l’entrata in vigore si siano determinate). La ratifica è un indispensabile atto di serietà che consentirebbe alla Conferenza ONU sul Clima di Marrakech, in programma dal 7 al 18 novembre, di mettersi a lavorare davvero per l’attuazione del trattato.

La Coalizione italiana Clima esorta, inoltre, il Governo Renzi a dotarsi di piani di decarbonizzazione e di una nuova Strategia Energetica Nazionale. Questo atto di indirizzo (più volte annunciato dall’esecutivo) è diventato ora assolutamente necessario e deve informare tutte le politiche, a cominciare da quelle economiche, energetiche e industriali. Il Piano Nazionale Industriale 4.0 e la legge di bilancio 2017 sono, in questo senso, due grandi occasioni da non perdere per accelerare la decarbonizzazione dell’economia.

 

Sul sito http://www.coalizioneclima.it/ è possibile scaricare il documento.

 

Coalizione Clima

L’ufficio stampa Coalizione italiana Clima

 

Bracconaggio alle porte di Faenza? Pare proprio di sì, stando alla denuncia dell’associazione Angeli di Romagna. Nella zona di San Mamante e via Roncona – scrive il presidente Cristian De Benedetto – si spara di giorno e di notte. Un attento monitoraggio ha consentito di rubricare nell’arco di due mesi (luglio e agosto scorsi) ben 16 notti in cui si è sparato. “Siamo in grado di fornire una documentazione dettagliata con date, orari e luoghi in cui è avvenuto”. Della questione si sta occupando la Forestale di Brisighella.

Ad essere presi di mira sono i cinghiali, sotto accusa per i danni che arrecano alle colture agricole. Ma può essere questa una buona ragione per sparare ovunque e a qualsiasi ora?

Il calendario venatorio 2016-17 – afferma ancora l’associazione – prevede che non si possa sparare nei frutteti e nei vigneti senza autorizzazione dei proprietari e che in ogni caso non lo si possa fare contro le piante. Quanto ai cinghiali, le battute per l’abbattimento di capi devono svolgersi nel rispetto di precise regole.

Pur rilevando che i danni provocati dalla fauna selvatica sono in diminuzione, la Regione Emilia Romagna ha stanziato per il 2016 più di sei milioni di euro per indennizzare i produttori agricoli che tali danni subiscono.

Gli Angeli di Romagna evidenziano tuttavia precise contraddizioni. Si incolpano e si uccidono i cinghiali, ma nella stessa zona negli ultimi tre decenni sono stati abbattuti parecchi boschetti per un totale di 8-10mila piante. Lungo Rio Cosina, per un tratto di 500 metri, è stato fatto il deserto: dei circa 1.500 alberi ne sono rimasti in piedi 11. Si altera quindi l’ambiente – anche in modo illegale – e si sottraggono spazi agli animali, sia per il rifugio che per il nutrimento. E si distrugge una biodiversità utile anche ai produttori agricoli.

Una residente nella zona in questione, la signora Maria Rossini, ha di fatto “adottato” una femmina di cinghiale con i suoi cuccioli, curandola e nutrendola, dopo che una pallottola l’aveva colpita a una mammella. Le femmine adulte non possono essere cacciate fino al 30 settembre, ma evidentemente qualcuno l’ha fatto. La notizia è apparsa con grande evidenza anche sulla stampa locale.

Che agricoltori, cacciatori e ambientalisti abbiamo idee molto diverse non è una novità, ma ciò non esime nessuno dal rispetto delle leggi e dei regolamenti.

 

Comunicato stampa

Disponibili al confronto sul futuro di Faenza

 

 

 

Dalle prime dichiarazioni rilasciate da Maurizio Randi, nuovo segretario del Pd di Faenza, si coglie l’intenzione di avviare un percorso di netta discontinuità rispetto al recente passato. Pur non intendendo minimamente mettere il naso in casa altrui, ci sentiamo in diritto di affermare che anche noi de L’Altra Faenza auspichiamo qualcosa di diverso.

Nonostante le nostre ripetute affermazioni di disponibilità – confermate dal lavoro di Edward Eddy Necki in Consiglio comunale – in oltre un anno il vertice del Pd faentino non ha mai voluto avviare un confronto di merito su nessun argomento. Anzi, siamo stati in più occasioni oggetto di atteggiamenti di chiusura e prossime all’offesa.

Visti l’esito del voto di ballottaggio del giugno 2015 e la riconferma risicata del sindaco Malpezzi, ci aspettavamo invece l’avvio di un dialogo e la ricerca delle convergenze possibili – rispettose delle diverse opinioni e del diverso ruolo in città – sui grandi temi che riguardano la situazione e il futuro di Faenza. Così non è stato per quella che abbiamo giudicato una condotta miope e di basso profilo. Ci aspettiamo che anche su questo terreno si apra una fase nuova, di dibattito e di maggiore coinvolgimento nei confronti de L’Altra Faenza, delle altre forze di minoranza presenti in Consiglio comunale e delle espressioni più attive della nostra comunità.

Nel formulare a Maurizio Randi l’augurio di un lavoro proficuo, ribadiamo la piena disponibilità a misurarci con spirito costruttivo, nell’interesse innanzi tutto dei faentini, a partire dai temi di maggiore attualità: il disagio sociale, il lavoro, le prospettive di sviluppo, la sanità, la cultura.

Faenza, 21 settembre 2016

 

L’Altra Faenza