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Che occasione mancata il Convegno dell’Unione della Romagna faentina del 20 marzo “I Comuni e l’Unione: innoviamo la comunità locale”!

Il sindaco Malpezzi è riuscito a trasformare un possibile stimolo al dibattito e di approfondimento delle complesse tematiche giuridiche, organizzative e politiche del nuovo livello istituzionale in un rito di immotivata autocelebrazione.

Un’occasione per contribuire a rafforzare una comunità nuova, l’Unione, per accompagnarne la crescita di una identità “in evoluzione” (ma non era meglio chiamare un sociologo piuttosto che un filosofo?) è stata trasformata in una parata propagandistica. Un convegno che di “scientifico” ha avuto soltanto l’intervento di Sabino Cassese: non si era mai visto un convegno nel quale manca una relazione tecnica di un dirigente dell’ente (sul palco non si è visto nessun dirigente né funzionario) mentre viene proposta soltanto una relazione politica da parte del sindaco/presidente, senza contraddittorio alcuno.

L’“autoriforma” dell’Unione e la revisione dello Statuto, sono stati presentati come un merito del presidente e della sua giunta, e non di un processo assolutamente indispensabile a causa dell’improvvisazione e dell’avventurismo dell’impianto iniziale. Nella relazione di apertura si è dato atto del coinvolgimento attivo di tutte le forze politiche presenti nell’Unione e nei vari Comuni, ma non si è detto che solo grazie all’attivismo, alla capacità di stimolo e proposta di alcuni gruppi sia all’interno dell’opposizione (fra i quali in prima fila l’Altra Faenza) sia della maggioranza, è stato possibile introdurre nel nuovo statuto alcuni elementi forieri di una positiva evoluzione dell’Unione stessa, della sua rappresentatività e del suo rapporto con i cittadini.

Ci tocca ricordare al sindaco di Faenza ciò ch’egli sembra aver così rapidamente dimenticato: cioè che l’Altra Faenza si è distinta dalle altre minoranze; il consigliere Necki ha fattivamente contribuito da presidente della Commissione speciale dell’URF sullo Statuto ed ha votato a favore del nuovo Statuto motivando con una valutazione politica i cui elementi essenziali è il caso di riportare anche in questa occasione.

Il voto favorevole dell’Altra Faenza vuole segnalare il passo importante compiuto nella direzione del miglioramento delle criticità presenti nello Statuto. Rimaniamo in attesa di verificare sul campo se tali modifiche si realizzeranno nel quotidiano.

In particolare per: rispondere prima di tutto ai bisogni e ai diritti dei cittadini; salvaguardare il ruolo delle assemblee elettive (Consigli comunali) quali espressione della volontà popolare, garantendo pari opportunità a tutti i Comuni; organizzare i lavori degli organi dell’Unione puntando ad un effettivo coinvolgimento di quanti ne fanno parte; promuovere il positivo coinvolgimento del personale e delle loro rappresentanze sindacali; adottare criteri di rappresentanza che assicurino la maggiore partecipazione democratica e contemporaneamente promuovere percorsi partecipativi effettivi, aperti alle realtà associative presenti nei territori, sulle scelte di rilevante interesse che competono all’Unione e ai singoli Comuni. Su quest'ultimo punto è ancora aperta la discussione su uno specifico “Regolamento per la partecipazione”, sul quale continueremo l'iniziativa e il confronto con tutti i gruppi consiliari disponibili.

Faenza, 30 marzo 2019

                                        L'Altra Faenza