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IMMIGRAZIONE. Sono circa 10mila i migranti sbarcati sulle coste italiane nella prima metà del mese di luglio, più di 75mila dall'inizio dell'anno

700 sbarchi a Lampedusa, in duemila nell’hotspot 

Sono circa 10mila i migranti sbarcati sulle coste italiane nella prima metà del mese di luglio, più di 75mila dall’inizio dell’anno. Solo ieri, in più di dieci sbarchi, sono arrivati a Lampedusa oltre 700 migranti, molti dei quali tratti in salvo dalle motovedette della Guardia costiera e della Guardia di Finanza. 350 sono nello sbarco avvenuto durante la scorsa notte, tra i quali anche 80 donne, 8 delle quali incinta. Inoltre va registrata una presenza sempre più numerosa di minori, molti dei quali non accompagnati, a bordo dei barchini: 30, due erano neonati, solo in uno dei soccorsi effettuati nella notte e tutti sono stati portati a Lampedusa. Nonostante i trasferimenti, l’hotspot dell’isola è di nuovo pieno, con oltre 2mila ospiti.

Nel porto di Ancona sono invece arrivati 200 migranti tratti in salvo dalla nave Humanity 1. Tra di loro, ha spiegato un portavoce della ong, «ci sono varie persone vulnerabili: una donna incinta, bambini, ragazzi, anziani. Avremmo voluto far sbarcare questa gente prima, abbiamo dovuto fare migliaia di chilometri per arrivare qui». Durante il viaggio verso Ancona «alcune persone sono state evacuate per motivi sanitari, come una donna incinta che stava per partorire».

Dal Viminale intanto si continua ad assegnare alle ong porti lontani rispetto al punto in cui sono avvenute le operazioni di soccorso. E’ successo così anche per l’Aurora di Sea Watch, con 52 migranti a bordo, che si è vista assegnare il porto di Trapani. «E’ distante 15 ore di navigazione – ha affermato la ong tedesca – un porto troppo lontano per il nostro assetto ma cercheremo lo stesso di raggiungerlo senza mettere in pericolo le persone soccorse». Venerdì Aurora si è trovata a operare in un’area del Mediterraneo in cui erano presenti 11 imbarcazioni in difficoltà con a bordo circa 485 persone. «Il team – ha spiegato la ong – per ore ha cercato di stabilizzare la situazione distribuendo giubbotti di salvataggio e utilizzando gommoni in attesa dell’intervento delle autorità italiane che hanno poi soccorso diverse imbarcazioni»