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Buon lavoro a studenti e insegnanti

 

Agli scolari e agli studenti che iniziano un nuovo anno di scuola e alle loro famiglie, al personale docente e non docente, l’augurio di un lavoro proficuo e sereno da L’Altra Faenza.

La scuola rappresenta un impegno importante nella formazione dei giovani, decisivo per farne buoni cittadini, donne e uomini consapevoli dei loro doveri e dei loro diritti. E’ a loro che toccherà il compito di condurre una famiglia, di farsi strada nel mondo del lavoro, di concorrere alla costruzione di una società più giusta ed evoluta dal punto di vista civile e culturale.

"Studiate, perché avremo bisogno di tutta la vostra intelligenza”, ha scritto un grande italiano, Antonio Gramsci, che ci speriamo i giovani possano conoscere nel corso dei loro studi. Auguriamo loro che – sotto la guida degli insegnanti e delle famiglie – sappiano mettere a frutto nel mondo migliore questa fase, una delle più importanti, della loro vita.

Questo è anche il primo anno della “buona scuola” del governo Renzi, imposta l’estate scorsa fra le proteste di tutte le componenti interessate. Stando ai proclami, avrebbe dovuto risolvere i mali che da decenni gravano sulla scuola italiana, ma le notizie diffuse in questi giorni parlano di una realtà ben poco diversa dal passato. Non solo per quanto si riferisce alla condizione degli edifici scolastici spesso fatiscenti e non a norma, al trattamento del personale, all’incapacità di offrire prospettive vere e gratificanti.

Il nostro Paese resta ai primi posti nell’Unione europea per l’alta percentuale di abbandono (uno studente su tre delle superiori interrompe lo studio senza conseguire il diploma) ed è all’ultimo posto per numero di laureati. Coloro che raggiungono la laurea hanno di fronte la prospettiva della disoccupazione, di un lavoro malpagato e senza diritti, di un’occupazione precaria che non consente di far valere le conoscenze acquisite con anni di studio e di sacrifici. Per farlo tanti, fra i più intraprendenti e capaci, sono costretti ad andare all’estero.

C’è dunque ancora molto da fare, nella direzione giusta e con il consenso di coloro che nella scuola lavorano e studiano.

 

Faenza, 13 settembre 2016

 

 

L’Altra Faenza