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Difficile sottrarsi alla tentazione di un confronto fra coloro che la Costituzione la emanarono e coloro che oggi la stanno manomettendo.

Fra i padri costituenti c’erano Giuseppe Dossetti, Piero Calamandrei, Benedetto Croce, Palmiro Togliatti, Alcide De Gasperi, Nilde Jotti, Pietro Nenni. Uomini e donne di grande statura politica, culturale e morale, politici che seppero anteporre l’interesse del Paese alle ragioni di parte.

Parole alte e nobili accompagnarono il voto a larghissima maggioranza che segnò l’atto di nascita della Costituzione. Il presidente dell’Assemblea Umberto Terracini la definì “un solenne patto di amicizia e fraternità di tutto il popolo italiano”.

Di ben altra pasta appaiono i fautori della “riforma”. Ben altri i propositi e il linguaggio, infarcito di slogan propagandistici, falsità, insolenze.

Altri tempi, si dirà, ma soprattutto altre teste e un abisso fra il senso dello Stato di allora e l’avventurismo dei nostri giorni.