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 La variante al piano di classificazione acustica, relativa a ENOMONDO, non è un atto burocratico dovuto, ma la premessa per l'ampliamento degli impianti e delle quantità di biomasse e di rifiuti da bruciare. Per questo chiediamo venga bloccata.

La variante al piano di classificazione acustica, relativa al “Progetto di realizzazione di un impianto per la produzione di biomasse combustibili e ammendante compostato verde mediante la valorizzazione di scarti vegetali e ligno-cellulosici – ENOMONDO srl – da realizzare in via Convertite n.6 Faenza”, che dovrà essere discussa al prossimo Consiglio Comunale, non è un atto burocratico dovuto, ma la premessa per l'ampliamento degli impianti e delle quantità di biomasse e di rifiuti da bruciare. Per questo chiediamo che la variante sia bloccata.

E' vero che il progetto è già stato approvato il 15.12.2014 dal Consiglio comunale, con la relativa “modifica autorizzazione unica (d.lgs 387 del 2003 e s.m.i. e lr 241 del 1990), procedura di VIA (lr 9 del 1999 e s.m.i., d.lgs 152 del 2006 e s.m.i.), modifica sostanziale AIA n. 1423 del 26.04.2012 e s.m.i. comportante variante alla strumentazione urbanistica”. Questa deliberazione, prevede una variante al Piano regolatore e urbanizza 21.000 metri quadri, ma è stata presentata al Consiglio come normale amministrazione per l'adeguamento di spazi funzionali per l'azienda e quindi, anche per questo motivo, ha avuto scarsa l'attenzione.

Appena approvato questo progetto, due giorni dopo - il 17.12.2014 - Enomondo ha presentato il progetto “Adeguamento ambientale centrale termoelettrica esistente mediante integrale ricostruzione in v. Convertite, 6 – Comune di Faenza” alla Provincia per lo screening relativo alla concessione dell'Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA)”.

Quindi solo successivamente si è capito qual'era la portata dei due progetti, evidentemente collegati l'uno all'altro. Sulla stampa cominciano ad uscire i particolari: si legge di 40.000 camion all'anno per la centrale a biomasse e delle ciclabili costruite dal Comune per compensare la nuova centrale, riferendosi ai contenuti del "Bilancio emissivo", compreso nei documenti aziendali, per compensare i maggiori impatti degli impianti; alcune associazioni denunciano che l'impianto brucerebbe non solo 95.000 t/anno in più di biomasse (peraltro provenienti fin dal Lazio e dal Friuli, quindi non certo da “filiera corta”), ma anche rifiuti (CDR, CSS, Sovvalli) – oltre a quelli già bruciati attualmente - e chiedono “Quanti rifiuti verranno bruciati in più con l'ampliamento dell'impianto”, chiedendo che anche questi non vengano più bruciati.

La passata Amministrazione smentisce dichiarando che, ovviamente, era a conoscenza di quest'ultimo progetto (quindi doveva aver capito il collegamento tra l'uno e l'altro) , ma che non ha mai visionato né condiviso il “Bilancio emissivo” che, dopo un incontro tra il Sindaco e l'Amministratore delegato dell'azienda, sarebbe stato ritirato - modificando quindi parte del progetto – ma queste modifiche, che l'Amministrazione ha dichiarato di conoscere, non sono mai state rese pubbliche.

Su tutta la vicenda si è sviluppata una forte opposizione di associazioni ambientaliste e comitati (e di alcune forze politiche), sono state presentate osservazioni agli uffici provinciali per la procedura di AIA, è partita una raccolta di firme organizzata dal CIF (Comitato contro gli Inceneritori a Faenza) che ha visto l'adesione di tutti i candidati a Sindaco (con l'esclusione di Malpezzi).

Ad oggi, la Commissione provinciale per il procedimento di screening, non ha ancora concluso i suoi lavori, dopo la prima riunione della Conferenza dei Servizi, il 12 febbraio, non si sono avute più notizie (forse per lasciar passare la campagna elettorale). In diverse sedi ufficiali è stato dichiarato che il procedimento si chiuderà con la richiesta di sottoporre il progetto ad una Valutazione di Impatto Ambientale (VIA), ricominciando quindi da capo la procedura, rendendo accessibile tutta la documentazione del progetto.

Per questi motivi, ferma restando la nostra opposizione ai due progetti, chiediamo all'attuale Amministrazione e a tutte le forze politiche (anche se avessero posizioni diverse dalla nostra) di sospendere l'approvazione della variante al piano di classificazione acustica relativa al progetto Enomondo, almeno in attesa di conoscere tutta la documentazione relativa ai due progetti.

Faenza, 25 luglio 2015

Gruppo Acquisto Solidale di Faenza; CIF Comitato contro gli Inceneritori Faenza; Comitato Acqua Bene Comune Faenza e comprensorio; Comitato ambiente e paesaggio di Castel Bolognese; Comitato Brisighella Bene Comune; Comitato Debito pubblico: decido anch'io; Circolo Legambiente Lamone” di Faenza; Ecoistituto Ecologia scienza e società Faenza; Fuori dal Coro; Referente Rete rifiuti zero Emilia Romagna; Si rinnovabili No nucleare.