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ISRAELE/PALESTINA Le forze armate israeliane, intanto si preparano all’offensiva di terra. Il bilancio dei morti a Gaza per gli attacchi di Israele è salito a 2.329, mentre i feriti sono 9.714

Decine di migliaia di sfollati a Gaza, l’Iran: «Se entrano via terra interveniamo» Mezzi blindati israeliani al confine con la Striscia di Gaza - LaPresse

Il movimento sciita Hezbollah ha rivendicato l’attacco dal Libano con un razzo anticarro che questa mattina ha ucciso una persona e ferito altre tre con un razzo anticarro sparato contro la città israeliana settentrionale di Shtula. Israele ha risposto con un intenso fuoco di artiglieria su presunte postazioni di Hezbollah in Libano del sud. Subito dopo è stata proclamata “zona militare chiusa” tutta la fascia di territorio israeliano lungo il confine con il Libano

A sud, 300 palestinesi, in maggioranza donne e bambini secondo i dati del ministero della salute, sono stati uccisi ieri dalle bombe sganciate dall’aviazione israeliana su Gaza. Il bilancio dei morti a Gaza per gli attacchi di Israele è salito a 2.329, mentre i feriti sono 9.714. Il portavoce del ministero ha sottolineato che 47 famiglie sono state distrutte completamente. Questa mattina si è saputo che tra gli oltre 1300 israeliani uccisi il 7 ottobre dall’attacco di Hamas ci sono anche 28 manovali thailandesi.  130 israeliani restano in ostaggio di Hamas a Gaza.

La scorsa notte non ci sono stati lanci di razzi da Gaza verso il sud di Israele. Sono ripresi questa mattina, le sirene sono entrate in azione anche in Galilea, nel nord di Israele.

Intanto l’offensiva di terra israeliana di cui si parla da alcuni giorni non è scattata perché, scrivono i giornali locali, le cattive condizioni del tempo non permettono l’impiego di

aerei e droni. Come si svilupperà e quali obiettivi militari e politici cercherà di raggiungere è l’interrogativo di molti.

Secondo il New York Times, che ha parlato con un alto ufficiale delle forze armati, 10.000 soldati israeliani saranno impiegati per prendere il controllo di Gaza city ed uccidere Yahya Sinwar, il capo di Hamas nella Striscia, e i suoi uomini. Israele, quindi, occuperà il nord del territorio palestinese per un periodo non precisato di tempo. Un dirigente di Hamas ha replicato che i combattenti del movimento islamico sorprenderanno i soldati israeliani con delle imboscate grazie alla rete di gallerie sotterranee.

Il noto giornalista investigativo statunitense Seymour Hersh scrive sul suo blog che Washington starebbe premendo sul Qatar affinché finanzi l’allestimento di una enorme tendopoli nel Sinai che dovrà accogliere centinaia di migliaia di sfollati da Gaza. Hersh precisa che non è nota la posizione dell’Egitto.

Le forze armate israeliane, intanto si preparano all’offensiva di terra. Di pari passo prosegue lo sfollamento di decine di migliaia di civili palestinesi intimato da Israele. Dal nord si dirigono a sud nel timore di combattimenti che si prevedono altrettanto pesanti e sanguinosi dei raid aerei dell’ultima settimana. Tanti però rifiutano di partire. In particolare, il personale medico di tre ospedali. L’Organizzazione Mondiale della Sanità è tornata a ribadire che costringere migliaia di pazienti, spesso in condizioni critiche, a lasciare il nord di Gaza per andare a sud potrebbe equivalere alla loro condanna a morte.

Intanto l’Iran avverte che potrebbe intervenire nel conflitto. Il ministro degli Esteri Hossein Amir-Abdollahian – riferisce il sito Axios – ha incontrato ieri a Beirut l’inviato delle Nazioni Unite in Medio Oriente Tor Wennesland.  Avrebbe detto che l’Iran non vuole che il conflitto si trasformi in una guerra regionale e cercherà di favorire il rilascio dei civili tenuti in ostaggio da Hamas a Gaza. Ma ha anche sottolineato che Teheran ha le sue linee rosse: se Israele attuerà l’offensiva di terra a Gaza, l’Iran dovrà rispondere.

Amirabdollahian ha anche incontrato a Doha il leader di Hamas Ismail Haniyeh. I due hanno discusso degli sviluppi della guerra tra Hamas e Israele e convenuto di “continuare la cooperazione per raggiungere tutti gli obiettivi della resistenza e del popolo palestinesi”. È il primo incontro a questo livello dopo l’attacco in Israele il 7 ottobre