ELEZIONI REGIONALI. Sabato 17 assemblea con il leader M5S. I rossoverdi divisi sulle alleanze
L’appuntamento è lanciato, e sembra la conferma definitiva dell’avvenuta rottura tra Movimento 5 Stelle e Partito democratico per le elezioni regionali del Lazio del prossimo 12 febbraio. Si tratta dell’assemblea indetta dal Coordinamento 2050 per sabato 17 dicembre, alla quale è prevista anche la partecipazione del leader del Movimento 5 Stelle Giuseppe Conte. «Sarà un momento importante di confronto programmatico sulle questioni cruciali che riguardano la Regione Lazio: transizione ecologica, ciclo dei rifiuti trasporti e sanità», dicono gli organizzatori. Per l’ex senatrice di Leu Loredana De Petris, attualmente una delle promotrici del soggetto lanciato per sostenere la direzione progressista del M5S di Conte, l’incontro ha l’obiettivo di discutere pubblicamente «sulle vicende regionali, ma partendo dai programmi».
Come a dire: faremo ciò che il Pd ha rifiutato di fare presentando la candidatura unilaterale, prendere o lasciare, di Alessio D’Amato. «Il Pd non ha mosso un dito fino ad ora per costruire una coalizione ampia – aggiunge l’ex verde Paolo Cento, anche lui tra i promotori – Faccio un appello agli amministratori, ai movimenti e alle associazioni, a partecipare per costruire assieme al Movimento 5 Stelle una coalizione progressista». Particolare significativo: l’assemblea si terrà in una sala nella periferia di Spinaceto, cioè proprio nel municipio di Roma che nelle intenzioni del sindaco Gualtieri dovrebbe ospitare il mega-inceneritore che ha giocato un ruolo non da poco nella frattura di questi mesi.
L’altra notizia di queste ore è che dentro la rottura del «campo largo», secondo una scelta che ricalca lo schema delle elezioni politiche e che rischia di consegnare anche il Lazio alle destre praticamente senza colpo ferire, si va verso la divisione tra Verdi e Sinistra italiana. Ieri si è consumata la direzione regionale di Si che ha approvato all’unanimità la scelta di non andare al voto in alleanza con il Terzo polo e i dem, al contrario di quanto sembrerebbero intenzionati a fare i Verdi di Bonelli. «A questo punto – conferma al manifesto il segretario regionale di Sinistra italiana Massimo Cervellini – andremo a verificare le possibilità politiche e programmatiche di una coalizione con il Movimento 5 Stelle. Non ci sono le condizioni per andare con un Pd che si sposta a destra e che si fa trascinare da Calenda sui contenuti».