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Chi visita Berlin e´indotto piu´facilmente a stare a testa all´insu´che a guardare a terra, a meno che non si tratti di strisce pedonali, di opere dei „madonnari“, di tracce segnalate del „muro“ o di artisti di strada dalla fantasia molto sviluppata. Percio´, benche´ siano poco meno di 7.000, non e´raro che passino inosservate le „stolpersteine“, letteralmente „pietre d´inciampo“, sparse per tutta la citta´.

Simili ai sanpietrini, sono pietre con una placca di ottone delle dimensioni di 10x10 cm., che vengono collocate a terra sul marciapiedi o sulla strada, in ricordo di persone perseguitate dal Nazionalsocialismo.

Il progetto fu

avviato dal 1996 dall´artista Gunter Demnig di Colonia e si sta realizzando in circa 1.000 citta´ e comuni tedeschi e in 18 paesi europei. Sono oltre 55.000 le stolpersteine collocate a ricordo di persone di religione ebraica, di etnia Rom e Sinti, di giovani e adulti inseriti nel programma di Eutanasia, di membri della Resistenza politica e religiosa, di Omosessuali, di Testimoni di Geova e di chiunque fosse ritenuto Asociale.

Le pietre hanno inciso il nome, data e luogo di nascita e di morte e la ragione per cui sono stati perseguitati, internati, maltrattati, torturati e deportati e sono deposte nei luoghi dove le vittime del nazionalsocialismo vivevano o dove sono stati prelevati.

In Germania questo progetto fa parte degli Erinnerungsprojekt, ovvero dei progetti della memoria, con finalita ´pedagogiche soprattutto per le scuole.

Vorrei poter dire molto di piu´su questo progetto e sulla sua gestione, ma trovo un impedimento non piccolo nella lingua. Posso solo dire che „funziona“, almeno per quanto mi riguarda. Ogni volta che, girando per la citta´, metto i piedi su una placca di ottone non posso fare a meno di pensare a cosa e´accaduto in quel preciso posto, a chi e´accaduto e da parte di chi. In pratica, sono piccoli monumentini che esercitano un richiamo permanente, al quale ci si puo´, forse, abituare ma ai quali non si riesce a sottrarsi. Nel breve tratto di strada che mi porta alla stazione della metro ne incontro sempre due. Sono state loro a convincermi, con i rapidi sguardi che ci scambiamo spesso, che l´idea del 1996 e´stata ottima, e che questa breve nota potrebbe avere un senso, soprattutto se chi la legge, imbattendosi un giorno casualmente in una stolperstein si fermera´ a leggere cosa cé´scritto.

Il progetto potrebbe avere una sua utilita´pedagogica anche in Italia, visto che il nostro paese ha la responsabilita´storica, oltre che degli orrori vili gestiti in proprio, tanto del contributo significativo offerto a quelli del nazionalsocialismo quanto della eroica e vittoriosa lotta per contrastarli ambedue.

A tale proposito aggiungo che anche in Italia, da oltre otto anni, si celebra in Gennaio la Memoria d´inciampo, tanto che a Roma l´11 e il 12 Gennaio scorso e´stato lo stesso Demnig a collocare alcune pietre nei marciapiedi antistanti le abitazioni di alcuni deportati razziali e politici.

Nella pagina web

www.memoriedinciampo.com

potrete completare le info e sostenere la realizzazione del progetto, mentre nel sito

www.stolpersteine-berlin.de

troverete abbastanza sull´esperienza tedesca.

Berlin, 27 gennaio 2017

 Franco Di Giangirolamo