Manifestazione per Gaza L’appello di Schlein, Conte, Fratoianni e Bonelli: «Tutti a Roma il 7 giugno per fermare il massacro e i crimini di Netanyahu»
Roma, manifestazione a sostegno della Palestina foto di Mauro Scrobogna – LaPresse
Il dado è tratto. Dopo 20 mesi di massacri, Pd, M5S e Avs hanno deciso di convocare una manifestazione «per fermare il massacro del popolo palestinese» sabato 7 giugno a Roma. «Basta complicità, noi non ci stiamo. Facciamo appello a tutte e tutti coloro che sentono come insopportabile quello che sta succedendo: mobilitiamoci insieme per fermare il massacro e i crimini del governo Netanyahu a Gaza», dicono Elly Schlein, Giuseppe Conte, Nicola Fratoianni e Angelo Bonelli.
LA PIATTAFORMA, ricordano i leader del centrosinistra, è «chiara, inscritta nella mozione che unitariamente abbiamo presentato in Parlamento». La mozione, presentata a metà aprile, è stata bocciata dal centrodestra nell’aula della Camera il 21 maggio. E prevede il cessate il fuoco immediato, il riconoscimento dello Stato di Palestina, la liberazione degli ostaggi israeliani, lo stop al commercio di armi con Israele e all’accordo di cooperazione tra Ue e Tel Aviv, la fine dell’occupazione militare illegale in Cisgiordania, dare piena attuazione ai mandati di arresto emessi dalla Corte Penale Internazionale nei confronti di Netanyahu e Gallant e la condanna di «qualsiasi piano di espulsione dei palestinesi da Gaza e Cisgiordania».
Una piattaforma a cui ha aderito +Europa (Riccardo Magi aveva votato a favore alla Camera) ma che non convince Azione e Italia Viva. I partiti di Calenda e Renzi hanno subordinato la loro adesione all’accettazione dei punti proposti dall’associazione «Sinistra per Israele», di cui fanno parte alcuni esponenti dem come Piero Fassino e Emanuele Fiano. Tra le richieste c’è la «solidarietà attiva verso gli israeliani che si oppongono al governo e verso i palestinesi che si oppongono a Hamas»; la richiesta di «smantellamento» di Hamas e la condanna «del dilagante antisemitismo, anche quando si manifesta nelle forme dell’ostilità verso i singoli cittadini di Israele». E ancora: il sostegno alla «democrazia israeliana».
La redazione consiglia:
Gaza, il momento delle parole chiarePER CALENDA L’INTEGRAZIONE di questi punti è dirimente, ma dal fronte 5s-Avs non c’è disponibilità ad «annacquare» la piattaforma. «A Gaza è in corso un genocidio, un progetto folle che non ha a che fare con l’antisemitismo ma ha a che fare con il leader israeliano Netanyahu che si è messo sullo stesso piano dei terroristi di Hamas», afferma il capogruppo al Senato, Stefano Patuanelli. «La piattaforma c’è ed è quella della mozione presentata in Parlamento», taglia corto Nicola Fratoianni. E Bonelli: «Non possono esserci ambiguità. Lo dico con franchezza anche a chi si riconosce in ‘”Sinistra per Israele”, che non più tardi di poche settimane fa ha giustificato i bombardamenti sugli ospedali di Gaza, sostenendo che lì si nascondessero armi». «È una piattaforma aperta, inclusiva ed equilibrata», mette a verbale Schlein. Che si chiede: «È possibile che il governo italiano non abbiamo detto ancora una parola di condanna?». La piazza romana dove convocare la manifestazione non è stata ancora individuata. Il 7 giugno piazza del Popolo è già stata prenotata per un concerto. Ma i giallorossi non disperano.
IERI NEL CONSIGLIO regionale della Toscana è stata approvata dal centrosinistra (Pd, Iv, M5s ed Europa Verde) una mozione che chiede al governo di «attivarsi per porre fine alla catastrofe umanitaria a Gaza». A Milano un lenzuolo bianco con dei sudari macchiati di rosso dalle sembianze di bambini è stato posato da una donna in piazza della Scala. Il Comune ha aderito alla campagna nazionale «50 mila sudari per Gaza» esponendo fuori da Palazzo Marino un lenzuolo bianco. E ha deciso si proiettare sulla propria sede la scritta «All eyes on Gaza». Una decisione contestata dal presidente della comunità ebraica Walker Meghnagi: «Iniziative che creano un clima pericoloso addossando ogni colpa a Israele». (and.car.)