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IL MINISTRO CINGOLANI DA’ RAGIONE AI COMITATI ACQUA PUBBLICA SULL’ ILLEGITTIMITA’ DELLA LEGGE REGIONALE:
LA REGIONE ORA RITIRI IL PROVVEDIMENTO SULLA PROROGA DEGLI AFFIDAMENTI DEL SERVIZIO IDRICO

Nei giorni scorsi l’on Fassina, riprendendo le argomentazione avanzate dal Coordinamento
regionale comitati acqua pubblica, ha presentato un’interpellanza urgente alla Camera dei Deputati
per sostenere l’illegittimità costituzionale della legge approvata dall’Assemblea legislativa
dell’Emilia-Romagna che ha prorogato gli affidamenti del servizio idrico fino alla fine del 2027,
proprio quando stavano per arrivare in scadenza le concessioni a Hera in importanti territori, a
partire da Bologna, e, quindi, chiedere la sua impugnazione davanti alla Corte Costituzionale. Il
ministro Cingolani, in risposta all’interpellanza, ha confermato quanto da noi sostenuto in
proposito, e cioè che la legge regionale è in contrasto con la legislazione nazionale in materia, in
specifico con il Codice ambientale che dispone che gli affidamenti e le eventuali proroghe vengono
decise dagli Ambiti di governo territoriale e non per legge regionale, e ha comunicato di aver già
inviato tale orientamento al Consiglio dei Ministri perché discuta e decida sulla possibilità di
impugnare la legge regionale davanti alla Corte Costituzionale.
Tale pronunciamento ci sembra particolarmente importante non solo perché supporta le ragioni da
noi avanzate, ma anche perché avviene in un contesto politico, quello delineato con il recente
disegno di legge del governo sulla concorrenza, che intende spingere per ulteriori privatizzazioni
del servizio idrico e affermare in tutto il paese il modello di gestione delle grandi multiutilities
quotate in Borsa, arrivando così a contraddire definitivamente l’esito dei referendum sull’acqua del
2011.
Ci attendiamo, ora, che il Consiglio dei Ministri proceda coerentemente con le considerazioni
espresse dal ministro Cingolani e impugni la legge regionale davanti alla Corte costituzionale. Nello
stesso tempo, riteniamo necessario e opportuno che l’Assemblea regionale riveda le proprie
decisioni, abrogando le disposizioni approvate in materia di proroga degli affidamenti del servizio
idrico e riaprendo da capo la discussione con i soggetti interessati alla materia, a partire dai
Comitati dell’acqua pubblica. Anche perché le giustificazioni fornite per arrivare a quelle decisioni
continuano a non stare in piedi, da ultimo quelle avanzate dall’assessore Priolo, che fa finta di non
aver visto le argomentazioni del ministro Cingolani, che parla propriamente di violazione della
legge nazionale sugli affidamenti prima ancora che di tutela della concorrenza. Infatti, non si può
continuare a sostenere la necessità di dover dare continuità ai gestori per effettuare gli investimenti

 

derivanti dal PNRR, visto che anche eventuali nuovi soggetti gestori li porterebbero avanti,
tantomeno quella di dover andare subito a nuove gare, dato che non esiste alcun obbligo in materia
e gli affidamenti in essere proseguono fino a quando non vengono individuati nuovi gestori. A
riprova di ciò, basta far riferimento alla vicenda recente che ha interessato la gara del servizio rifiuti
a Bologna, che è approdata a conclusione proprio in questi giorni, quando l’affidamento precedente
era scaduto sin dalla fine del 2011.
Per parte nostra, continueremo, in varie forme, le iniziative di mobilitazione e contrasto alle scelte
contenute nella legge regionale, con l’obiettivo che esse vengano ritirate e si possa compiere una
discussione seria e approfondita sul futuro del servizio idrico in Regione.
COORDINAMENTO REGIONALE COMITATI ACQUA PUBBLICA