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Destra e sinistra esistono ancora?
Due categorie che rappresentano tuttora una sorta di bussola per orientarsi nel paesaggio politico per una larga parte dei cittadini attivi, ma sembrano perdere di efficacia se ci si avvicina a fenomeni come il movimento di Grillo o il prossimo venturo “partito della nazione” di Renzi.

Di tutt’altro avviso è Luciano Gallino che sulla risposta da dare ha pochi dubbi. Nell’articolo “La differenza visibile tra destra e sinistra”, apparso recentemente su “la Repubblica”, riprende l’annosa questione che Norberto Bobbio rilanciò negli anni ’90. Allora la crisi di identità della sinistra già comunista era precipitata nella concreta e disastrosa sconfitta politica dei “progressisti”.

Lì ebbe inizio il ventennio berlusconiano.

Nel 1994 in un breve saggio edito da Donzelli “Destra e sinistra. Ragioni e significati di una distinzione politica” che merita ancora oggi di essere riletto e consigliato anche ai più giovani, Bobbio conferma la fondatezza della distinzione e trova che “il criterio rilevante per distinguere la destra e la sinistra è il diverso atteggiamento rispetto all’ideale dell’eguaglianza e il criterio per distinguere l’ala moderata da quella estremista tanto nella destra quanto nella sinistra è il diverso atteggiamento rispetto alla libertà …..”

Oggi Gallino applica quella distinzione (la differenza visibile) alle opposte manifestazioni di piazza S. Giovanni a Roma e della Leopolda a Firenze e ne analizza le caratteristiche.

Un articolo da leggere e ricco di spunti di discussione. Lo trovate a questo link